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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Brucia la città, ancora roghi di rifiuti: "No alla differenziata porta a porta" scrive al Prefetto

Preoccupanti le condizioni ambientali. Le fondatrici del Comitato si rivolgono a Massimo Mariani perchè la "situazione sta degenerando"

L'emergenza rifiuti ha piegato ormai la città. Gli interventi dei vigili del fuoco non si contano più, è un moltiplicarsi di roghi di spazzatura in diversi quartieri con il conseguente danno per la salute di quanti, loro malgrado, sono costretti a inalare diossina a pieni polmoni.

E se Arghillà Nord  brucia, e non ha neanche l'acqua in caso di pericolosi imprevisti, non sono da meno altre zone cittadine, a Ciccarello, rione Marconi, Santa Caterina è un viavai di sirene e autobotti del 115.

I mastelli, stracolmi di umido, continuano a far bella mostra, in compagnia di topi e blatte, sui marciapiedi e negli angoli del centro storico che non è stato risparmiato dall'onda della bruttura imperante e dal cattivo odore.

A tal proposito, il neo Comitato "No alla differenziata porta a porta", fondato a dicembre scorso, dalle cittadine Daniela Spinola, Simona Lanzoni e Ivana Labate, ha deciso di rivolgersi al prefetto Massimo Mariani perchè la "situazione sta degenerando".

Le tre attiviste chiedono l'intervento immediato della massima autorità del governo sulterritorio "in merito alla mancata raccolta dei rifiuti da parte degli addetti ai lavori Avr e di chi avrebbe la responsabilità del disservizio: Amministrazione comunale, Regione Calabria e Città metropolitana, che stanno causando non pochi problemi igenico sanitari".

"Scriviamo - si legge in un post pubblicato sulla pagina Facebook - a nome di un comitato volontario chiamato "No alla differenziata porta a porta", che vanta ad oggi circa 670 iscritti, uniti ad altre associazioni ambientaliste del territorio.

Abbiamo manifestato a piazza Italia, domenica 12 gennaio, chiedendo all'amministrazione un intervento urgente o un atteggiamento di comprensione e di volontà ad adempiere ad una situazione di impellente urgenza, ma ciò non è avvenuto".

Considerate le preoccupanti condizioni ambientali in cui versa Reggio, le attiviste implorano e invitano il prefetto ad intervenire con urgenza prima che la situazione attuale possa degenerare.

"Le comunichiamo che, ove non fosse informato, l'esasperazione ha portato negli giorni scorsi alla combustione dolosa dei rifiuti in alcuni quartieri, generando particelle tossiche di diossina con le possibili conseguenze di cui tutti siamo a conoscenza (tumori).

Nel quartiere di Santa Caterina, in via Piave, nella serata di mercoledì 22 gennaio, è stata completamente invasa la carreggiata con rifiuti, in forma di protesta bloccando il traffico. Questi sono i primi eventi di esasperazione. Ne seguiranno sicuramente altri, a danno del benessere cittadino e del decoro urbano".

"Potremmo - continua il post - inviarle molte immagini di ratti ed altri animali presenti tra i rifiuti che banchettano e rilasciano particelle infette davanti alle nostre abitazioni, scuole, strutture sanitarie, e attività commerciali, basterebbe visionare sul Web le immagini pubblicate ma ove ritenesse necessario saremmo disposte a fornirgliele.

Il centro storico possiamo affermare che è parzialmente servito, ma nelle periferie e nei quartieri della zona Nord e Sud la devastazione è totale!

Si sono create negli ultimi tre mesi, numerose macro discariche abusive ove non vige il controllo del territorio da parte delle autorità competenti. Chiediamo il suo intervento Immediato, prima che possa essere troppo tardi!".

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