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Lunedì, 29 Aprile 2024
L'intervento / Montebello Ionico

Rifunzionalizzazione del porto di Saline, l'Autorità di sistema porta avanti il suo progetto

L'idea progettuale verrà inviata al Consiglio superiore dei lavori pubblici per la sua approvazione. I lavori previsti costeranno 10 milioni di euro

L’Autorità di sistema portuale dello Stretto prosegue con la sua intensa attività di programmazione e infrastrutturazione dei porti amministrati  sia sul versante siciliano che su quello calabrese. Il comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto, nella riunione del 26 giugno, ha adottato fra l’altro la proposta di adeguamento tecnico funzionale per il parziale ripristino dell’operatività del porto calabrese di Saline Joniche. 

L’intervento, dell’importo stimato di circa 10 milioni di euro, scaturisce dagli studi ed approfondimenti tecnici avviati dall’autorità con il supporto dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria sin dalla consegna dell’infrastruttura, avvenuta circa un anno fa e ha l’obiettivo di consentire l’avvio del recupero della struttura portuale non utilizzabile da oltre dieci anni.

Il porto di Saline, infatti, realizzato nei primi anni ’80 a servizio del retrostante impianto industriale, ha subito nel corso degli anni un continuo processo di insabbiamento e un ammaloramento gravissimo delle banchine con crolli ripetuti, fino al collasso strutturale della testata del molo di sopraflutto che ha causato la chiusura totale dell’imboccatura.

Il progetto, che sarà inviato al Consiglio superiore dei lavori pubblici per la sua approvazione, prevede innanzitutto il dragaggio di parte del bacino portuale per ripristinare parzialmente  il canale di accesso e l’imboccatura portuale con la riapertura per circa 50 metri ed un pescaggio sufficiente per assicurare il transito in sicurezza di piccole imbarcazioni per la pesca, il diporto e servizi che potranno essere ormeggiate a ridosso della diga che non ha subito danneggiamenti.

Si procederà inoltre alla ricostruzione della testata del molo di sopraflutto e alla collocazione di un apposito fanale di segnalazione. Per bloccare il trasporto di materiale solido che causa l’insabbiamento dell’imboccatura portuale sarà infine realizzato con massi artificiali in calcestruzzo un pennello “trappola” che consentirà una gestione programmata dei sedimenti.

“In queste settimane - dice Mario Mega - continuiamo a raccogliere i frutti dell’intenso lavoro di programmazione e progettazione avviato nei mesi successivi alla nascita dell’autorità portando a compimento dei passaggi importanti di due della ventina di procedimenti in corso per il potenziamento delle infrastrutture dei nostri porti. L’Atf per il porto di Saline, invece, è un primo passo per pervenire, speriamo già entro il 2024, al sia pur parziale ripristino di una prima parte del porto”.  

“Gli interventi che saranno necessari per il totale recupero - conclude - saranno molto impegnativi e comporteranno altre progettazioni ed autorizzazioni, oltre che molti finanziamenti, che vedranno l’ente portuale impegnato per alcuni anni. Nel frattempo però ci sembra utile ed opportuno fare in modo che almeno lo specchio acqueo a ridosso della diga foranea sia utilizzato anche se per funzioni portuali secondarie che comunque sono molto utili al territorio”.

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