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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

I calabresi alle prese con il divario digitale e la giunta regionale si "regala" i pc nuovi

Una determina del dipartimento presidenza fissa in 35 mila euro l'impegno di spesa per acquistare tredici pc, cinque scanner e tre sistemi di videoconferenza, la copertura economica arriva dai Fondi sociali europei, mentre l'Istat certifica il divario digitale della Calabria

La Calabria è vero, è terra di contraddizioni. Così, mentre le famiglie calabresi cercano di arrangiarsi facendo letteralmente i salti mortali per consentire ai propri figli di poter seguire la didattica a distanza, da tablet o cellulari di fortuna, la Regione investe una importante somma di denaro per acquistare, in piena emergenza, i computer agli assessori. La determina è pronta, è stata pubblicata sul bollettino regionale, e ora si deve selezionare l'azienda fornitrice. Il tutto tagliando i tempi burocratici per l'incombenza dell'epidemia da coronavirus. Ma andiamo con ordine.

Per nuovo hardware 35 mila euro

In questa regione, fortemente segnata dal digital divide, dove una famiglia su due non possiede un computer, la Regione Calabria decide di investire 35 mila euro, pescati dal grande calderone dei fondi comunitari, per dotare la giunta regionale di personal computer per “mettere i componenti della Giunta regionale nonché altre figure di questo Ente nelle condizioni di svolgere la propria attività in modalità telematica da remoto”.

I pc per la giunta

Il decreto del dirigente del dipartimento presidenza, Fortunato Varone, nello specifico prevede l’acquisto di: 10 personal computer portatili con le seguenti caratteristiche minime: Ram 8Gb, Processore i5, Hd Ssd 512Gb; 3 personal computer portatili con le seguenti caratteristiche minime: Ram 4Gb, Pro­cessore i3, Hd Ssd 256 Gb; 5 scanner ad alta risoluzione con piano e caricatore automatico (Adf) e 3 sistemi di videoconferenza flip completi di webcam, software e altri dispositivi con­nessi.

Per ogni componente 3500 euro

Per ogni componente di giunta (per sette assessori regionali, per la governatrice Jole Santelli e per altre “tre figure dell’Ente”), si stima uno costo di 3500 euro. L'importo della fornitura in oggetto è stimato in 35.000,00 euro, Iva inclusa, e “trova copertura sulle risorse Por Calabria Fesr/Fse 2014/2020 — azione 2.2.1 ­ che presenta adeguata disponibilità e così ripartito: 26.250,00 euro (75% quota Ue) e 8.750,00 euro (25% quota Stato)”.

L'acquisto tramite Fesr e Fse

L’amministrazione regionale, quindi, prevede di acquistare queste apparecchiature tecnologiche usando i finanziamenti del Fondo sociale europeo, quello stesso fondo che dovrebbe favorire l’inserimento professionale dei disoccupati e delle categorie sociali meno favorite, e quelli del Fondo europeo di  sviluppo regionale che, nelle intenzioni del legislatore, dovrebbe mirare a ridurre i problemi economici, ambientali e sociali delle aree urbane, “investendo principalmente nello sviluppo urbano sostenibile”. 

Bando al populismo

Ora, non volendo essere tacciati di populismo, questa decisione merita di essere analizzata. Intanto, perché crediamo che gli assessori regionali calabresi dispongano già di un personal computer, poi perché siamo convinti che, nel caso, molto remoto, in cui non ne possedessero uno, potrebbero sicuramente procedere all’acquisto facendo uso del proprio lauto assegno mensile di cui possono godere nella loro veste di amministratori regionali. 

I fondi europei per aiutare le famiglie

Infine, perché pensiamo che se dei fondi europei debbano essere spesi per l’acquisto di tecnologie, forse sarebbe più opportuno farlo per garantire alle famiglie calabresi, e quindi agli studenti, il diritto allo studio, e cercare di colmare così il divario digitale che le separa dalle altre famiglie italiane, per ridurre quel gap che è una delle tare storiche della Calabria. Un ritardo tecnologico che è strutturale e, come certificato dall’Istat, anche sociale. Nella nostra regione, infatti, solo una famiglia su due possiede un personal computer (per l’Istituto nazionale di statistica il 46% ne sarebbe sprovvisto). Queste difficoltà finiscono per riverberarsi sulla possibilità degli studenti di seguire le lezioni online e, in futuro, potrebbero amplificare il rischio della dispersione scolastica.

In Calabria pochi pc

Per l’Istat, le famiglie più penalizzate sono quelle che vivono al Sud: il 41,6% è senza computer in casa e appena il 14,1% ha almeno un computer ciascun componente, mentre solo il 26,6% ha a disposizione un numero di pc e tablet per meno della metà dei componenti. Calabria e Sicilia sono le regioni con più difficoltà: le famiglie senza computer sono rispettivamente il 46% e il 44,4%. L’Istat rileva una percentuale più alta di famiglie senza computer nei comuni di piccole dimensioni (39,9% in quelli fino a duemila abitanti) e quella più bassa nelle aeree metropolitane (28,5%). 

Le stime dell'Istat

Per quanto riguarda le differenze territoriale, un’ulteriore divario è rappresentato dai dati che riguardano le famiglie con minori: quelle che non hanno un computer sono circa l’8,1% nel Nord-Ovest e ben il 21,4% al Sud. Secondo le rilevazioni del'Istat, negli anni 2018-2019, il 12,3% dei ragazzi tra 6 e 17 anni (cioè circa 850mila persone) non ha un computer o un tablet a casa e la quota raggiunge quasi un quinto nel Mezzogiorno (circa 470 mila). Oltre la metà, ossia ben il 57,0%, lo deve condividere con la famiglia. In questi casi meno della metà dei familiari dispone di un pc da utilizzare.

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