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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Baiardo, i fratelli Graviano e gli "interessi particolari" per la nascente Forza Italia

Durante l'udienza del processo "Ndrangheta stragista" il dirigente della polizia Francesco Messina ha ricostruito i primi contatti con il gelatiere di Omegna che raccontò dei contatti fra Filippo Graviano e l'ex senatore forzista

“I fratelli Graviano erano interessati al finanziamento del nascente partito di Forza Italia perché poteva garantirli”. Francesco Messina, dirigente della polizia di Stato in servizio alla Dia di Milano sino al 1997, rispondendo alle domande del procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo durante il dibattimento del processo “Ndrangheta stragista”, ha ricostruito la collaborazione “ondivaga” di Salvatore Baiardo: il gelatiere di Omegna, “testa di legno” dei fratelli Graviano, nell’ambito dell’inchiesta sulle stragi.

Gli incontri

“Io - ricorda Francesco Messina - ho incontrato fisicamente due volte Salvatore Baiardo, insieme al collega Zito della Dia di Firenze, quando lo stesso sembrava orientato a collaborare nell’estate del 1994, vicino ad Omegna. In quell’occasione rappresentò di avere genericamente notizie per ricostruire la latitanza dei Graviano, ci parlò dei Graviano e dei loro contatti ma ci disse di avere paura e non si fece nulla”.

La conoscenza datata

Rispondendo alle domande del Procuratore Giuseppe Lombardo, poi, Francesco Messina ha raccontato il contenuto del primo verbale di sommarie informazioni rilasciato da Salvatore Baiardo e sull’annotazione di servizio, poi acquisita agli atti del processo “Ndrangheta stragista”, sul primo incontro con il gelatiere di Omegna che rappresentò agli investigatori della sua conoscenza con i fratelli Graviano dal 1989 sino al 1994: anno in cui i Graviano vennero arrestati. 

Filippo Graviano e Dell'Utri

“Baiardo - ha detto Messina - ci ha riferito che casa sua, fra il 1991 e il 1992, fu presente a due conversazioni telefoniche fra Marcello Dell’Utri e Filippo Graviano su questioni di interesse economico. Capì che si trattava di Dell’Utri perché Graviano pronunciò il suo nome a chi rispose al telefono per farsi annunciare”. Il dirigente della Polizia di Stato, poi, è andato avanti: “Baiardo ci disse di avere particolari su rapporti fra Dell’Utri e Graviano e che vi fosse coinvolto anche tale Fulvio Lima che, a suo dire, era parente di Salvo Lima e che aveva rapporti economici con Graviano”.

L'interessamento a Forza Italia

Il discorso, poi, si è spostato sull’aspetto politico. “Baiardo - ha proseguito Francesco Messina - ci disse che i Graviano, attraverso Dell’Utri, erano interessati al finanziamento del nascente partito di Forza Italia perché poteva garantirli. Baiardo, poi, di raccontò anche di aver accompagnato i fratelli Graviano presso il ristorante Assassino dove avrebbero dovuto incontrare Dell’Urto ma che non partecipò a quell’incontro”.

Gli accertamenti e la collaborazione

Tutte queste notizie, però, non finirono dentro un’inchiesta anche perché Baiardo chiese di mantenere l’anonimato e scelse di non voler confermare le sue dichiarazioni per paura. “Sino al 1997 - ha spiegato Messina - non si fecero accertamenti”. Rispondendo ad una domanda della presidente Ornella Pastore, infine, Francesco Messina commenta il rapporto con Salvatore Baiardo, o meglio la sua idea sulla collaborazione: “Era difficile - ha detto - trovare una logica nel comportamento di Baiardo. Non c’è mai stata una grande collaborazione. Abbiamo anche avuto il dubbio che io suo comportamento fosse etero diretto”.

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