rotate-mobile
Martedì, 30 Aprile 2024
Il dibattito sulle nuove concessioni stagionali

Chioschi sul lungomare, a breve il bando ma di alcuni il Comune non ha ancora le chiavi

In commissione Lanucara è stata audita per chiarire quali saranno le attività ammesse e nasce una polemica anche sui gazebo del corso

A breve, forse già la prossima settimana, il comune rilascerà l'atteso bando per la concessione dei chioschi nella via marina bassa, ma quali saranno attività e servizi erogati? Per chiarire questo aspetto oggi in sesta commissione è stata audita l'assessora alle attività produttive Marisa Lanucara, le cui risposte però non sono apparse esaustive. Tanto che il presidente Carmelo Versace, dopo aver insistito su delucidazioni per la tipologia di bando e l'utilizzo dei chioschi, ha caldeggiato la condivisione della bozza di documento prima della sua pubblicazione.

Poco, nel frattempo, quello che si è appreso. I chioschi, attualmente quattro, saranno destinati ad attività artigianali - ha detto più volte Lanucara -  di tipo alimentare ma diversificato in ogni stand. Il bando sarà rivolto a una platea di pubblici esercenti con attività artigianale prevalente.

Nei chioschi ci saranno solo artigiani del settore alimentare, a giorni il bando

Ma non tutti sono d'accordo. Il consigliere Giuseppe Sera sottolinea l'esigenza di una suddivisione precisa, ricordando l'intreccio di interesse con i lidi: "E' necessario capire cosa vogliamo nella nostra via marina, cosa si intende per artigiani, se potrà finalmente ricavarsi una nicchia per il mercato dei souvenir. Perché non prevedere anche la vendita di magliette e oggetti o uno spazio per la creatività dei nostri giovani artisti? Anche questo sarebbe un richiamo turistico per vivere il lungomare".

Giuseppe De Biasi dissente dal riferimento fatto dall'assessora a una situazione più tranquilla e a misura familiare della fruizione della via marina nella stagione estiva. "Vogliamo eliminare - ha spiegato Lanucara - il caos della gestione precedente con tavoli e sedie a dismisura, cuscini che invadevano le panchine di proprietà comunale e musica eccessivamente alta che disturbava anche la parte alta del lungomare, nell'idea di un contrasto alla malamovida come in tutte le città italiane".

"Sul lungomare di una città turistica - ha replicato il consigliere - ci si deve poter divertire, se in passato avete riscontrato problemi con i gestori è stato perché non si è vigilato bene. Ma questa attività è prevalentemente rivolta ai giovani, sia i reggini che trascorrono l'estate in città che chi torna per le vacanze. E' assurdo che a Reggio sulla via maria a mezzanotte la musica debba smettere... lì il target non sono gli anziani". 

"Fare artigianato nel settore dei prodotti alimentari - ha ribadito l'assessora - non significa non garantire divertimento. Per fortuna Reggio non è caratterizzata da malamovida ma puntiamo ad evitare quegli interventi immediati delle forze dell'ordine che a volte si sono verificati. Con un ordine maggiore dei chioschi non succederà e una città turistica è anche quella che offre tranquillità a chi vuole passeggiare, credo sia altrettanto gradevole"

Si pensa di iniziare a giugno ma bisogna tornare in possesso dei beni e ci sono piccoli danni

Massimo Ripepi fa una domanda secca e diretta: i chioschi apriranno in tempo per l'estate? Poco prima il consigliere Neri aveva rilevato il ritardo dell'amministrazione: "Siamo alle soglie dell'estate e presto inizieranno le belle giornate ma sul lingomare il panorama è sconfortante".

Secondo Lanucara invece i lavori procedono bene, e con l'intenzione di pubblicare il bando nella prossima settimana, assicura a Ripepi che presumibilmente si partirà all'inizio di giugno: "Ci sono due aree parallele, quella amministrativa e quella con la polizia municipale che potrebbe essere più rapida se nella normale procedura della revoca delle autorizzazioni ci fosse più collaborazione con gli ex affittuari. Per tre chioschi non siamo ancora riusciti a riavere le chiavi pur avendo sollecitato". L'assessora parla di materiali dell'ex occupante rimasti dentro i chioschi e anche di danni alle strutture, seppur esigui: visibili nella pavimentazione e sul tetto, potrebbero riguardare anche l'interno e le condizioni dei bagni ma sarà possibile accertarlo solo dopo che i beni saranno tornati nella disponibilità all'amministrazione. Il Comune potrebbe valutare un risarcimento, previsto dal contratto. 

Nel suo intervento Demetrio Marino ha affermato come, dalle prime indicazioni, la platea a cui si rivolgerà il bando sembri ristretta: "L'esigenza espressa dal presidente Versace era già nata per comprendere l'atto di indirizzo rispetto al bando precedente. Quello è stato detto fa pensare a un'offerta che non sarà ampliata e non identifica ciò che si potrà fare nei chioschi". 

Polemica sui sigilli ai gazebo del corso: si riapre la questione delle modifiche al regolamento

A poche ore dal raid della polizia locale sul corso Garibaldi per apporre il sigillo a due gazebo non in regola è stato inevitabile che il dibattito in commissione sconfinasse anche su questo argomento. Anche perché si tratta di una situazione irrisolta, con gli esercenti e le associazioni di categoria rimasti inascoltati nell'istanza di modifiche al regolamento Suap vigente. Neri ha premesso: "So di essere fuori dall'ambito di competenza dell'assessora ma devo fare una considerazione che comunque rientra nel sistema turismo e dunque non è fuori tema. Gli accertamenti di questa mattina sul corso Garibaldi sono stati sicuramente doverosi da parte della polizia, che ha applicato ciò che prevede il regolamento. Certo non sono state belle scene, che in un momento di crisi danneggiano gli imprenditori coinvolti anche come immagine, e credo che un'amministrazione in questo dovrebbe agire con delicatezza. Chiedo i motivi - ha attaccato il consigliere - per cui quel regolamento non è stato modificato nonostante la contrarietà e le richieste da parte delle associazioni. Ci sono state tante proposte ma tutto  rimasto uguale, perchè?" 

Lanucara si è difesa suscitando polemica per l'accenno alla chiusura di un gazebo "perché il titolare era moroso e dopo vari accertamenti continua a non pagare". In realtà - e all'assessora lo hanno precisato diversi consiglieri - i sigilli oggi sono stati apposti al almeno due strutture e uno dei motivi è effettivamente l'irregolarità del gazebo in base alle caratteristiche (e i divieti) previsti dal regolamento. Sui social è infatti arrivata a stretto giro pure una rettifica da parte dell'imprenditore citato su alcuni media, che ha postato il verbale nel quale si cita, come oggetto della sanzione, la struttura in ferro, copertura in pvc e ringhiera di legno. 

In un certo senso costretta a rispondere sul punto, Lanucara ha ammesso lo stallo, assicurando però il proprio impegno per contemperare le richieste degli esercenti e i vincoli di tipo paesaggistico e culturale. "Come sapete - ha dichiarato - ho un'estrazione sindacale e per questo stiamo facendo diverse riunioni con le associazioni datoriali, di cui farò mie tutte le osservazioni e le controproposte. Dobbiamo confrontarci con l'ordine degli architetti e la soprintendenza perché il piano de nava arriva fino al centro storico e per ogni modifica serve il parere per l'area con tutela paesaggistica e culturale. Non è facile - ha concluso - ma stiamo tentando di approvare qualche modifica". 

Al momento sono autorizzati soltanto sedie, tavolini e ombrelloni ma non i gazebo, ritenuti invasivi. Qualcuno (Massimo Merenda) ha ricordato anche la possibilità di una diversificazione (di prezzo e tipologia) nei dehors ammissibili, ma la chiosa di Carmelo Versace torna sull'argomento della commissione rievocando l'esperimento fallito dell'isola pedonale sul lungomare: "E' prevista in tante città turistiche e può funzionare solo se supportata da servizi e organizzazione. Mi auguro che se si penserà di riproporla, ci saranno alla base studi approfonditi e non si tenga conto solo della posizione delle categorie produttive". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Chioschi sul lungomare, a breve il bando ma di alcuni il Comune non ha ancora le chiavi

ReggioToday è in caricamento