Antigone di Donatella Venuti, spettacolo al Parco Ecolandia
Andrà in scena venerdì 6 settembre alle ore 21 al Parco Ecolandia "Antigone-il sogno della Farfalla" scritto dall’attrice e regista siciliana Donatella Venuti , con la regia di Americo Melchionda . Uno spettacolo introspettivo attraverso un mito che diventa contemporaneo. Antigone indossa un abito da sposa consumato mentre continua ad ingerire le pillole che bloccano l’enzima PMKZeta della memoria. Il desiderio di dimenticare la induce in un luogo in cui albergano la vita e la morte dominato dalle allucinazioni.
Tratto da “La tomba di Antigone” (1967), sorprendente testo filosofico- poetico-teatrale della filosofa spagnola Maria Zambrano, in esilio per 45 anni sotto la dittatura franchista, e scritto dall’attrice e regista siciliana Donatella Venuti, “Antigone - Il sogno della Farfalla” dà voce a tutte quelle donne - eroine/martiri - che lottano contro le leggi prevaricatrici generate dall’ abuso del potere, dalla violenza della guerra e dall’annichilimento del concetto stesso di “Umanità”.
Essenziale nel suo allestimento e adattabile a diversi luoghi di esecuzione, lo spettacolo ha la capacità di inglobare il pubblico nel dramma di un’Antigone di oggi, moderna esule, per restituire un’Antigone senza età che viaggia attraverso il tempo divenendo testimone perpetua delle ingiustizie perpetrate dall’uomo durante tutta la sua storia.
La pièce, scandita da evocative registrazioni sonore tra mito e storia contemporanea, da un lato rende l’intima rievocazione dei rapporti ancestrali tra i personaggi cardine della tragedia, dall’altro ci investe di interrogativi e stati d’animo riportando la protagonista dentro le atrocità generate dai totalitarismi di ogni epoca.
La messa in scena è affidata all’attrice Maria Milasi nel ruolo di Antigone e al regista e attore Americo Melchionda che interpreterà Polinice /Eteocle/Arpia. Voce Off Anna Donatella Venuti. Una produzione Officine Jonike Arti .
Il percorso creativo d’eccellenza che si innesta, in un rinnovato incontro tra le due città dello stretto (i tre artisti hanno collaborato in passato in diversi spettacoli d’innovazione prodotti tra Reggio Calabria e Messina), restituisce al teatro contemporaneo un lavoro di ricerca che gradualmente ne scarnifica sovrastrutture visive e intellettualistiche, riportando lo spettatore all’essenza intima dell’atto creativo attraverso un’interpretazione disarmante che si offre nuda come a reclamare ancora il diritto alla vita.