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MArRC, bandiere a mezz’asta per le vittime del coronavirus e servizi culturali online

Il Museo esprime solidarietà per le vittime del coronavirus.Proseguono le attività museali in ambiente digitale.Prossimo appuntamento virtuale il mito dei Dioscuri

Anche il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria ha aderito all’iniziativa promossa dall’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia, in omaggio alle vittime del coronavirus, esponendo a mezz’asta  le bandiere, italiana ed europea, sulla facciata principale del Museo.

Proseguono le attività museali di servizio al pubblico in ambiente digitale, sul sito web istituzionale e sui canali social, nell’ambito della campagna di solidarietà nazionale con gli hashtag #iorestoacasa e #lItaliachiamo (“L’Italia chiamò”), coordinata dall’Ufficio Stampa del MiBACT con lo slogan “La cultura non si ferma”, sulla piattaforma dedicata e sul canale YouTube.

Tra i nuovi servizisulla pagina Facebook istituzionale è stata inaugurata la rubrica di video-conferenze “Non solo Bronzi”, a scadenza quindicinale, a cura del professore Daniele Castrizio, docente di Numismatica all’Università degli Studi di Messina, componente del Comitato Scientifico del MArRC.I contributi di approfondimento scientifico saranno, poi, ospitati nella nuova rubrica “Percorsi tematici” nel menu di navigazione del sito web istituzionale (www.museoarcheologicoreggiocalabria.it).

“Questo periodo serve a ripensare i modi in cui sono organizzati i servizi culturali e in cui si accede al nostro patrimonio culturale. Le nuove tecnologie ci sono di aiuto, per mettere a punto nuovi percorsi di conoscenza e di esperienza. Tra i nuovi servizi culturali da offrire al pubblico del MArRC in questa fase, per esempio, abbiamo pensato ad appuntamenti “social” con gli studiosi, per approfondire alcuni temi legati alla collezione archeologica”, commenta il  direttore Malacrino. 

La prima video-conferenza a cura del professor Castrizio per il nuovo format social è stata dedicata a “La corazza di Laos”: un percorso iconografico alla scoperta di uno dei capolavori della collezione museale e dell’arte greca. Si tratta di un’armatura completa (panoplia) trovata nel 1961 in una tomba a camera a Laos (Marcellina), nella Calabria tirrenica. Vi erano sepolti un uomo, probabilmente un capo guerriero, e una donna, con i loro corredi.

La datazione, incerta, è stabilita intorno alla seconda metà del IV secolo a.C.; un tempo importante, nella storia della Magna Grecia, che segna – afferma il professore Castrizio – "la data del mutamento della Calabria dal punto di vista etnico", con l’arrivo di nuove popolazioni attraverso "i mercenari che Dioniso il Grande aveva installato in vari luoghi della Calabria, non fidandosi dei Greci", spiega lo studioso. Si trattava di liguri, celti, osti e campani. "Gli osti – continua Castrizio nella video-conferenza – portavano un centurone del tipo dell’armatura di Laos, che non si ritrova nei periodi precedenti. Ed è, dunque, certo che si trattava di un popolo nuovo che veniva ad abitare in Calabria".

Per saperne di più basta collegarsi al profilo Facebook istituzionale, all’indirizzo: https://www.facebook.com/museoarcheologicoreggiocalabria/videos/1026855434367934/UzpfSTYzMTQyMjk0MDI5NDc2ODoyMzU3NzA2ODAwOTk5Njk4/ oppure al sito web ufficiale del MArRC.

Il prossimo appuntamento “virtuale” con il professore Castrizio sarà sabato 11 aprile 2020, sul mito dei Dioscuri, il cui gruppo statuario, esposto al Livello B del MArRC, nella sezione dedicata ai Santuari della Magna Grecia, costituisce un’altra delle eccezionali attrattive del patrimonio culturale museale, che suscitano indimenticabili emozioni nei visitatori.
 

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