Le póleis calabresi nel mondo ellenico, appuntamento al Marc
Appuntamento fissato sabato 7 settembre alle 21 nella terrazza del Marc con l’evento “Le póleis calabresi e il loro prezioso contributo alla cultura del mondo ellenico" organizzato dal Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria in collaborazione con il Centro internazionale scrittori della Calabria .
Dopo i saluti di Carmelo Malacrino il direttore del Marc e della dottoressa Loreley Rosita Borruto presidente del Cis della Calabria, interverrà con il supporto di videoproiezioni il professore Pasquale Amato, storico, docente universitario di Storia e componente del Comitato scientifico del Cis sezione Storia.
"Le poleis fondate lungo le coste dell’odierna Calabria dai migranti greci diedero un contributo prezioso alla cultura e all’arte del variegato mondo ellenico", afferma il professore Amato. Per lo studioso, impropriamente si parla di Grecia antica per definire la civiltà greca e magnogreca, ma è più corretto appunto parlare di mondo ellenico (Ellàs), composto da città indipendenti, organizzate con oltre 156 Costituzioni autonome, individuate dalla Scuola di Aristotele. "Alcune furono protagoniste di esperienze di alto valore civico e di primo piano sociale. In particolare, Reggio e Crotone. Rhegion, fondata dai migranti calcidesi nel 730 a.C. – data confermata dal massimo storico dell’antichità, Tucidide –, fu sede di importanti attività letterarie e artistiche". L’antica Reggio diede i natali, per esempio, al grande poeta lirico corale Ibico (VI secolo a..C.) e ospitò l’unica scuola di storici in Magna Grecia. La polis fu anche – spiega lo studioso – il luogo di maggiore produzione della ceramica calcidese. E continua: "Crotone fu la sede della scuola filosofica più avanzata dell’intero mondo ellenico. La Scuola di Pitagora si distinse soprattutto per due aspetti: la pratica della comunione di beni tra gli allievi e l’apertura alle donne. I criteri di ammissione erano intelligenza e integrità morale". Pitagora, dunque, potrebbe essere definito – conclude Amato – il “primo femminista” della storia.
"Il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria è noto anche come il Museo della Magna Grecia. È infatti un punto di riferimento importante per la storia della grecità nella regione e nell’Occidente", dichiara il direttore Malacrino. "La partnership con il Centro Internazionale Scrittori della Calabria è una risorsa per valorizzare il patrimonio archeologico del Museo in una prospettiva interdisciplinare".
Il direttore Malacrino ha deciso di prorogare alla prossima settimana la chiusura della programmazione della stagione estiva degli eventi al Marc, con le aperture serali straordinarie del giovedì e del sabato, dalle 20 alle 23 , al costo di soli 3 euro.