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Lunedì, 29 Aprile 2024
Infrastrutture / Montebello Ionico

Porto di Saline, l'Autorità di sistema lavora alla riapertura parziale

Il presidente Mega: "Entro due anni ingresso consentito a diportisti e pescatori e oltre 100 posti barca in banchina", l'obiettivo è quello di creare uno snodo commerciale con tanto di Zes. Il sindaco di Montebello auspica la massima unità di intenti politica ed istituzionale

Il sogno dei diportisti e dei pescatori del basso ionio reggino potrebbe realizzarsi. Il porto di Saline Joniche potrebbe trovare una nuova vita. L’Autorità di sistema portuale dello Stretto, guidata da Mario Mega, sta lavorando alla rifunzionalizzazione dell’invaso portuale che l’insipienza dell’uomo e la forza della natura ha trasformato in uno spazio acqueo chiuso ed inutilizzabile.

Alla base di questa azione ci sono gli studi dell’università Mediterranea di Reggio Calabria, in particolare dal gruppo di lavoro guidato dal professore Felice Arena, che ha rivalutato le tesi del passato - in particolare una di quelle sostenute dal professore Boccotti - e intende realizzare un by pass, attraverso la realizzazione di un pennello a ridosso del molo di sopraflutto, per catturare il sedimento in eccesso depositato dalle mareggiate e, poi, distribuirlo sulla spiaggia del litorale montecellese e di tutti quei comuni che ne vorranno fare richiesta per combattere l’erosione costiera. Ma non solo, con un primo intervento si prevede di aprire un varco di circa 50-60 metri nella sabbia che ostruisce l’ingresso all’area portuale con un pescaggio utile al transito di natanti da diportismo o pesca di piccola dimensione e di realizzare un molo di attracco per un centinaio di imbarcazioni.

Porto saline pubblico-2

In due anni di lavoro il porto di Saline Joniche, così come spietato in quello che più di una conferenza stampa è sembrato un convegno, dovrebbe tornare ad essere fruibile ed in prospettiva diventare un riferimento commerciale per l’intera area di competenza anche grazie all’avvio della Zona economica speciale nelle aree retroportuali. Un cambio di paradigma anche rispetto a quanto sostenuto da diversi studiosi del fenomeno, fra i quali lo stesso Boccotti, rispetto all’errata concezione della struttura portuale di Saline Joniche ed alle sue nefaste ricadute sulla costa montebellese.

Il condizionale è d’obbligo, nonostante le rassicurazioni del presidente Mario Mega, perché per avviare questo intervento servono 10 milioni di euro. L’interlocuzione con il ministero competente è stata già avviata, si attende una risposta, ma il presidente dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto si è detto pronto ad usure l’avanzo di amministrazione per dare corpo all’idea progettuale.

“Parte dell’imboccatura - ha detto Mario Mega - sarà riaperta entro i prossimi due anni, garantendo tra i 100 e i 150 posti barca. Per il totale ripristino sarà necessario attendere il completamento dello studio dell’università Mediterranea e il piano regolatore. Questo dovrebbe entrare in vigore dal 2024. Le procedure saranno più complesse e i tempi più lunghi. Con il ripristino parziale che stiamo avviando, intanto, il porto di Saline tornerà a vivere, riappropriandosi gradualmente della sua identità e divenendo sempre più fruibile”.

Questo per il presidente Mega è “Un segnale al territorio circa le concrete intenzioni dell’autorità di dare nuova vita a questo porto. Con affidamento diretto abbiamo già dato incarico alla società di fiducia, Ingegneria Wavenergy s.r.l. di Reggio Calabria, di redigere il progetto di fattibilità tecnico-economica per il ripristino della testata del molo di sopraflutto, il dragaggio parziale per la rimozione di parte del sedimento, in modo da ottenere una profondità di tre – quattro metri utile per il passaggio delle barche. Vedremo in fase di progettazione quanto potremo rendere disponibile del molo di sopraflutto. Prevediamo, ma il progetto dovrà confermarlo, di potere creare 100 – 150 posti barca lungo la banchina di sopraflutto”.

Davanti ad una platea ampia, che ha fatto registrare la presenza del deputato Francesco Cannizzaro, del sindaco facente funzioni della città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace, del consigliere Giuseppe Mattiani e del collega Antoni Billari, insieme a tanti sindacati dell’Area grecanica, è stato il professore Felice Arena a spiegare i termini dell’intervento.

E’ stato lo stesso professore reggino ad allontanare i dubbi di una possibile ripresa del fenomeno erosivo che, in questi ultimi anni, la natura ha totalmente soppiantato riportando lungo il litorale di Saline Joniche decine di metri di arenile prima completamente scomparso.

“Quello di cui ha sofferto l’infrastruttura portuale salinese sino ad oggi è stato il fatto di non aver mai avuto un’autorità che lo gestisse. Oggi questo problema è stato superato e dobbiamo ritornare - ha detto Felice Arena - al porto per come era stato pianificato. Temporaneamente stiamo lavorando ad un intervento per riaprire l’imboccatura, consentendo a diportisti e pescatori di poter usare il porto, e alla realizzazione di un pennello cantatore di sedimenti per evitare una nuova chiusura dell’imboccatura in tempi rapidi”.

Particolarmente soddisfatto il sindaco di Montebello Ionico, Maria Foti. “Siamo particolarmente soddisfatti di questa fase di rilancio di un porto dal grande potenziale e invece insabbiato e inattivo da trent’anni. L’amministrazione di Montebello Jonico ha fortemente sostenuto l’avvicendamento di competenze tra comune e autorità. Un passaggio completato lo scorso anno, con la consegna al presidente Mega dell’aree e dello specchio d’acqua. Adesso siamo di fronte a un nuovo corso per un’infrastruttura che si candida a diventare la porta del Mediterraneo. Di questo rilancio, che necessitava dell’impegno dell’autorità di sistema e di risorse adeguate, beneficerà tutto il territorio. Nell’ottica della zes, importanti saranno anche le ricadute sul tessuto produttivo. Ringrazio le tante istituzioni di ogni colore politico intervenute. Esse hanno evidentemente colto l’importanza di questa fase. Ho particolarmente apprezzato la presenza di molti sindaci dell’area grecanica”.

Il riscatto del territorio, per il primo cittadino montebellese, “potrebbe arrivare dal mare. Ma perché ciò avvenga è necessario che tutti facciano la propria parte”. Un messaggio recapitato e raccolto dai politici presenti in sala. Il parlamentare reggino Francesco Cannizzaro ha assicurato il proprio impegno su Saline Joniche, a partire dalla realizzazione della Zes nelle aree retroportuali - per la quale nei prossimi giorni si dovrebbe tenere un incontro con il presidente Romano - e dal porto, senza trascurare il rilancio del progetto Agàpi.

“Oggi si può dare una nuova speranza al territorio - ha detto Cannizzaro - ma tutti dobbiamo remare dalla stessa parte. Non verrà mai nessuno a salvare la nostra Calabria, è inutile aspettare premier e ministri, dobbiamo lavorare noi insieme. Il porto, quindi, deve ritornare al centro dell’agenda regionale, con la Regione che dovrà sostenere un investimento importante per il suo rilancio strutturale, e nazionale. Il retroporto è un’occasione straordinaria così come credo sia opportuno rispolverare l’idea del progetto del campus Agàpi all’interno delle ex Ogr”.

Il campus dell’innovazione tecnologica, che si è fermato ad un passo dal suo finanziamento lasciando l’amaro in bocca agli amministratori ed ai cittadini montebellesi, è entrato anche nelle dichiarazioni fatte dal sindaco facente funzioni della Città metropolitana Carmelo Versace.

"Credo sia il momento di tornare a parlare del Progetto Agapi, una cosa bella ed importante, immaginata in maniera lungimirante, un progetto che tiene insieme lo sviluppo di tutta l'area ed in generale che può costituire un valore aggiunto per tutto il territorio metropolitano. Da parte nostra c'è una disponibilità a mettersi attorno a un tavolo e ragionare, ma è chiaro che il Governo deve dare una risposta, immaginando una linea di finanziamento differente rispetto a quella inizialmente pensata che non è andata a buon fine. Il primo step presentato quest'oggi, grazie allo studio realizzato dall'Università, che punta alla rifunzionalizzazione del porto di Saline, è certamente una buona notizia. Bisogna continuare a lavorare in questa direzione, operando in sinergia tra i vari Enti coinvolti, anzitutto sul tema della Zes, che diventa dirimente per attrarre investimenti su questo territorio".

Concludendo il suo discorso, Carmelo Versace è tornato sul tema dell’erosione costiera  e dell’impegno della Metrocity in questo ambito specifico. "Come Città Metropolitana stiamo facendo un grande lavoro sul tema del ripascimento delle coste, per avere delle spiagge più sicure ed attrattive dal punto di vista turistico. Nel caso di Saline questo prescinde dal progetto sul porto che non inficia in alcun modo ciò che stiamo facendo.

E' uno studio fondamentale sul quale bisogna lavorare, cogliendo l'invito da parte dei tecnici ad utilizzare anche lo strumento delle Zes. Rispetto a qualche anno fa sono stati fatti dei passi in avanti, oggi esiste un commissario, ma è chiaro che bisogna lavorare di più e meglio, a partire da aree come questa, o ad esempio quella di San Gregorio, che sono due poli fondamentali sui quali lavorare. Non è assurdo che quanto di buono sta accadendo sul retroporto di Gioia Tauro potrebbe accadere anche qui a Saline. Naturalmente in un contesto diverso, soprattutto dal punto di vista ambientale, ma che può diventare ugualmente appetibile, dal punto di vista commerciale e turistico”.

Infine, il consigliere regionale Antonio Billari ha garantito il massimo impegno a seguire tutto l’ter che riguarda il Porto ed apprezzando il Report dell’Unimed anche alla luce dello studio presentato per la rifunzionalizzazione dell’area portuale insabbiata. “Mi interfaccierò con il presidente Occhiuto - ha detto Billari - affinché ci sia massima attenzione nel percorso tracciato fino ad oggi e  per cui il porto di Saline sia incluso a pieno titolo fra quelli rientrati nella competenza dell’Autorità di Sistema portuale dello Stretto ed affinchè nell’Area retroportuale sia estesa la Zes afferma Billari”. “Ritengo - ha concluso Bilari - che la sinergia istituzionale ed il lavoro di squadra che supera le appartenenze politiche e che guarda all’interesse di valorizzare questo splendido territorio sia la stella polare da seguire nella prospettiva di una crescita operosa ma inevitabile se si segue questa direzione”.

Ora c’è solo da aspettare, il tempo dirà se il percorso intrapreso è quello giusto per rimettere in sesto una struttura portuale che avrebbe potuto rappresentare uno dei varchi di accesso più importanti del Mediterraneo ma che, fino ad oggi, è stato luogo di abbandono e terreno di caccia politica.

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