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Coronavirus e Fase 2, le reazioni all'ordinanza regionale del mondo politico calabrese

Il provvedimento, firmato ieri sera, dal presidente Jole Santelli ha scatenato un vero e proprio tsunami. Il premier Conte bolla come illegittima l'ordinanza il premier Conte

Dopo lo tsunami provocato dall'ordinanza del presidente della Regione Jole Santelli che anticipa l’avvio della fase 2, non si sono fatte attendere le reazioni dei rappresentanti del mondo politico calabrese. 

Irto Nicola-2E' perentorio Nicola Irto, consigliere regionale del Pd, "Non si gioca con la vita delle persone, serve responsabilità. Nell'arco di 24 ore siamo passati dalla chiusura totale della Calabria, con il divieto di far ritornare i fuori sede, all'apertura di bar e pizzerie. C'è una schizofrenia delle scelte che genera paura e confusione. L'ordinanza di ieri sera della presidente Santelli non è stata concertata con nessuno, né con il Consiglio regionale, né con i sindaci e con il sistema delle autonomie locali. Siamo sconcertati".

Intervistato da Radio Touring 104, il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria ha commentato con queste parole l'ultima decisione emanata dalla governatrice. "Abbiamo scoperto dell'ordinanza, inaspettata per gli stessi destinatari del provvedimento, dopo che era stata pubblicata sul sito della Regione. Già ieri sera, come minoranza, abbiamo assunto una posizione pubblica chiedendo alla residente di ritirare l'ordinanza e di fare un ragionamento più completo. Non si possono riaprire così bar e pizzerie all'aperto, anche perché ciò va in contrasto con i provvedimenti nazionali. Al massimo si possono assumere decisioni più restrittive, non più 'larghe'".

Irto ha auspicato che "il governo nazionale intervenga ponendo fine a questa babele istituzionale. Non è possibile che ogni mattina un governatore si alzi e dica una cosa diversa. Il Paese è uno e va difeso nella sua interezza. Se dovesse ripartire l'aumento dell'epidemia, nessuna parte dell'Italia verrebbe risparmiata, neanche il Sud. E in Calabria i numeri sono bassi ma non riusciamo a garantire un numero adeguato di tamponi.

Non è questo il momento di mettere in atto strategia politica, come invece stanno facendo alcuni governatori. Stiamo affrontando problemi gravissimi, cioé una pandemia e una crisi economica gravissima che al Sud sarà più pesante che al Nord. La politica non può giocare con la vita delle persone. In questa fase - ha concluso Irto - occorre togliersi di dosso la maglietta dell'appartenenza politica e indossare quella della responsabilità e della serietà".

Tilde Minasi-2Di tutt'altro parere la reazione di Tilde Minasi. Secondo il consigliere regionale della Lega, l'ordinanza di Jole Santelli è un atto di coraggio e lungimiranza. Il presidente ha deciso di dare il via, "da oggi, ad una nuova fase per la nostra regione.

Accordando fiducia ai calabresi che, durante queste settimane, hanno dimostrato senso di responsabilità, la governatrice deciso di consentire una serie di attività che avranno ripercussioni positive sotto l'aspetto economico ma anche psichico e sociale. Innanzitutto importantissima la possibilità per gli esercenti del settore food di poter ricominciare a lavorare sia tramite asporto che, ove possibile, con l'allestimento di spazi all'aperto. A questo provvedimento, poi, va aggiunto quello che riguarda il commercio di fiori e piante nonché di generi alimentari sia come esercizio ambulante che presso i mercati all’aperto.

Ciò si traduce in una vera e propria svolta per gli operatori del settore che potranno finalmente ricominciare a programmare il loro lavoro, guardando in maniera più rosea ai prossimi mesi e cercando di accantonare, almeno in parte, i gravi disagi vissuti in questo periodo. Non meno significativi, poi, gli indirizzi assunti sul fronte degli sport individuali e sull'opportunità di poter iniziare a curare le proprie imbarcazioni sicuramente trascurate nell'ultimo periodo e che quindi potranno essere rimesse nelle condizioni necessarie per riprendere a praticare la pesca sportiva, che, soprattutto nella bella stagione, appassiona tantissimi nostri corregionali". Un'ordinanza molto attesa, continua Minasi "che aiuterà molti calabresi.

La Regione continuerà a fare la sua parte proseguendo negli iter già intrapresi con 'Riparti Calabria' e attraverso le iniziative approvate nell'ultima seduta del consiglio e legate, appunto, a superare le problematiche causate dal Covid, ma adesso tocca ai calabresi ricambiare Il senso di fiducia, che la presidente Santelli ha manifestato con le decisioni appena assunte, attraverso una gestione attenta, scrupolosa delle direttive emanate ed improntata alla massima sicurezza anti contagio, utilizzando tutte le accortezze necessarie per la tutela di ognuno". 

Di Natalae Graziano-2Decisa anche la presa di posizione del consigliere Graziano Di Natale (IoRestoInCalabria) che chiede al Governo di impugnare tempestivamente l’ordinanza della presidente Jole Santelli.

"Appare evidente - afferma il segretario-questore dell’Assemblea regionale - in tutte e cinque le province quanto i calabresi di ogni orientamento politico siano in rivolta per l’improvvido ‘liberi tutti’ disposto dalla governatrice, anticipando la riapertura disposta dal Governo per il 4 Maggio e andando anche ben oltre le disposizioni e le ‘regole’ del Dpcm".

“Aprire così senza criteri e riferimenti tecnico-scientifici - afferma il segretario-questore del Consiglio regionale - significa buttare a mare tutti i sacrifici che i cittadini hanno fatto in questi mesi. Addirittura si anticipano i provvedimenti del Governo Nazionale col rischio concreto - continua Di Natale – di un aumento dei contagi che con tutto il cuore mi auguro non si verifichi.

Spero vivamente che Jole Santelli non si presti ad una strategia politica messa in atto dai governatori del centrodestra. Sarebbe da incoscienti ed i soli a pagarne le conseguenze saranno i calabresi". Per l'esponente politico "bisogna necessariamente e innanzitutto tutelare la saluti dei cittadini. Non siamo ancora nelle condizioni di un’apertura come quella prevista. Certamente bisogna ripartire ma è un momento talmente delicato e la ripartenza credo debba avvenire con cautela. Non in questo modo. Rischiamo di farci davvero male, significherebbe vanificare quanto fatto fino ad oggi e mancare di rispetto a chi, in questi mesi, ha lavorato quotidianamente per tutelare le nostre vite".

Bevacqua Mimmo-2Non si può giocare sulla pelle dei cittadini per tentare di fare da sponda a chi, come le Regioni del Nord, cercano di creare conflittualità tra i poteri dello Stato. A tuonare è il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Minmo
Bevacqua
che aggiunge "ancor di più non comprendiamo la scelta della presidente considerato che in Consiglio, solo qualche giorno prima, abbiamo dichiarato pubblicamente di essere pronti a schierarci contro il Governo nell’eventualità di spostamento di risorse comunitarie verso altre zone del Paese a scapito della Calabria".

Bevacqua chiede alla governatrice "se la sua decisione sia stata concordata con il comitato scientifico della nostra regione. Altrimenti dovrebbe spiegare, se non l’ha consultato nella scelta più importante per la salute dei cittadini, perché l’ha istituito. A tal proposito, mi rivolgo direttamente ai componenti del comitato perché esprimano una posizione chiara in merito.

Il loro silenzio - sottolinea Bevacqua - potrebbe essere interpretato come un assenso a tale decisione. La Calabria sta dimostrando di essere al servizio dei giochi dei politici nazionali; mentre la Basilicata prevede - per chi ritorna dopo il 4 maggio- tamponi e quarantena, qui da noi invece si va oltre disponendo un’irresponsabile riapertura".

Conclude il capogruppo del Pd: "La rottura politica tra i tantissimi sindaci del territorio, molti dei quali vicini anche allo schieramento del governatore, e la Regione Calabria apre, inoltre, un grave ed eclatante conflitto istituzionale che rischia di minare il già debole tessuto sociale della regione. Rimane, adesso, attenersi ed ancorarsi al buon senso dei sindaci, da sempre avamposto dei territori.

Tutti i comitati scientifici internazionali prevedono un nuovo picco infettivo con l’adozione dei provvedimenti a decorrere dal 4 maggio. Anche Fauci negli Usa sta bloccando Trump su simili iniziative. E la presidente Santelli che fa? Gioca sulla salute di tutti noi!"

Callipo Pippo 02-2E c'è anche chi rivolge un invito ai cittadini calabresi ad essere molto cauti. "Siamo certi - dichiara il consigliere regionale Pippo Callipo che si dimostreranno più responsabili di chi li governa. Fino a pochi giorni fa la presidente della Regione Jole Santelli parlava di tenere chiusa la Calabria fino a fine maggio, oggi addirittura anticipa la fase 2 andando ben oltre le riaperture che il governo ha annunciato per il 4 maggio.

Per il capogruppo di 'Io resto in Calabria' in Consiglio regionale, "quella annunciata stasera (29 aprile) dalla presidente Santelli, con un tempismo quantomeno irresponsabile perché prevede le riaperture già per domani, è un’ordinanza molto imprudente – prosegue Callipo – ed evidentemente incoerente con quanto sostenuto da lei stessa fino a ieri.

L’ordinanza, poi, contrasta con quanto previsto dai provvedimenti governativi e, oltre che pericolosa, è utile solo a un eventuale contenzioso con il governo di cui proprio non si sentiva il bisogno. Non vorremmo che tutto ciò risponda a una strategia politica concordata tra i governatori di centrodestra.

Se così fosse, vorrebbe dire che si sta giocando sulla pelle dei cittadini calabresi per meri calcoli politici. In un’emergenza come quella attuale non si può governare in balìa di interessi di partito o di improvvidi sbalzi d’umore. Intanto – conclude Callipo – di misure concrete sul piano economico, sanitario e sociale neanche l’ombra".

Tallini Domenico-2Domenico Tallini, presidente del Consiglio regionale, definisce l’ordinanza della Santelli non della discordia, bensì della responsabilità. "E tutti siamo concordi sulla necessità, soprattutto in questo frangente, di mettere da parte polemiche e strumentalizzazioni per consentire al Paese e in questo caso alla Calabria una ripartenza ordinata nella cosiddetta fase due".

Il presidente rispetta le valutazioni dei sindaci calabresi che, forse perché colti di sorpresa, hanno dovuto difendere posizioni che erano validissime fino all’altro giorno, "ma occorre al contempo riconoscere che la presidente Santelli, sulla scorta dell’autonomia costituzionale propria delle Regioni, non ha fatto altro che anticipare di qualche giorno le determinazioni assunte dal Governo per riaprire l’Italia che non può voler dire, come erroneamente a mio avviso lascia intendere il Governo, che decisioni centralizzate debbano valere nello stesso momento e per tutti i territori che, invece, presentando evidenze epidemiologiche molto differenti, pur dentro una cornice di riferimento nazionale, debbono potersi organizzare sulla base della peculiarità sanitaria di riferimento".

L’ordinanza emessa dalla presidente Santelli, spiega Tallini "è supportata da indici epidemiologici forniti dal Dipartimento Salute secondo cui la spirale infettiva in Calabria è quasi o del tutto bloccata e mira, altresì, a consentire al sistema economico e sociale, nonché a tutte le persone che in forza del Covid-19 hanno subito l’interruzione delle attività con enormi danni economici, di potersi approcciare al nuovo contesto che ci si prospetta sia con la prudenza che tuttora è richiesta che con il coraggio che esige ogni inizio dopo un trauma inedito e drammatico.

Con i sindaci io auspico che possa esserci presto un chiarimento e, insieme, la condivisione necessaria che tra
la Regione e il sistema delle autonomia locali deve esserci, per indurre il Governo ad affrontare il ‘caso’ Calabria, fortemente critico prima della pandemia ed oggi ancor più acuito da nuove difficoltà, con un’attenzione non più sporadica e frammentaria, ma puntale e sistematica".

De Caprio Antonio-2Il consigliere regionale Antonio De Caprio (Forza Italia) si dice "assolutamente convinto di poter contare sul buon senso dei calabresi. Non si tratta di un liberi tutti, o di una strategia subdola per innescare una guerra tra poveri, così com’è stato detto da qualche imprenditore calabrese, ma di un grande senso di vicinanza che vogliamo dimostrare all’imprenditoria calabrese, di cui ci fidiamo e che, dopo mesi di stop, e le non risposte concrete da parte del governo, sono esausti e senza ormai più prospettive".

L’esponente politico non biasima le reazioni del momento, dopo mesi chiusi a casa, "avere un punto di vista condizionato da quanto vissuto in questi due mesi, è normale. Ma vorrei ricordare a tutti i sindaci calabresi che in queste ore stanno manifestando la loro disapprovazione per l’ordinanza della presidente Santelli, che non possiamo essere equiparati agli altri, non possiamo consentire che la gente si ritrovi a contrastare un fallimento alle porte, non possiamo permettere che ci si trovi di fronte ad una crisi economica ulteriormente aggravata da un governo che si è trincerato nelle stanze senza dare risposte effettive.

Abbiamo una responsabilità più ampia, abbiamo famiglie alla fame, ostaggio del terrore che tutto ciò ha generato, e non vorrei domani dover parlare delle vittime dell’economia oltre che del Coronavirus". Il consigliere sostiene che occorre "aver fiducia in noi stessi, guardinghi, con la contezza che il nemico può essere dietro l’angolo e che solo i comportamenti responsabili possono contrastarlo, è necessario ripartire! È necessario fin da ora imparare a convivere con il virus.

E poi – incalza il consigliere De Caprio con uno sguardo all’economia calabrese – si avranno fatturati tri-mezzati con costi aumentati, meno assunzioni, l’economia risentirà di tutto ciò per i prossimi mesi, generando comunque contraccolpi negativi. Alcuni settori soffriranno al punto di dover fare scelte mai ipotizzate prima di tutto ciò.

Vogliamo evitare il disordine, vogliamo evitare la fame, vogliamo che la gente si abitui da subito ad una realtà mutata, dove tutto non sarà più come prima, perché la fiducia è riposta sulla consapevolezza che i calabresi sapranno comportarsi come fatto finora. Troppo facile continuare con il lockdown – conclude De Caprio – tanto a piangere ci penseremo dopo! Ora basta!"​​​

Giannetta Domenico-3"L'interpretazione faziosa dell’ordinanza Santelli: non è Liberi Tutti", lo sostiene il consigliere regionale di Forza Italia Domenico Giannetta che aggiunge "sorprende il grido di scandalo dei detrattori dell’ordinanza, gli stessi che fino a un giorno fa inveivano contro le misure restrittive e reclamavano la ripartenza. 

Evidentemente si sottovalutano i calabresi che, cosi come, con encomiabile senso civico e intelligenza sociale, hanno saputo sopportare le limitazioni alla propria libertà personale e di impresa, arginando, di fatto, il propagarsi dell’epidemia, allo stesso modo sapranno gestire questa fase prodromica alla ripartenza. Che anche in Calabria sarà graduale e responsabile ed è stata in parte anticipata di pochi giorni". 

Secondo Giannetta i calabresi meritano la fiducia che la presidente Santelli riconosce loro, "d’altronde l’ordinanza non impone agli esercenti di aprire le proprie attività. Consente, a quelli che lo vogliano e che siano nelle condizioni di garantire il distanziamento sociale e la salvaguardia della salute degli avventori, di allentare le restrizioni nell’erogazione di alcuni servizi. Avvalendosi, se attrezzati, anche degli spazi esterni.

Alla stessa stregua di quando ci si reca al supermercato per fare la spesa, occorre adattarsi al cambiamento.  Dobbiamo avere contezza del fatto che il virus non è sconfitto fino a quando non ci sarà una cura o un vaccino". Fino ad allora continua Giannetta "dobbiamo convivere con il rischio e adottare ogni comportamento utile e necessario al contenimento del contagio. Se non inizia la ripartenza in Calabria, dove il dato dei contagi è estremamente rassicurante da giorni, da dove si vuole ripartire?

Questo Governo Conte che va avanti da tre mesi a suon di Decreti del presidente del Consiglio, con provvedimenti da più parti contestati per violazione dei principi democratici e del rispetto dei Diritti costituzionali, non può continuare a trattare tutte le regioni allo stesso modo solo per una rivendicazione politica di esercizio del potere. 
Il dato dei contagi deve essere il faro che guida le scelte".

Arruzzolo Giovanni-2Per Giovanni Arruzzolo, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, "la Calabria riparte con tutte le cautele del caso: non è un liberi tutti. L’ordinanza consente attività che si possono svolgere all’aperto, necessarie per settori fondamentali come la pesca, la ristorazione, il turismo, che sono il pilastro dell'economia regionale.

Bene – dice Arruzzolo-, ha fatto Jole Santelli a prendere una scelta difficile e coraggiosa, dimostrando che nella politica ci sono ancora virtù antiche che nei tempi del qualunquismo al Governo pensavamo fossero definitivamente smarrite. La Calabria riparte con il conforto della scienza, che indica i tempi giusti per la ripresa grazie a un indice di contagio di 0,6, ma anche con una scelta politica forte, che darà una boccata d'ossigeno alle attività produttive che stanno ancora aspettando le sovvenzioni di marzo, e che il Governo aveva barbaramente
condannato a fallimento rinviando la riapertura fino al primo giugno”.

Aggiunge Arruzzolo: "L’ordinanza di Jole Santelli è attenta, scrupolosa alle necessità sanitarie, basata su evidenze scientifiche. In Calabria il virus non sta circolando, da due settimane il numero dei nuovi contagi giornalieri è praticamente azzerato nonostante un numero elevatissimo di tamponi.

La Regione ha gestito in modo egregio l’emergenza sanitaria raddoppiando i posti letto nei reparti di terapia intensiva, dove oggi abbiamo soltanto 6 ricoverati, pari al 3% della capienza regionale. Ci sono quindi tutti i margini per ripartire prima rispetto alle altre Regioni in cui purtroppo la situazione non è ancora rosea. Alcuni governatori del Nord –sottolinea ancora il capogruppo - stanno discutendo con il Governo di riaperture analoghe lì dove lo scenario epidemiologico è ancora grave e sarebbe scandaloso che quest’esecutivo si mettesse ancora una volta contro il Sud, contro i deboli, continuando a perpetuare errori che hanno conseguenze drammatiche sui territori.

La Calabria non può certo aspettare che l’epidemia finisca anche a mille chilometri di distanza per ripartire; ha il diritto e il dovere di ripartire subito, forte della propria risposta all’epidemia e dei risultati confortanti raggiunti nelle ultime settimane con la complicità dei cittadini che hanno dimostrato grande senso di responsabilità".

Ordinanza condivisa anche dai consiglieri comunali di opposizione, Caracciolo, Dattola e Imbalzano di FI, Pizzimenti, Ripepi, Dattola e Marino di FdI, Imbalzano, Lega e D’Ascoli, Misto. 

"Le contestazioni di alcuni sindaci hanno in verità carattere strumentale per via di una inveterata impronta ideologica, è opportuno precisare che si corre il rischio che la cura faccia più male della malattia. E’ giusto mantenere tutte le prescrizioni che la scienza suggerisce, ma è altrettanto giusto e adeguato cominciare a programmare e pianificare la ripartenza di tutte le attività produttive e professionali del territorio.

Mettendo su un piano non assolutizzante ma relazionale le preoccupazioni di coloro i quali, avendo entrate economiche garantite, hanno tuttavia difficoltà a comprendere le angosce, la disperazione della moltitudine di persone che non hanno le risorse per far fronte alle innumerevoli scadenze fiscali o, peggio, non riescono a garantire alla propria famiglia l’acquisto dei beni primari per sopravvivere".

"Destiamo - scrivono ancora i consiglieri - il sindaco Falcomatà a lasciare da parte la campagna elettorale, cercando, invece, di dare risposte serie ai suoi concittadini. In questo senso si stabilisca, fin da subito per tutto il 2020, l’esenzione della tassa di occupazione del suolo pubblico, indicando criteri flessibili e chiari per assicurare a tutti gli esercenti quote di spazi esterni da occupare e la riapertura dei parchi, del lungomare e dei luoghi pubblici in generale.

Ricominciamo, gradualmente e con prudenza, a vivere. Si aiutino, attraverso fatti concreti, quella larga parte di popolazione reggina che ormai da due mesi non ha introiti economici di alcun genere e che chiede di tornare alla normalità del proprio lavoro.

Reggio deve ripartire, con giudizio, ma deve ripartire, non è possibile perdere altro tempo, non siamo nelle condizioni di farlo. Il Sindaco e la sua giunta si devono far carico immediatamente, senza ulteriori perdite di tempo, di questo grido di dolore che promana dalla maggioranza dei reggini".

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