“A-ndrangheta - progettiamo una città senza crimine", incontro al liceo scientifico da Vinci
Appuntamento martedì 25 febbraio alle 10 nell’Aula magna del liceo scientifico da Vinci con il quinto ed ultimo incontro-seminario nell’ambito del Progetto “A-ndrangheta - progettiamo una città senza crimine. Laboratorio degli studenti per non emigrare”, “Contro la criminalità organizzata” il tema dell'incontro.
Ad aprire l'evento la dirigente scolastica Giuseppina Princi, il dottor Giovanni Bombardieri, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria. Ad intervenire saranno il dottor Roberto Di Palma, sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Reggio Calabria e l''ingegnere Domenico Vecchio, presidente di Confindustria Reggio Calabria. Successivamente la “parola agli studenti” per un confronto dialogico aperto a riflessioni e domande.
Il progetto è promosso a livello provinciale dal questore di Reggio Calabria, dottor Maurizio Vallone, a cui saranno affidate le conclusioni del seminario e la sintesi dell’intero percorso, con l’ausilio dei tutor designati alle scuole. Tutor del progetto designato per il liceo da Vinci è il dottor M. Luciano Rindone -vicequestore dirigente dell’UPGSP di Reggio Calabria, che ha dato il via ad una collaborazione stretta tra le istituzioni per diffondere in maniera sistematica la cultura della prevenzione con il supporto organizzativo dei tutor interni: professoressa Federica Orsini e professoressa Caterina Di Leo. Il progetto sviluppatosi attraverso cinque incontri nell’Aula magna del Liceo da novembre a febbraio, ha visto l’avvicendarsi di relatori esperti nei vari campi di interesse oggetto dei seminari: per la coesistenza tra diversi; contro droga, alcool, e ludopatia e per la sicurezza stradale e ferroviaria; contro la violenza di genere; contro il bullismo, reati informatici e la violenza tra giovani contro la criminalità organizzata.
Sono stati coinvolti numerosi professionisti della sanità, della giustizia, del volontoriato, della formazione, offrendo agli studenti, prevalentemtne del quarto anno, ma esteso anche ragazzi di altre classi, un panorama di riferimento per costruire in positivo un ambiente collaborativo tra cittadini e Istituzioni. L’iniziativa si inquadra nella più ampia cornice dell’offerta formativa del liceo che da anni favorisce la cultura della legalità e della cittadinanza attiva attraverso protocolli istituzionali con le significative realtà del nostro territorio, Università, Procura,Questura, Tribunale, Tribunale dei minori, associazioni, enti vari, per dare organicità a quelle iniziative che rischierebbero altrimenti di restare azioni isolate e quindi poco efficaci dal punto di vista didattico-formativo per tracciare quel solco di discontinuità tra la cultura dell’indifferenza e quella della responsabilità.
Particolari e innovative, infatti, sono state negli anni le iniziative portate avanti in tal senso dal liceo L. da Vinci, al punto da diventare oggetto del Libro “Semi di futuro. A scuola per la democrazia la giustizia e il diritto” frutto dei protocolli di Cittadinanza con l’UniMediterranea del 2014/15 (percorso “Da studenti a Cittadini”) e con la Procura di Reggio Calabria del 2016/17 (“Democrazia. Dall’educazione alla partecipazione nel nostro territorio”), in cui sono raccolte le relazioni dei relatori e i lavori prodotti dagli studenti del Liceo, costituendo un modello di “Best practice”di Cittadinanza, in cui la scuola si pone responsabilmente in modo “sovversivo” rispetto ad un territorio in cui prevale la sopraffazione della zona grigia sulla coscienza democratica. “La scuola oggi non si può e non si deve esimere dall’entrare nel merito di una urgenza qual è quella relativa alla lotta contro il malaffare organizzato”, dice la dinamica dirigente del liceo “Leonardo da Vinci”, prof.ssa Giuseppina Princi. “La società civile comincia dalla scuola, e una cultura della legalità strutturata e sistematica, a fianco delle istituzioni, è la prima pietra sulla quale costruire il futuro delle nuove generazioni. Questo progetto si innesta nel nostro percorso e lo condividiamo insieme ai nostri ragazzi con convinzione e con forza”.
Il progetto “A-ndrangheta…”, indirizzato a ben 32 scuole del territorio, rappresenta un mezzo di diffusione della cultura della legalità tra i giovani in un percorso biennale, finalizzato a guidare i ragazzi alla comprensione di come può essere la vita in una città senza criminalità, affinché si possano realizzare quelle condizioni, presenti altrove, per non indurre i giovani del territorio ad emigrare. La polizia di stato, in questo modo, si prefigge di stare a fianco ai ragazzi in maniera innovativa, parlando il linguaggio dei giovani anche attraverso l’apertura di piattaforme social Facebook e Instagram in cui i ragazzi potranno esprimersi pubblicando i loro lavori e che confluiranno nella elaborazione di un progetto, attinente le aree tematiche trattate, che verrà valutato per la sua reale fattibilità e fruibilità nella città.