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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il progetto / Camini

Rural Migrantour, a Camini il final meeting per creare itinerari interculturali

Il progetto si è proposto di creare nuovi percorsi, frutto dello scambio tra città della rete, formare delle guide e creare un archivio digitale di mappe interattive

Le migrazioni di ieri e di oggi hanno trasformato e arricchito il patrimonio culturale e proprio per questo sono nati gli itinerari per un turismo interculturale inclusivo e consapevole.  Un invito al viaggio, all’incontro e alla riflessione sul valore della diversità, del dialogo e della multiculturalità, tutto questo è Rural Migrantour. Paths of Recovery  il programma Erasmus+. Il final meeting si è svolto a Camini, che ha permesso alla rete Migrantour di sperimentare le passeggiate interculturali in piccoli borghi, zone rurali, aree di montagna, isole, territori di confine.

Nel 2021 è iniziata, infatti, una nuova tappa nella storia del Migrantour, la fase “rural”, alla scoperta delle aree rurali interculturali, che ha coinvolto cinque Paesi europei – Italia, Slovenia, Olanda, Grecia e Bulgaria – coordinata da Terra vera, l’Ong slovena responsabile di Migrantour Lubiana, mentre Viaggi solidali coordina il team italiano composto da Eurocoop Jungi Mundu, che gestisce il progetto di accoglienza a Camini, Fondazione Nuto Revelli, importante realtà che coltiva la memoria del noto scrittore piemontese e che tra le sue molteplici attività ha portato a termine il recupero della borgata alpina di Paraloup, e il  Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione, prestigioso centro di ricerca che ha sede a Torino e che si è occupato della parte scientifica del progetto.

Sulla rotta di itinerari non convenzionali, alla scoperta di piccoli centri e di aree rurali dove la dimensione multiculturale è già una realtà, con Rural Migrantour sono giunte nove persone dai Paesi europei partecipanti al progetto. Ad accompagnare il gruppo alla scoperta di Camini, Douaa Alokla e Ibrahim Zakaria, guide interculturali di Camini, formate da Migrantour, che hanno dato valore aggiunto all’itinerario raccontando la loro esperienza di vita nel paese e ciò che li lega alla comunità, e Serena Franco in qualità di referente Eurocoop Jungi Mundu.

Il progetto Rural Migrantour si è proposto di creare nuovi percorsi, frutto dello scambio tra città della rete, formare delle guide e creare un archivio digitale di mappe interattive dei percorsi Migrantour in tutta Europa. La creazione di questi nuovi itinerari interculturali mostra come la mobilità e le migrazioni costituiscano un elemento imprescindibile della storia di ogni territorio europeo. Le migrazioni di ieri e di oggi hanno trasformato e arricchito il patrimonio culturale di tutte le località coinvolte nel programma Erasmus+.

"Camini è un luogo davvero straordinario che ha molto colpito tutti i partner del progetto. Qui, infatti, ormai da molti anni la cooperativa Jungi Mundu ha dato avvio a un progetto di recupero sociale, culturale ed economico del borgo attraverso l’accoglienza di nuovi cittadini, migranti, richiedenti asilo e rifugiati.

Fino a qualche tempo fa spopolato dall’emigrazione, il paese è così tornato a vivere: la scuola locale è tornata ad avere allievi, sono state aperte nuove attività commerciali e nuovi servizi per i residenti, moltissime abitazioni ormai in rovina sono state ristrutturate e sono diventate un albergo diffuso per i turisti e i visitatori che arrivano sempre più numerosi. E soprattutto centinaia di persone arrivate in Italia in cerca di una nuova vita l’hanno davvero trovata tra le strette vie del borgo, in un clima di ospitalità, di rispetto, di fratellanza" hanno concluso i responsabili del progetto Migrantour.

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