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Lunedì, 29 Aprile 2024
Servizi museali

Ricerca di personale al MArRC, ma le guide con i requisiti in città sono pochissime

Lo stallo degli esami non indetti da anni penalizza chi sul territorio potrebbe rispondere al job posting di CoopCulture

Si cercano altre guide specializzate al museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, ma il primo job posting da parte di CoopCulture, la società che ha vinto il bando Consip per la gestione dei servizi museali integrati, non è stato sufficiente e così ne è in corso un altro, per il quale si possono inviare candidature entro domani, 10 ottobre.

Si propone lavoro per visite guidate, laboratori e attività didattiche, che – come annunciato dal direttore del MArRC Carmelo Malacrino – sono stati avviati a metà settembre, ma per portare avanti questo servizio servono più unità specializzate di quelle uscite dalla precedente selezione, che CoopCulture ha svolto con la massima tempestività, subito dopo essere diventata concessionaria. Questo ha consentito di partire in tempi brevi: il 14 luglio si era iniziato con la biglietteria, e la ricerca di personale è stata quasi contestuale e ha permesso da metà settembre di impiegare al momento quattro persone per visite e percorsi didattici. 

CoopCulture punta su personale locale ma a Reggio restano poche guide specializzate

Trovare i giusti curriculum non è un’impresa semplice a livello locale. Per le visite guidate si richiede infatti la specializzazione con il patentino richiesto della legge 97/2013 (normativa “vecchia” non ancora sostituita dalla riforma), ma in Calabria l’esame di stato è un lontano ricordo. La Regione non pubblica bandi dal 2002 e non è stato meglio quando, dopo il periodo in cui la competenza passò agli enti locali, la città metropolitana di Reggio ha mantenuto la delega al turismo. Il lungo ritardo nell’indizione degli esami ha infatti lasciato oggi la nostra provincia nel limbo di attesa della nuova legge Santanché, che unificherà la regolamentazione nazionale della professione. Nel frattempo però non è possibile abilitarsi.

Guide turistiche specializzate e con il tesserino della Metrocity a Reggio ne restano poche. Ed è una situazione che negli ultimi anni ha obbligato i giovani interessati, fin quando la legge lo ha consentito, a sostenere l’esame fuori regione, a costo di sacrifici e spese. Pino Codispoti, vicepresidente di CoopCulture e regional manager dell’azienda per il sud, dice: “Purtroppo è una problematica di cui ci siamo accorti subito, perché nell’elenco delle guide turistiche della città metropolitana di Reggio Calabria ci sono soltanto tredici nomi. Una precisa scelta della società – spiega - è assumere sempre persone del luogo o comunque residenti e anche in questo caso lo abbiamo fatto, ma per portare avanti la nostra progettazione in un museo come quello archeologico di Reggio servono altre risorse, che cerchiamo con questa nuova selezione”.

I requisiti richiesti da CoopCulture, dalla laurea al livello C2 di lingue

La ricerca di personale per il museo reggino presenta un altro ostacolo che restringe ulteriormente il cerchio, cioè la laurea. Che è necessaria per svolgere questa professione, ma con l’attuale normativa non si indica quale, lasciando spazio a una serie di titoli diversi legati alla conoscenza di musei e luoghi della cultura, quindi ovviamente nei settori di storia e arte. CoopCulture però accetta candidature soltanto da laureati in Archeologia, Storia dell'Arte o Beni Culturali, tagliando fuori ad esempio lettere italiane e straniere, o chi esce dall’accademia di belle arti. Ma, a proposito di lingue, è richiesta anche la certificazione del massimo grado di conoscenza di inglese, francese, spagnolo o tedesco (livello C2).

Si tratta di asset che certamente garantiscono una completa preparazione per le guide turistiche ma anche per il personale che nel MArRC si sta occupando dei percorsi didattici differenziati per target (studenti, turisti italiani e stranieri, bambini e famiglie, anziani). Bisogna ammettere con cruda obiettività che sul nostro territorio pochi posseggono tutte queste competenze, laddove, se restiamo in tema di lingue, li avrebbero ampiamente i laureati in lettere straniere che siano già specializzati come guide. Mentre chi ha preso il patentino quando si poteva farlo non ha elevata conoscenza linguistica, non essendo allora richiesta per gli esami.

Per qualcuno la retribuzione è bassa, ma la società parla di standard nazionali

Ecco perché, fatalmente, per la prima selezione sono arrivate risposte molto inferiori alle aspettative e al fabbisogno. Secondo qualche guida, però, le condizioni della proposta sarebbero poco vantaggiose economicamente rispetto all’impegno richiesto. Nell’avviso si parla infatti di flessibilità, precisione, affidabilità e soprattutto “disponibilità a lavorare anche nei festivi e in orari serali”, a fronte di una retribuzione oraria che molte guide hanno ritenuto non adeguata. Tanto più che all’interno del museo archeologico di Reggio si può ugualmente lavorare come esterni accompagnando i gruppi di turisti. E se darebbe sicuramente più stabilità intraprendere una collaborazione interna, facendo qualche conto molti hanno deciso che non fosse conveniente. “Operiamo su tutto il territorio nazionale – replica Codispoti – e assicuro che queste sono retribuzioni standard. Poi è anche una questione di impegno, più si lavora più si guadagna”.

I servizi aggiuntivi erogati nel museo sono a pagamento e con agevolazioni per i gruppi, che costituiscono una grande parte dell’utenza del museo reggino. Si tratta quindi di un valore aggiunto di cui il MArRC ha patito la mancanza da troppo tempo. “Sono calabrese – conclude Pino Codispoti – e anche se mi occupo di tutto il Sud, amo profondamente la Calabria e tengo molto al museo di Reggio, al quale spero di dare un contributo con il progetto della nostra società”.

Peccato che l’impasse dei patentini debba continuare ad essere penalizzante per chi potrebbe lavorare in piena regola sul territorio, mentre il rovescio della medaglia è il far west delle finte guide. Pochi anni fa due sedicenti “accompagnatori” turistici senza tesserino furono colti in flagrante proprio all’interno del museo reggino, e denunciati per esercizio abusivo della professione. E come in una surreale scenetta da commedia all’italiana, molti truffatori sono inafferrabili, invece a qualche comune cittadino è capitato persino di attirare sospetti di abusivismo perché stava semplicemente commentando qualche reperto con amici forestieri in visita in uno dei nostri musei, magari in inglese.

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