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La convocazione / Villa San Giovanni

Villa San Giovanni, convocato il consiglio comunale aperto: arriva anche don Ciotti

Dopo il vile atto intimidatorio alla sindaca Giusy Caminiti la comunità reagisce

Villa San Giovanni, dopo il vile atto intimidatorio alla sindaca Giusy Caminiti, si prepara al consiglio comunale aperto. È stato convocato, infatti, dal presidente del consiglio comunale Caterina Trecroci, il consiglio comunale aperto, per come richiesto dalle associazioni aderenti al Coordinamento 5 giugno e da Anci Calabria.

Il consiglio si terrà venerdì 30 giugno alle ore 17, nell’auditorium Giovanni Trecroci della scuola Rocco Caminiti con un unico punto all’ordine del giorno: "Legalità e cultura per una città democratica e solidale; tutela, vigilanza e controllo del territorio; rinnovo del Patto sociale tra comunità e istituzioni per isolare ogni forma di violenza e tentativo di condizionamento mafioso”.

Hanno già confermato la loro presenza il sottosegretario di Stato del ministero dell’Interno Wanda Ferro, la presidente della Commissione Antimafia onorevole Chiara Colosimo, il prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani, l’arcivescovo metropolita don Fortunato Morrone e don Luigi Ciotti, fondatore di Libera.

"Ribadiamo con forza quanto detto in occasione dei vili atti compiuti in città  - afferma in una nota la presidente Trecroci - anche durante questi ultimi mesi: intendiamo solo un linguaggio che sia espressione di motivazioni e scelte profondamente sane, incorniciate entro i confini ineludibili della legalità e della giustizia. Come auspicato, la comunità ha intrapreso un “cammino culturale”, dimostrando di essere una comunità che pensa, sceglie, testimonia e si sdegna, si oppone alla violenza, rilancia e vive la condivisione". 

"Dalla gioia di stare insieme attorno alle cose che ci appartengono, - conclude Trecroci - esternata nella Festa della Luce di sabato scorso, al momento istituzionale del consiglio comunale aperto, che rinsalda il rapporto tra i cittadini e le sue istituzioni, chiamate a “stare accanto” per promuovere e favorire dialogo e democrazia nella libertà. Ci sentiamo mossi, a vele spiegate, dal vento della speranza, ed essa, come dice Sant'Agostino, “ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose e il coraggio per cambiarle". 

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