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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Assegnazione beni confiscati alla criminalità, conferenza dei servizi in Prefettura

Riunione presieduta dai prefetti Mariani e Frattasi per l'acquisizione delle manifestazioni di interesse inerenti a 279 immobili ubicati a Reggio e 25 nell'area metropolitana

Questa mattina si è svolta nel salone di rappresentanza del Palazzo del Governo la Conferenza dei servizi per acquisire le manifestazioni d’interesse per l’assegnazione di 279 immobili confiscati definitivamente alla criminalità organizzata, ubicati a Reggio Calabria e in altri 25 Comuni dell’area metropolitana, da destinare a scopi sociali o istituzionali.

La conferenza è stata introdotta dal prefetto Massimo Mariani e dal direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati, prefetto Bruno Frattasi. Nel suo intervento, il prefetto di Reggio Calabria ha ribadito l’importanza dell’attività svolta dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati nell’ambito di una complessiva strategia di aggressione ai patrimoni illeciti, orientata non solo a indebolire le organizzazioni criminali nel loro potere economico, attraverso la sottrazione di ingenti patrimoni accumulati illecitamente, ma anche a intaccarne il consenso sociale inserendo quei beni nel circolo virtuoso dell’utilizzo sociale, a vantaggio della collettività.

In questa direzione, Mariani ha  ricordato il ruolo che svolge la Prefettura a supporto dell’Agenzia che, nell’ambito dell’attività volta a "verificare che i beni stessi vengano impiegati in modo conforme alle finalità di legge, ha sgomberato, in poco più di un anno, con l’ausilio delle forze di polizia, 63 unità immobiliari per consentirne l’effettivo utilizzo da parte della collettività".

Il direttore dell’Agenzia, nel manifestare soddisfazione per le adesioni ricevute dai Comuni, ha sottolineato la funzione etica, sociale e costruttiva che si realizza con la destinazione del bene confiscato: pur riconoscendo lo sforzo progettuale ed economico che richiede l’acquisizione al patrimonio comunale dei beni confiscati, tuttavia, grazie anche al coinvolgimento del terzo settore, quei beni diventano una risorsa, un’ opportunità di aggregazione, di crescita e di sviluppo per la comunità. "La socializzazione dei beni - ha rammentato Frattasi - è il concetto principe sia della normativa antimafia che di quella europea e dimostra che lo sviluppo di un territorio è possibile solo senza la pervasiva e oppressiva presenza della mafia".

L’ Agenzia del demanio, la Città metropolitana, i Comuni di Reggio Calabria, Africo, Benestare, Bovalino, Candidoni, Cardeto, Careri, Caulonia, Cinquefrondi, Gioia Tauro, Gioiosa Jonica, Melicucca’, Palizzi, Placanica, Platì, Riace, Rizziconi, Roccella Jonica, Rosarno, San Ferdinando, San Luca, San Roberto, Seminara, Siderno, Sinopoli e Taurianova, hanno manifestato il loro interesse per la destinazione dei beni.

Emerge da questa sinergia istituzionale fra Agenzia nazionale, prefettura, forze di polizia, enti e amministratori locali, l’efficacia delle strategie di contrasto alla ‘ndrangheta e alle sue articolazioni nel delicato settore delle misure patrimoniali e la particolare valenza sotto il profilo etico, sociale e culturale: l’utilizzo sociale dei beni confiscati è il modo migliore per rendere visibile la forza dello Stato e delle sue Istituzioni.

Alla conferenza hanno preso parte il procuratore generale della Corte d’Appello, il presidente del Tribunale amministrativo regionale, sezione di Reggio Calabria, i presidenti e i procuratori dei Tribunali di Locri e Palmi, il questore, il direttore marittimo della Calabria e della Basilicata, il comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri e il comandante provinciale dei vigili del fuoco, il delegato della guardia di finanza, rappresentanti della Corte d’Appello, della Città metropolitana, del Comune, delle forze di polizia e i sindaci ed i commissari straordinari dei Comuni nel cui territorio ricadono gli immobili confiscati.

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