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Cronaca San Roberto

Terreno vincolato trasformato in un campo da motocross, scatta una denuncia

L'area era stata assegnata dal comune di San Roberto ad un'associazione sportiva ma, per i Carabinieri forestali, nessuna autorizzazione era stata richiesta o ottenuta dal legale rappresentante

Anche in tempi di coronavirus, non si ferma l’azione di repressione e difesa del territorio dai reati ambientali. I Carabinieri forestali di San Roberto hanno sequestrato in località “Colloriti”, del comune di San Roberto, un terreno di proprietà comunale, di circa un ettaro, totalmente ed illecitamente  stravolto e trasformato in una pista da motocross.

Area sottoposta a tre vincoli

L’area rientra in un pregevole contesto ambientale protetto dallo Stato con ben tre vincoli ambientali, quali il vincolo idrogeologico, il vincolo paesaggistico e la dichiarazione di zona di protezione speciale "Costa viola", territorio  particolarmente protetto dallo Stato, riconosciuto di importanza comunitaria ed afferente al programma europeo “Rete natura 2000”.

Denunciato il presidente di un'associazione sportiva

Come questo scempio sia stato possibile, per di più in un terreno di proprietà comunale, in precedenza bosco ceduo, è stato accertato dalle indagini svolte dai Carabinieri forestali che,  ricostruendo  lo sconcertante iter amministrativo relativo alla gestione del terreno, hanno alla fine individuato e deferito all’autorità giudiziaria: S.C. di 57 anni, presidente  di una associazione di promozione sociale e sportiva dello stesso comune.

Sul terreno nessuna autorizzazione

Dall’analisi documentale è risultato che il terreno, sin dal 2010, è stato concesso dall’amministrazione comunale di San Roberto a tale associazione  proprio per realizzare una pista da motocross, trascurando del tutto la presenza di ogni vincolo ambientale e delegando all’associazione stessa ogni onere e responsabilità nell’ottenimento di eventuali autorizzazioni per la realizzazione della pista. Nessuna di tali autorizzazioni però è risultata richiesta, né tantomeno ottenuta, dal cinquantasettenne di San Roberto, che pertanto dovrà rispondere per le reiterate violazioni ambientali attuate in aree vincolate e sottoposte a rigorosi regimi di tutela.

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