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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Donne maltrattate, arrestato stalker e divieto di avvicinamento per un marito violento

Doppio intervento della Mobile. Un reggino di 58 anni e un 46enne marocchino si sono resi responsabili di maltrattamento e violenza psicologica nei confronti delle compagne

Nei giorni scorsi, la squadra Mobile di Reggio Calabria ha eseguito due provvedimenti, scaturiti dalle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e dai sostituti procuratori Nicola de Caria e Marika Mastrapasqua, inerenti a reati di violenza di genere: un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un 58enne, ed un’ordinanza di divieto di avvicinamento alla parte offesa nei confronti di un cittadino marocchino di 46 anni. Entrambe le misure si sono rese necessarie dopo i reati commessi all’interno delle mura domestiche con comportamenti aggressivi e violenti, nel corso di anni di vita coniugale. 

Un uomo di 58 anni, è finito ai domiciliari, disposti dal gip Domenico Armaleo, perchè si è reso responsabile di ripetuti maltrattamenti, ingiurie, minacce di morte e percosse nei confronti della moglie 57enne. Fatti, tra l'altro, commessi alla presenza del loro figlio minore. B.F., anche dopo la separazione, ha continuato a vessare la donna: sostava spesso davanti al luogo di lavoro dell'ex moglie attendendone l’uscita, per avvicinarla, e si recava presso l’abitazione per minacciarla con la scusa di vedere i figli.

Sottoposta per anni a uno stile di vita caratterizzato da violenze e paura, la donna è stata introdotta in un percorso di assistenza in un centro reggino e solo così ha trovato il coraggio di denunciare i comportamenti dell’ex marito, trovando nel personale specializzato della Mobile attenti ed accorti ascoltatori.

La seconda ordinanza, disposta dal gip Valentina Fabiani, è stata eseguita dagli investigatori della Questura a carico di un 46enne, di nazionalità marocchina, residente in città, al quale è stato imposto il divieto di avvicinamento alla moglie convivente, per aver agito con gravi e ripetuti comportamenti aggressivi, violenti, lesivi dell’integrità fisica e morale della donna.

La vittima, sottoposta per anni a un regime di vita vessatorio, ha trovato la forza di denunciare alla polizia il comportamenti del marito, stanca delle violenze, dovute a pretestuose accuse di infedeltà.

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