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Lunedì, 29 Aprile 2024
L'ultimo saluto / San Luca

"In quella strada si infrangono sogni e speranze": a San Luca i funerali delle quattro vittime della Statale 106

Il vescovo Oliva ha officiato i funerali nella chiesa di Santa Maria della Pietà. Proclamato il lutto cittadino

Il suono lento dei rintocchi delle campane a morto, e la pioggia lenta, accompagna le bare dei quattro giovani morti sulla Strada Statale 106 nel giorno dell'Epifania. La chiesa di Santa Maria della Pietà, a San Luca, accoglie Teresa Giorgi, 34 anni, Elisa Pelle, 24 anni, Domenico Romeo, 27 anni e Antonella Romeo di soli 18 anni. È lungo l'applauso per le bare, bianche quelle di Elisa e Antonella, quando entrano in chiesa. 

Fuori, lungo la via, è pieno di corone di fiori. C'è tutto il paese per l'ultimo saluto alle giovani vittime della strada. A officiare la cerimonia è arrivato il vescovo della diocesi di Locri Gerace, monsignor Francesco Oliva, insieme al giovane parroco don Gianluca Longo e all’ex parroco don Pino Strangio, uniti in preghiera. 

Hanno dovuto aspettare per le esequie, l'autopsia sulle salme, disposta dalla procura di Catanzaro che sta indagando per ricostruire la dinamica dell'incidente. L'esame autoptico, eseguito dalla professoressa Isabella Aquila, direttore della scuola di specializzazione di medicina legale dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, ha evidenziato che i quattro ragazzi sono morti sul colpo. Sono deceduti per politrauma con traumi cranici e addominali soprattutto per chi era seduto dietro a causa del violento impatto.

Così oggi, nel giorno del lutto cittadino, proclamato dal sindaco di San Luca Bruno Bartolo, è il vescovo Oliva a ricordare come "Quando le strade non sono agevoli, si muore e le comunità soffrono. Di fronte alla morte abbiamo bisogno di ritrovare speranza, per i nostri cari e per la nostra terra". Poi il pensiero del vescovo Oliva va anche ai piccoli figli di Teresa ed Elisa: "Mettiamo nelle mani di Dio questo figli rimasti senza mamma".

San Luca piange i suoi morti, e con lei tutta la Calabria, vittima di una strada statale inadeguata dove troppo spesso, come ha detto il vescovo Oliva "si infrangono sogni e speranze".

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