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Cronaca Locri

Locri, percepivano la pensione di soggetti defunti: denunciate 15 persone

I finanzieri del gruppo di Locri, dopo una lunga indagine denominata "Vita eterna", hanno scoperto una truffa ai danni dell'Inps di circa 500 mila euro, legata all'erogazione di pensioni a persone defunte

La guardia di finanza del gruppo di Locri, in collaborazione con gli uffici territoriali dell'Inps, ha portato avanti l'operazione denominata "Vita eterna". Dopo una meticolosa attività investigativa a tutela della spesa pubblica, sono stati portati alla luce situazioni di illiceità di un certo spessore nell'erogazione di pensioni a favore di persone decedute nell'arco temporale dal 1 gennaio 2010 al 31 luglio 2018. Le indagini hanno rilevato 17 soggetti venuti a mancare tra il 2011 e il 2014 e 9 defunti, a cui venivano ancora erogate le prestazioni pensionistiche. Il tutto è culminato con la denuncia di 15 persone, responsabili del fatto.

L’articolata e complessa attività si è realizzata mediante una preliminare acquisizione documentale presso gli enti comunali del territorio locrideo di circa 6 mila nominativi di  soggetti deceduti che successivamente sono stati oggetto di accurati approfondimenti investigativi svolti mediante l’utilizzo delle Banche Dati in uso alla Guardia di Finanza. In particolare, si è riscontrata la presenza di evidenti incongruenze afferenti posizioni pensionistiche non ancora eliminate per soggetti già deceduti che risultavo essere in vita, tanto da rilevare la presenza di modelli di certificazione unica dei redditi erogati dall’INPS nei confronti degli stessi.

La procura della Repubblica di Locri, a seguito delle preliminari risultanze segnalate dai finanzieri, avviava immediatamente un fascicolo processuale disponendo l’effettuazione di riscontri presso gli uffici territoriali dell’INPS per ricostruire le modalità ed il luogo di pagamento delle somme erogate e l’esecuzione di accertamenti finanziari presso diversi istituti di credito. Tutte le mosse attuate avevano il fine ultimo di di individuare i soggetti beneficiari degli accreditamenti delle pensioni ricevuti indebitamente. Il sistema fraudolento adottato dai reali percettori consisteva sia nel prelevamento mediante carte bancomat intestate al deceduto ed utilizzate fino alla loro naturale validità sia mediante carte bancomat intestate agli stessi soggetti cointestatari del rapporto bancario o postale dove venivano accreditate le mensilità delle pensioni non più dovute.

In un caso specifico, i finanzieri hanno scoperto come un intimo parente di una persona deceduta nel 2014 sia riuscito a prelevare dal conto corrente dove veniva accreditata la pensione una cifra prossima alle 100 mila euro. I meticolosi accertamenti eseguiti hanno evidenziato come la causa della percezione della pensione anche dopo il decesso del legittimo avente diritto è da ricondurre sostanzialmente alla mancata comunicazione dei decessi in argomento agli uffici competenti quali INPS e Agenzia delle Entrate. Sia presso gli uffici Anagrafe-Stato Civile dei comuni dove i decessi erano avvenuti che presso quelli di residenza, i finanzieri hanno rilevato come, in alcuni casi, le relative comunicazioni in realtà non erano mai avvenute. 

All’esito della complessiva attività d’indagine, la guardia di finanza deferiva alla procura di Locri 15 persone che sono risultate essere i reali percettori delle pensioni erogate dall’INPS per il reato previsto dall’art. 316 ter. c.p. (Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato) che hanno conseguito un illecito profitto per circa 500 mila euro ed interessava l’istituto previdenziale al fine di sospendere tali indebiti pagamenti. I finanzieri hanno, inoltre,  proceduto a segnalare alla corte dei conti di Catanzaro 19 pubblici ufficiali, tra dipendenti comunali e medici necroscopi, che con la loro condotta omissiva consistita nella mancata comunicazione dei decessi, hanno cagionato un danno economico rilevante all’Istituto Previdenziale.

Prosegue il dispositivo di controllo disposto dal comando provinciale di Reggio Calabria a tutela della spesa pubblica nazionale, in linea con le direttive impartite a livello centrale, ove si persegue l'obiettivo di salvaguardare il corretto impiego di fondi pubblici e l'efficacia delle politiche di sviluppo sociale e di sostegno in una ottica di equità sociale. 
 

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