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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

"Quanto vale la vita di un vigile del fuoco?": la riflessione del segretario Provazza

Il rappresentante sindacale della Uilpa punta il dito contro "una politica che si dimostra sorda, anzi, menefreghista, nei confronti dei vigili del fuoco"

"Il pompiere paura non ne ha…, questo è il motto assegnatoci dai cittadini, estrapolato da una canzoncina a noi dedicata, ma non è così. Il pompiere ha paura, sì, ed anche spesso, specie quando si accinge ad affrontare interventi complessi e variegati, in scenari continuamente mutevoli, ma riesce a dominarla. Sa che sarà quella paura, se vogliamo quel timore quasi reverenziale, associata alle innumerevoli conoscenze tecniche e gli estenuanti addestramenti, a salvargli la vita". Lo afferma in una nota, dopo i tragici fatti di Alessandria,  Antonino Provazza, segretario regionale della Uil Pa Vvf Calabria.

"C'è una paura che ancora il pompiere, e noi della Uil Pa vigili del fuoco Calabria, non avevamo considerato, o, forse, l’avevamo sottovalutata, ben più grave e subdola della precedente: la paura del politico. E questa paura, prima poco percepita, sopita, oggi si fa prepotentemente sentire.

Ieri a Quargnento, in provincia di Alessandria, sono morti Matteo Gastaldo, Marco Triches e Antonio Candido, tre colleghi, uccisi da un’esplosione, da un crollo, dal fato, ma, ancor di più da una politica che, ieri come oggi, si dimostra sorda, anzi, oseremmo dire menefreghista, nei confronti dei vigili del fuoco".

Chi era il giovane Nino Candido

Secondo il segretario sono "tutti pronti nell’affannarsi ad esprimere vicinanza ai colleghi morti ed alle loro famiglie, al corpo nazionale ed ai suoi appartenenti, come sempre. E poi? Il nulla! Solidarietà, fiducia e riconoscenza, queste le parole delle più alte cariche dello Stato, dei politici, per intenderci, che continuano solo a chiacchierare senza mai effettivamente fare qualcosa di concreto per i vigili del fuoco". 

Sostegno, riconoscenza, parole che la Uil Pa vigili del fuoco Calabria, ha sentito e risentito all’infinito e che, "essendo rimaste solo parole, suonano ormai come il solito motivetto ascoltato più volte da varie orchestre, l’ultima è quella odierna, e che fanno scaturire, ormai, solo nausea.

"Bombole messe per far saltare la palazzina"

Se, invece di ringraziamenti e promesse perennemente disattese, si concretizzasse la “riconoscenza” ed il “sostegno” puntualmente sbandierati, se la politica desse i dovuti fondi per l’acquisto di strumentazioni adeguate (nei paesi civili e civilizzati, certe operazioni ad alto rischio vengono affidate ai robot dei vigili del fuoco e non ai vigili del fuoco, a mero esempio), se organizzasse in modo decente ed attualizzato, con decreti adeguati e concordati con i vigili del fuoco, il corpo nazionale e le sue regole di ingaggio, se stesse a sentire chi giornalmente vive sui camion, anziché chi sta dietro una scrivania, dando adeguate ed opportune coperture finanziarie tali da reinventare ex novo il corpo per adeguarlo ai giorni nostri sotto tutti gli aspetti, non ultimo un adeguato trattamento economico- pensionistico, forse oggi noi della Uil Pa vigili del fuoco Calabria ed i colleghi tutti, non saremmo qui a piangere Matteo, Marco e Antonio".

Sirene spiegate davanti al comando, l'omaggio delle forze dell'ordine

"Antonio - continua Provazza - lo conoscevamo personalmente, noi della segreteria, come personalmente conosciamo il padre, anche lui collega, incredulo e straziato alla notizia. Un giovane pieno di vita e di aspettative, la cui vita e le cui aspettative sono state stroncate in parte dalla cattiva sorte ed in parte da una politica che parla sempre al futuro e mai al presente, con i suoi faremo, provvederemo, istituiremo. Il futuro per un vigile del fuoco è oggi, perché per un lavoro così stressante e mal pagato del doman non v’è certezza".

Ieri la ricorrenza anche del trentennale della morte di Benigno Zaccagnini, segretario DC, alla cui commemorazione è intervenuto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha ricordato "tramite un aneddoto, l’umanità e facendo sue le parole 'la politica non può essere disumana'. Noi della Uil Pa, oggi, pensiamo che la frase, purtroppo, non sia vera, perché incompleta. Quella corretta è la politica non può essere disumana, ma lo è!

Lo è perché sono decenni che ci ha voltato le spalle e, quindi adesso, diciamo basta! Saremo noi a voltarle alla politica, ma prima di farlo, vogliamo lasciarle un quesito, posto proprio, guarda caso, da Antonio Candido, il 12 giugno sul suo profilo Facebook, condividendo il messaggio di un altro collega scomparso e chiedendosi: Quanto vale la vita di un vigile del fuoco?"

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