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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Intascava la pensione di una persona morta da due anni: sequestro da 30mila euro a 80enne

Operazione "Immortali" della guardia di finanza di Reggio Calabria. L'uomo ha truffato l'Inps con un libretto postale, cointestato con il legittimo percettore, sul quale venivano accreditate le somme

Ha intascato per ben due anni e mezzo la pensione di una persona deceduta nel maggio del 2016. Per essere precisi il "furbetto" ha ritirato due diverse tipologie di pensioni di invalidità e oltre 30 mensilità, nel periodo compreso tra il maggio 2016 e il novembre 2018.  

Ma il suo piano è stato scoperto dai finanzieri del comando provinciale di Reggio Calabria, nell'ambito dell'operazione "Immortali" e per A.S.M., 80 anni, accusato di indebita percezione di pensioni di invalidità e truffa aggravata ai danni di enti pubblici, è scattato il sequestro preventivo da 30mila euro.

I militari, agli ordini del colonnello Flavio Urbani, hanno eseguito un’ordinanza, emessa dal gip del Tribunale reggino, su proposta della Procura della Repubblica, diretta dal procuratore capo Giovanni Bombardieri. Le indagini, complesse e articolate, sono state coordinate dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e dirette dal sostituto procuratore  Paola D’Ambrosio. 

I fatti

L’indagato aveva un libretto postale cointestato con il legittimo percettore delle pensioni sul quale venivano accreditate le somme dall'Inps. Attraverso una carta collegata al libretto in questione, l’uomo aveva accesso diretto alla gestione delle disponibilità finanziarie del defunto. Dal maggio 2016, mese della morte del pensionato, il 79enne ha omesso di comunicare all’Inps l'avvenuto decesso, continuando così a percepire (ormai indebitamente) le somme pensionistiche truffando l’ente pubblico nazionale alla previdenza sociale.

Lo stratagemma si è ripetuto fino al novembre 2018, quando le fiamme gialle, dopo attente e mirate attività di pedinamento e controllo, hanno osservato l’indagato prelevare delle somme dal libretto postale presso un ufficio postale del capoluogo reggino.

E' proprio durante uno di questi prelievi che l'uomo è stato avvicinato dai finanzieri che hanno rinvenuto nella sua disponibilità diverse centinaia di euro in contanti, il libretto postale cartaceo in argomento, la carta di debito abbinata a tale libretto e il relativo codice pin. Tutto è stato posto sotto sequestro.

"Gli approfondimenti successivi all'indagine - spiegano dal comando provinciale - hanno consentito di gettare luce sull’intero quadro della truffa messa in atto dall’indebito percettore: l'indagato si sarebbe garantito una fonte illecita di guadagni per oltre 30 mesi, accaparrandosi somme non spettanti e complessivamente ammontanti a circa 30mila euro".

Il sequestro

L’applicazione della misura cautelare reale del sequestro preventivo del profitto del reato, pari a circa 30mila euro sui rapporti e le disponibilità finanziarie dell’indagato e sui beni mobili e immobili di proprietà dello stesso, sino alla concorrenza del profitto, è stata emessa dal giudice competente ed eseguita dai finanzieri reggini.

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