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L'anniversario / San Giorgio Morgeto

San Giorgio Morgeto ricorda il carabiniere Camarda, trucidato in un conflitto a fuoco

Nell'anniversario della morte è stata deposta una corona d'alloro e officiata la messa

San Giorgio Morgeto ricorda il carabiniere scelto e medaglia d’argento al valor militare Pasquale Camarda, trucidato a soli 33 anni il 3 gennaio 1960, mentre era in servizio nel piccolo paese alle appendici dell'Aspromonte. In occasione del 64° anniversario della morte, alla presenza delle autorità militari, giudiziarie e civili, del sindaco di San Giorgio Morgeto e dei familiari del carabiniere Camarda, l’Arma ha voluto ricordare il militare caduto con la deposizione di una corona di alloro presso il largo intitolato proprio a Pasquale Camarda, a San Giorgio Morgeto,  e con la celebrazione della messa officiata dal vescovo di Oppido Mamertina Palmi Giuseppe Alberti,  e dal cappellano militare don Aldo Ripepi.

Il fatto storico

Nella serata del 3 gennaio del 1960, il carabiniere scelto Pasquale Camarda, effettivo alla stazione di San Giorgio Morgeto, mentre perlustrava il territorio insieme al  brigadiere comandante interinale della stazione, notava all’interno di un bar tre pregiudicati del luogo in compagnia di due forestieri, decidendo di identificarli. I due però rispondevano con un netto rifiuto e, all’invito di seguirli in caserma, estraevano le pistole puntandole contro il sottufficiale.

Il carabiniere scelto Camarda interveniva prontamente in difesa del collega, ingaggiando un conflitto a fuoco con i pregiudicati e, benché ferito gravemente, riusciva a colpire mortalmente uno dei due, dando modo al superiore di sottrarsi alla minaccia. Al termine della sparatoria, il secondo aggressore si arrendeva disarmato e veniva arrestato dai militari della stazione, nel frattempo sopraggiunti in soccorso. Pasquale Camarda, durante il trasporto all’ospedale di Polistena, decedeva a causa delle gravi ferite subite.

Nell’ottobre del 1971, la Corte di Appello di Catanzaro condannava il pregiudicato alla pena dell’ergastolo, in quanto ritenuto definitivamente responsabile del violento omicidio del carabiniere.

La medaglia e la motivazione

Il carabiniere scelto Pasquale Camarda venne insignito dal Presidente della Repubblica della medaglia d’argento al valor militare “alla memoria” con la seguente motivazione: “Reduce da servizio esterno con il proprio comandante interinale di Stazione, notata la presenza in pubblico esercizio di tre pregiudicati del luogo in compagnia di due forestieri vi accedeva con il superiore che intendeva identificarne uno non conosciuto. Visto che quest’ultimo, spalleggiato da un compagno, minacciava il sottufficiale puntandogli una pistola al fianco, interveniva prontamente e decisamente e, sebbene colpito a morte, rispondeva al fuoco ferendo uno dei due aggressori, dando così modo al superiore di sottrarsi all’incombente minaccia e di ristabilire l’imperio della legge. Superbo esempio di senso del dovere, di ardimento e di sprezzo del pericolo”.

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