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Sabato, 27 Aprile 2024
Il caso della struttura di via Graziella

Centro sociale di Sbarre, la dirigente aveva informato l'amministrazione: una nota lo prova

In commissione emerge l'ennesima versione sulla chiusura della sede di via Graziella, tra contraddizioni e scambi accesi

Dialogo tra sordi o scaricabarile di responsabilità? Scintille e polemiche nella nuova commissione dedicata alla vicenda del centro sociale di via Graziella chiuso da quasi un mese. La dirigente Iolanda Mauro, audita oggi, smentisce quanto affermato nella scorsa riunione dall'assessora Nucera e il consigliere Latella. Nessuna iniziativa autonoma né difetti di comunicazione. La parte politica, ha detto Mauro, era a conoscenza del provvedimento di chiusura dell'edificio per lavori di ristrutturazione, e non è vero, come sostenuto nell'ultima assemblea, che la situazione non sia stata condivisa con gli amministratori. Parole che trovano subito conferma nell'atto rintracciato dalla consigliera Angela Marcianò, una comunicazione datata 4 marzo (due giorni prima della chiusura) nella quale si annunciava l'avvio della ristrutturazione: tra i destinatari della lettera figura anche il sindaco Falcomatà.

Invitati alla commissione, i rappresentanti della comunità di anziani di Sbarre, da settimane sono rimasti senza sede per le loro attività, hanno ascoltato questo scambio di versioni contraddittorie. Iolanda Mauro ha ricostruito i fatti: "I lavori sono previsti in una serie di uffici circoscrizionali, già assegnati a una ditta da parte del settore grandi opere. Abbiamo avviato un'interlocuzione con il settore lavori pubblici per capire se la presenza di persone negli uffici potesse interferire con il cantiere e ci hanno riposto che c’era questo rischio. Per questo - ha spiegato - abbiamo sospeso le attività lavorative chiudendo l'ufficio e dispondendo l'interdizione dell’accesso ai dipendenti. Mi sembra ovvio che se non possono entrare gli impiegati lo stesso divieto deve valere per l'associazione che usufruisce dei locali al piano terra". Avendo competenza solo per il primo piano, occupato dagli uffici demografici, per la situazione del pianterreno la dirigente ha dovuto avvisare anche il settore welfare, cioè l'assessorato. Mauro ha detto chiaramente non solo di aver inviato la citata comunicazione del 4 marzo, ma pure di aver telefonato a Lucia Nucera. Ma l'assessora, che qualche giorno fa, sempre nella commissione V politiche sociali, aveva detto di aver appreso della chiusura del centro dai media, non ricorda la telefonata e nega la circostanza: "Io non sapevo quando il locale sarebbe stato chiuso, l'ho letto sulla stampa dopo che lo avete fatto". Va così in scena un botta e risposta tra le due, con lolanda Mauro che conferma: "Sì, ce lo siamo dette, e poi io ho fatto la nota di chiusura, il giorno prima".

Il presidente di commissione Giovanni Latella ha provato a metterci una pezza: "E' chiaro che sapevamo dei lavori. Sono stati stanziati fondi importanti e si tratta di un intervento che il Comune segue con attenzione". Latella ha poi voluto precisare: "Si tratta di un fatto positivo, e invece è stato strumentalizzato da qualche consigliere creando una situazione di tensione per una fascia sensibile della popolazione. Anche per evitare in futuro questo tipo di polemiche sterili, chiedo agli uffici l'accortezza di mantenere un dialogo costante con la parte politica, in modo da non favorire equivoci".

Questa critica ha scatenato i rappresentanti della minoranza, che si sono sentiti chiamati in causa. Mario Cardia, che si sta occupando in prima persona della vicenda a supporto degli anziani di Sbarre, ha chiarito: "Qui bisogna raccontare la verità, si era parlato di un difetto di comunicazione, ma oggi si scopre il contrario. Sindaco e assessora sapevano della chiusura e non hanno fatto nulla per trovare una soluzione. Gli anziani sono una risorsa della nostra città e potranno sempre contare su di me per la tutela dei loro diritti. Non esiste nessuna strumentalizzazione - ha aggiunto il consigliere di opposizione - quello che è accaduto è sotto gli occhi di tutti: da un giorno all'altro queste persone sono state lasciate per strada senza neanche poter recuperare gli oggetti personali che si trovano nei locali adibiti a sede delle loro attività". Cardia ha ricordato l'urgenza di dare risposte certe agli utenti del centro sociale di via Graziella: "Gli anziani non possono spostarsi con facilità e hanno spiegato i motivi, ma dobbiamo dire loro quando potranno riprendere a frequentare la sede, poichè nel cartellone dei lavori non ci sono informazioni sulla durata dell'intervento. Hanno una comprensibile paura che questa situazione si prolunghi troppo".

Qualche dettaglio sulla ristrutturazione è stato offerto da Iolanda Mauro e dal tecnico Manieri, che ha stimato la conclusione dei lavori entro maggio. Una deadline richiesta anche dal cronoprogramma del Pnrr, che sarebbe pregiudicato se il cantiere andasse a rilento per consentire zone orarie di accesso nell'edificio. La dirigente, che afferma di aver informato anche la referente del centro sociale Annamaria Tripodi, da cui era stata contattata prima della chiusura dell'immobile, ha commentato: "Questi lavori hanno l'obiettivo di rendere l’immobile più efficiente e fruibile. Saranno sistemate la parte esterna e la facciata, compresi gli scivoli per le persone con disabilità, e rinnovati bagni e infissi. La sede sarà restituita in uno stato decoroso e non capisco la polemica. C'è da sopportare un periodo di pausa piuttosto breve, e poiché parliamo di un centro di aggregazione che non gestisce servizi essenziali, penso che le attività si possano sospendere in casi di necessità. E questo lo è, io ho dovuto chiudere l'edificio per motivi di sicurezza durante i lavori. Non si può rischiare l'incolumità delle persone". 

 Nel frattempo, hanno detto sia Latella che Nucera, la possibilità di trasferirsi temporaneamente in altri locali comunque c'è. "Se gli utenti vorranno andare, si può fare", hanno entrambi argomentato. Ben sapendo che gli anziani hanno già escluso questa eventualità, che imporrebbe insostenibili cambiamenti nelle loro abitudini quotidiane. 

Il consigliere Armando Neri si è detto sbigottito: "Oggi mi sembra di essere su un altro pianeta. Ricordo quello che è stato detto nella scorsa commissione: voi siete le stesse persone, ma vi rendete conto che state dicendo cose diametralmente opposte? Il sindaco sapeva della chiusura, e lo prova la comunicazione inviata dalla dirigente. Vi contraddicete - ha detto ancora Neri - e parlate di strumentalizzazione a proposito di un'azione di consiglieri che si occupano delle istanze di cittadini di una categoria sociale delicata. Questa per noi è una medaglia sul petto, mentre pare che a voi non interessi trovare una soluzione a questo disagio ma solo mistificare la realtà per salvare la faccia di fronte a queste persone... un obiettivo ormai impossibile visto il modo in cui state gestendo questo problema". 

Cardia ha rincarato la dose: "Nessuno discute sulla necessità dei lavori per il risanamento dell'immobile, ma è grave dire prima di essere all'oscuro di tutto e poi cambiare versione. Dovete dare certezze agli anziani, che da settimane sono disorientati". Netta la chiosa di Carmelo Versace: "La situazione è stata gestita male ma non è diffusa l'abitudine ad assumersi le responsabilità, facendo nomi e cognomi. Sarebbe bastato chiedere scusa per il disagio alle persone che utilizzano il centro ma è una parola che evidentemente in politica si usa poco“.

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