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Domenica, 28 Aprile 2024
Teatro

Cornacchione manda in archivio l'edizione 2023 di Altriluoghi festival

Lo spettacolo Deo ex macchina è andato in scena presso la sala Versace del Cedir

Lo stile ironico, pungente, unito al racconto di una storia reale, di pionieri della ricerca elettronica e di nuovi modelli di sviluppo: Antonio Cornacchione conquista il pubblico reggino con “Deo ex macchina - Olivetti, un’occasione scippata”, di cui è protagonista ed autore. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Franco Parenti, è andato in scena alla sala Versace del Cedir, in chiusura dell’edizione 2023 di “Altriluoghi festival”, promosso da Scena Nuda nell’ambito di “ReggioFest”, progetto sostenuto dal Comune, su fondi Mic.

“Si conclude il Festival 2023, ma anche un grande percorso annuale - ha affermato la direttrice artistica di “Scena Nuda”, Teresa Timpano - con 94 recite e oltre 1600 giornate lavorative, con artisti provenienti da tutta Europa. Un grande lavoro di squadra, una squadra al femminile”.

Conclusione, dunque, con uno spettacolo, quello di Antonio Cornacchione, che ha visto Reggio Calabria tra le città inserite in una lunga tournée, nell’ambito di una collaborazione tra “Scena Nuda” e il Teatro Franco Parenti.

“Deo ex macchina”, grazie all’inesauribile verve dell’attore, propone un racconto che passa dai toni più divertenti (anzi, attraverso essi) alla riflessione su un pezzo di storia del nostro Paese, dell’economia, ma soprattutto della creatività, di una visione lungimirante, avveniristica, che Cornacchione fa conoscere, così, al pubblico: parliamo della storia della Deo (Divisione elettronica Olivetti), di ricercatori che portarono l’elettronica italiana a competere nel mondo.

Di pionieri di questo settore, tutti giovanissimi - come il coordinatore e principale mente di queste innovazioni, Mario Tchou -, che furono le anime del centro cui Adriano Olivetti diede vita, negli anni ’50, a Barbaricina, in provincia di Pisa. Pionieri nella realizzazione del calcolatore elettronico a transistor e poi anche del calcolatore da tavolo, antesignano degli odierni pc, creando appunto una visione, un modo di guardare al settore stesso.

Una storia narrata da Cornacchione con intensità, trasferendo l’entusiasmo, la preparazione e il desiderio di quei giovani di dare il “la” a qualcosa di nuovo: anche attraverso l’uso di foto, filmati d’epoca, video mapping (curato, insieme alla scenografia, da Alessandro Nidi), in un percorso teatrale che vede la direzione di Giampiero Solari e la collaborazione ai testi di Massimo Cirri, l’attore e autore trasporta il pubblico in questo viaggio affascinante tra inventiva e impresa.

Della Divisione elettronica, dei ricercatori, Cornacchione “sente favoleggiare” durante gli anni in cui egli stesso è impiegato presso l’Olivetti: proprio da qui inizia il racconto che ha per protagonisti grandi innovatori, anche fuori dagli schemi, che si trovano a lavorare in un’atmosfera anticonvenzionale. Nomi che costruiscono quella avventura e cui, alla fine, l’attore rende omaggio, citandoli uno per uno: tra loro, anche l’unica donna, Marisa Bellisario.

Uno spettacolo che, come si diceva, ha concluso con successo “Altriluoghi Festival” 2023: e, con l’auspicio di riproporre l’iniziativa il prossimo anno, Teresa Timpano ha poi rivolto al pubblico l’invito a continuare ad andare a teatro, luogo e strumento di incontro e riflessione, “importante in questo momento storico”.

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