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Cronaca Polistena

Ospedale di Polistena, sospesi i ricoveri a pediatria: il sindaco Tripodi piantona il reparto

Sarà garantita solo l’attività ambulatoriale diurna, compatibilmente con l’orario dei due soli medici rimasti in servizio. Sulla vicenda l'intervento di Galimi, segretario circolo Pd di Cinquefrondi

La situazione dell'ospedale di Polistena è diventata una vera e propria bomba ad orologeria. Il rischio chiusura dei reparti di pediatria e ginecologia è la spada di Damocle del territorio della Piana, che rivendica a gran forza il sacrosanto diritto alla salute.

Dopo la manifestazione di protesta di sabato scorso, promossa dal primo cittadino Michele Tripodi, a cui hanno partecipato numerosi sindaci del comprensorio, che si è conclusa con la richiesta urgente di un incontro con la triade commissariale dell'Asp di Reggio Calabria, per scongiurare il peggio e garantire le cure alla cittadinanza, ieri la referente dell’unità operativa di pediatria del Santa Maria degli Ungheresi  ha comunicato alla commissione straordinaria dell’Asp il blocco dei ricoveri: "Da domani (4 luglio) non sarà in condizioni di garantire l’assistenza pediatrica e neonata di questa u.o. essendo l’unico medico a tempo pieno unitamente ad una collega che opera ad orario ridotto. Ad essere garantita sarà solo l’attività ambulatoriale diurna, compatibilmente con l’orario dei due soli medici rimasti in servizio".

Il sindaco di Polistena, Michele Tripodi dopo aver pubblicato la missiva con un post su Facebook  ha così commentato: “Purtroppo con questa disposizione si bloccano i ricoveri del reparto di pediatria dell’ospedale di Polistena. Lo ritengo un fatto molto grave che mette in pericolo la salute dei cittadini, in particolare quella dei bambini. Ciò conferma la fondatezza delle nostre preoccupazioni dei giorni scorsi e le finte rassicurazioni di chi cercava di smentire gli eventi. Ho subito chiamato il Commissario prefetto Meloni informandolo della situazione e chiedendogli un intervento immediato per ripristinare la normalità delle cose e comunque garantire il servizio e principalmente i ricoveri".

Ma il primo cittadino non si è limitato solo ad informare la triade commissariale, da questa mattina sta piantonando il reparto di pediatria dell'ospedale. "La situazione - dice -  non è cambiata perche c'è solo un medico, senza pediatria non può funzionare neanche ostetricia. Siamo qui per monitorare la situazione. E' vero che l'Asp ha bandito i concorsi, ma i tempi non sono tempi brevi. Bisogna intervenire nell'emergenza Noi proponiamo di andare a pescare medici sul territorio, e che possono in questa di situazione dare una mano al reparto perchè non chiuda oppure come l'Azienda ha annunciato trasferire temporanemate dei medici dell'ospedale di Locri".

Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario del Circolo Pd di Cinquefrondi, Michele Galimi che afferma: "Le voci di una possibile chiusura di Pediatria continuano a rincorrersi. I pochissimi medici rimasti sono allo stremo, non potranno più garantire i turni e la razionalità del servizio. Ritorna la preoccupazione e l’ansia all’interno della piana, sapendo che la chiusura di questo reparto, trascinerà anche la ginecologia. Al di là di ogni facile polemica, non vi è alcun dubbio che, fino alla data odierna, la venuta nel nostro ospedale della ministra per la sanità, ha ulteriormente aggravato le cose, fino a provocare la ventilata paralisi", è quanto afferma Galimi.

Per il segretario "in tre mesi non si è riusciti a sostituire quelle figure mediche andate via, la cui spesa economica, era da tempo storicizzata quindi non aggiuntiva. L’emergenza imponeva che queste operazioni dovevano effettuarsi entro pochi minuti, senza aspettare tempi infiniti. E vogliamo parlare della Tac? Le operazioni per l’aggiudicazione della nuova macchina, si sono concluse circa 90 giorni fa". 

"E’fatto noto - incalza Galimi - che l’Asp paga circa seimila euro al mese per il noleggio del tubo di quella vecchia (per riparare la quale hanno fatto passare 65 giorni), ed allora? Con i poteri eccezionali di cui godono i commissari, non potevano aggredire i tempi burocratici per far funzionare, presso il relativo reparto questa Tac, risparmiando il costo del nolo? Anestesia e rianimazione sono già al collasso, la cardiologia ed il reparto di radiologia, sono carenti di organico e lo stesso centro trasfusionale rischia l’immediata chiusura". 

Ieri sono stati banditi alcuni concorsi di assunzione, "ma -per il segretario - occorre una immediata volontà di reperire il personale medico carente, anche con avvisi urgenti a tempo determinato, nelle more delle procedure concorsuali. Siamo in piena emergenza e stiamo parlando di salute. Noi continueremo a vigilare, a sentirci fortemente impegnati, a sollecitare i nostri parlamentari perché la battaglia si trasferisca nelle aule “romane”. Ripeteremo sempre che le nostre popolazioni hanno diritto ai “Livelli essenziali di Assistenza”, così come quelli del nord. Lo grideremo con sempre più forza a questo governo a trazione leghista, che tre mesi fa, proprio a Reggio Calabria, aveva promesso servizi e cambiamenti a partire dal giorno dopo”.

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