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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Proposta Rete territoriale, Usb: "Si rischia di cancellare la riabilitazione psichiatrica"

I gestori delle cooperative "hanno minacciato di consegnare le chiavi delle strutture se entro il 20 luglio non si riuscirà a trovare una soluzione condivisa"

Nella giornata di ieri si è tenuta un’assemblea dei lavoratori delle strutture psichiatriche reggine, iscritti all’Unione sindacale di base. La riunione è stata convocata a seguito dell’approvazione da parte dell’Asp 5 della delibera n.321 del 26 giugno, con la quale viene accolta la proposta del Dipartimento salute mentale di definizione della nuova Rete territoriale di assistenza psichiatrica riabilitativa residenziale.

Già nei giorni scorsi l'Usb ha avuto modo di contestare l’indicazione del fabbisogno di posti letto approvata dal Commissario straordinario alla sanità in Calabria, generale Saverio Cotticelli, attraverso il DCA 91 del 10 giugno 2019. Secondo i sindacalisti: "Il fabbisogno previsto non tiene assolutamente conto delle reali esigenze del territorio della provincia reggina, ma guarda e anche malamente, solo agli attuali pazienti ricoverati. Non considera per nulla tutti quelli che, a causa del blocco dei ricoveri degli ultimi anni, hanno dovuto fare ricorso a strutture extra-territoriali oppure sono stati costretti alla gestione domestica dei pazienti". 

Non sembra sia stata considerata neanche la possibilità di eventuali nuove richieste di ricovero che potrebbero venire dal territorio, e questo è particolarmente grave se consideriamo che la stessa OMS evidenzia il costante aumento di persone affette da disturbi psichiatrici".

Per l'Usb: "È quindi un fabbisogno che vede i pazienti trattati alla stregua di numeri, di fredde statistiche, sballottati da una tipologia all’altra di residenzialità senza tener conto delle esigenze terapeutiche ma con il solo fine di far quadrare i conti. Al taglio netto del fabbisogno di posti letto ne consegue chiaramente il taglio di posti di lavoro: circa due terzi degli operatori e degli educatori, da più di trent’anni impiegati in questo delicato settore, perderanno la propria occupazione e il proprio stipendio, che spesso rappresenta l’unica entrata per il nucleo familiare".

Ma non è solo questo ennesimo dramma sociale per Reggio Calabria che l'Unione sindacale di base vuole evidenziare. "La riduzione del personale impiegato comporterà la riduzione drastica dei servizi, già ridotta al minimo a causa dei noti problemi di questo martoriato settore: ciò significherà mettere una pietra tombale sull’idea stessa di riabilitazione per i pazienti psichiatrici. Con personale ridotto all’osso come si può pensare di fare attività sociale e di recupero con i pazienti? Con turni che vedranno una sola unità lavorativa, cosa si potrà fare per i malati psichiatrici? Quella che si sta definendo non è la nuova Rete territoriale di assistenza psichiatrica riabilitativa residenziale, bensì la Rete delle nuove strutture psichiatriche di parcheggio e contenimento, con buona pace di Basaglia e di tutti quegli operatori che hanno lavorato con passione al miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti, a una loro reinclusione nella società, e che così si ritroveranno a fare meramente i guardiani".

"I gestori delle cooperative - spiega il sindacato - hanno minacciato di consegnare le chiavi delle strutture se entro il 20 luglio non si riuscirà a trovare una soluzione condivisa. Ma qui non ci sono solo immobili da gestire: ci sono vite di donne e uomini, di pazienti e di lavoratori, di famiglie intere che non possono essere semplicemente passate di mano come un mazzo di chiavi". L'Usb è pronta a intraprendere "ogni azione a tutela di queste persone, come ribadiremo al commissario Cotticelli e al prefetto Mariani a cui abbiamo mandato richiesta urgente di incontro".

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