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Sabato, 27 Aprile 2024
Archeologia / Riace

Riace, avviate nuove ricerche subacquee nelle acque da cui emersero i Bronzi

Le indagini nei fondali dureranno un mese, mentre si attende anche l'esito degli esami sui manufatti e l'occhio bronzeo rinvenuti da Braghò

Le acque di Riace tornano sotto la lente delle ricerche archeologiche. E' iniziata la scorsa settimana la campagna di indagini subacquee strumentali disposta dal ministero della cultura d'intesa con la Soprintendenza nei fondali della località porto Forticchio. Il programma di lavori si svolgerà fino al 27 marzo nello specchio acqueo antistante la citata frazione di Riace, un intervento annunciato e atteso dopo che lo scorso autunno era stata resa nota la scoperta di altri reperti nell'area da cui emersero i Bronzi. 

Le operazioni saranno condotte insieme ai carabinieri del nucleo subacquei Messina, e per l’esecuzione dei servizi sarahno utilizzate una motovedetta dell’arma e la motobarca Gea. Durante il periodo delle ricerche vigeranno alcune restrizioni, comunicate con ordinanza dalla guardia costiera di Roccella jonica. Sarà vietato navigare, ancorare e sostare con qualunque unità sia da diporto che ad uso professionale diversa da quelle della ditta esecutrice dei lavori; praticare la balneazione; effettuare immersioni, pesca e qualsiasi altra attività connessa con l’utilizzo del mare. Le unità di navigazione in transito dovranno procedere con cautela e a velocità minima e individuare tramite vedetta il mezzo impegnati nei  rilievi archeologici facendo attenzione a non avvicinarsi troppo e segnalando il proprio passaggio per evitare situazioni di pericolo. 

Gli scavi subacquei di verifica diretta dei fondali seguono e completano quelli effettuati nel 2022 e saranno diretti dalla funzionaria della soprintendenza Abap responsabile del settore, l'archeologa Alessandra Ghelli. Un'iniziativa accolta con soddisfazione dal sindaco di Riace, Antonio Trifoli, che di recente aveva sollecitato nuove ricerche nel sito e ha ora espresso massima disponibilità per lo svolgimento delle operazioni. 

Commenta Trifoli: "E' importantissimo avviare scavi con esperti per capire se il mare celi altri tesori archeologici. Uno degli obiettivi del cantiere potrebbe essere un nuovo ritrovamento sensazionale ma al contempo si dovrebbe creare un'area archeologica fruibile dai visitatori: il più ampio sito si trasformerebbe in tappa turistica per i visitatori dei Bronzi. Tutto ciò per la valorizzazione turistica ed economica non solo di Riace, ma di tutta l'alta locride". Con questo obiettivo il Comune ha presentato un apposito progetto candidato a un finanziamento regionale.

Che il mare riacese sia un forziere capace di riservare preziose sorprese è stato dimostrato pochi mesi fa, quando lo scrittore ed esperto di immersioni Giuseppe Braghò rinvenne in queste acque un manufatto bronzeo con le caratteristiche di un occhio di statua e alcuni elementi di costruzione navale come chiodi e rivetto. I reperti, regolarmente denunciati alle autorità da Braghò, sono in custodia presso il parco archeologico di Medma-Rosarno e qui sono stati analizzati dai tecnici per capire se appartengano allo stesso contesto storico e artistico dei Bronzi.

Qualche studioso ha anche ipotizzato che l'occhio bronzeo possa appartenere a uno dei guerrieri o a un'altra statua dello stesso complesso scultoreo da cui, stando alle informazioni finora accertate, provengono i Bronzi. Per questo stati condotti analisi di laboratorio ed esami autoptici per riscontrare eventuali compatibilità con la magnifica anatomia di A e B. Ma per saperlo dovremo attendere l'ufficialità di una conferenza stampa che sarà promossa dalla soprintendenza dopo l'acquisizione degli esiti dell'ultima indagine, che giungeranno dall'università di Padova. Senza certezze, indiscrezioni non arriveranno neanche per le verifiche strumentali avviate nei fondali a porto Forticchio. Dal Comune di Riace si fa infatti sapere che "si resta in attesa di conoscere i risultati conseguiti, che saranno coperti da assoluta riservatezza". 

Partendo da qui il traguardo più importante potrebbe essere in futuro l'auspicato riconoscimento dell'area marina antistante a porto Forticchio come zona archeologica, con la conseguente tutela e valorizzazione del sito. 

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