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Feste natalizie sottotono

Natale, le difficoltà di gestione dei villaggi e i malumori degli artigiani

Ecco cosa sta succedendo e perché molte casette continuano a restare chiuse, nel generale sconcerto dei reggini

Un'idea potenzialmente molto bella e con obiettivi ambiziosi. Così le feste natalizie di Reggio erano state concepite dal sindaco Giuseppe Falcomatà con l'affidamento alla società in house della città metropolitana Sviprore e un lauto portafoglio di 340.000 euro, che avrebbe ben potuto finanziare un programma lusinghiero. 

Poi però sappiamo com'è andata, e oggi, a pochi giorni dal Natale, le attività ufficialmente iniziate con una settimana di ritardo continuano ad arrancare, mentre si moltiplicano i malumori dei reggini. In città c'è una diffusa percezione di presa in giro. Gli eventi sono stati presentati sabato scorso dopo l'inaugurazione del villaggio di Babbo Natale nella villa comunale, con tanto di appuntamenti e date.

I villaggi chiusi e le segnalazioni virali sui social a orari diversi

Ma dalla carta alla realtà, le cose cambiano ed è virale la pubblicazione sui social di immagini a orari diversi, che attestano come la maggior parte delle casette nei vari siti, eccetto piazza Duomo, continuano a restare sempre chiuse. Anche alla villa tante delle attività annunciate per i bambini non ci sono, o appaiono improvvisate e caotiche. Su un gruppo social, un papà cita il più banale dei dettagli, quel Babbo Natale che "non ha la barba". Può capitare quando si consegna il pacchetto completo a giovani del territorio forse troppo giovani e con poca esperienza professionale. Essere Babbo Natale e farlo bene è un mestiere. 

ll panorama di massima desolazione è a piazza Castello, area street food dove domenica si era visto di sfuggita un solo operatore economico, poi scomparso. E sembra impossibile capire in quale punto la macchina organizzativa sia ancora inceppata, perché gli enti fanno a scaricabarile tra loro. Per Sviprore tutto dipende dal Comune; dall'altra parte, a Palazzo San Giorgio si svicola, ritenendo di aver adempiuto a tutti i passaggi di propria competenza con la delibera 257 della giunta comunale, che il 13 dicembre ha approvato lo schema di convenzione per delegare alla società in house la gestione di tutte le iniziative.  

Ecco cosa sta succedendo tra gli artigiani nella difficile gestione delle casette

Pur non avendo risposte ufficiali dagli enti, possiamo però ricostruire la situazione dal suo vero vulnus, che è la defezione di commercianti e artigiani individuati dalle associazioni di categoria per operare nei villaggi. La loro assenza, legata a comprensibili considerazioni di spese e profitti, ha creato uno stallo (a questo punto difficilmente risolvibile) nell'organizzazione dei villaggi tematici dislocati nelle piazze del centro cittadino. Piatto forte della rassegna Natale Metropolitano 2023, dovrebbero essere la versione 2.0 dei mercatini natalizi tradizionalmente animati dagli ambulanti, con la mission di innalzare la qualità dei prodotti industriali e cineserie che per lo più si vedevano su quelle bancarelle.

Sviprore e Comune hanno formalmente risolto le loro pendenze tecniche. Quest'anno delle casette, dal montaggio alla suddivisione per genere, si è occupata la società, e dopo le richieste di accesso agli atti da parte dei consiglieri di opposizione, è noto a tutti cosa sia accaduto nel caos di intoppi burocratici legati alle autorizzazioni comunali per mettere in regola le strutture sul suolo pubblico.

Ma neanche questo è bastato a uscire da una impasse surreale come il paesaggio di casette esteticamente perfette, ma rimaste fredde e vuote. I rappresentanti delle associazioni di categoria chiamati a monitorare l'andamento dei villaggi sono sull'orlo di una crisi di nervi e raccontano delle motivazioni che hanno spinto numerosi operatori a rinunciare. La più ovvia è il costo di queste strutture, alto e ormai non commisurato al più breve periodo di permanenza. Per ridurre la spesa si è deciso di far condividere ogni casetta a due assegnatari, scontando a metà anche l'affitto. Una misura inefficace, che ha creato convivenze imposte e lasciato ad ogni operatore spazi minimi rimasti per esporre la merce. 

Le calviniane 'casette dimezzate' costituiscono un problema ancora più grave a piazza Castello, dove serve maggiore spazio per il servizio di preparazione e consumo del cibo nel villaggio street food. Un vicolo cieco per Siprore: da una parte i costi eccessivi inaccettabili dagli artigiani ammutinati, dall'altra l'inefficienza di strutture troppo piccole.

Il programma degli spettacoli: tanti soldi e altrettanti artisti locali 

In piazza Duomo, fulcro delle feste reggine anche per la presenza del grande albero, il villaggio dolciario è abbastanza ricco ma non mancano neanche qui le criticità legate alle casette. Pare che sia in atto un'apertura per coinvolgere qualche ambulante (e ricucire i rapporti con la categoria bistrattata dal nuovo corso delle iniziative natalizie). Gli operatori già insediato nelle casette temono ora una concorrenza sleale con colleghi che vendono a prezzi molto più abbordabili dei loro. Dopo aver pagato l'occupazione delle costose strutture ora gli artigiani del cioccolato deluxe si vedono insidiati sul fronte degli attesi guadagni, e c'è chi pensa di andarsene. 

E' intuibile il fastidio in Sviprore, società che ha molte medaglie nell'organizzazione di eventi anche fuori dal territorio metropolitano, e per il Natale  Reggio a sta rimediando una figuraccia che imputa agli svarioni del Comune. Ente sicuramente in grave imbarazzo, ma a fronte dell'ingente finanziamento per gli eventi delle feste, un piccolo esame di coscienza dovrebbe farlo da sola anche la società di Metrocity rileggendo il programma degli spettacoli. Tanti soldi pubblici, e altrettanti giovani artisti locali. A cui davvero vorremmo augurare qualche cachet da capogiro, perché un po' di musica e colore nelle feste reggine li dobbiamo soltanto a loro. 

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