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Lunedì, 29 Aprile 2024
Lo scontro politico

Piste ciclabili, Falcomatà distingue bike lane e ciclovia e ipotizza danno d'immagine sui social

In aula il sindaco risponde agli attacchi dell'opposizione e pensa al ricorso alle vie legali contro alcuni post sulla vicenda

Bersagliato dagli strali dell'opposizione sulle piste ciclabili, in consiglio Giuseppe Falcomatà replica appellandosi alla formula di pace e collaborazione che già aveva offerto nella prima riunione della civica assemblea dopo il suo rientro a palazzo San Giorgio. Come allora, anche stavolta il sindaco invita tutti a stemperare i toni e lasciare posto a un interesse comune, il bene della città. “Per lo meno la presenza degli studenti in aula – commenta – ha fatto sì che non si andasse troppo oltre con le parole, ma ugualmente ho sentito solo attacchi e mi chiedo se siamo tutti dalla stessa parte o se invece non si spera che qualcosa non vada pur di poter attaccare il sindaco”.

Sull’oggetto della discordia - il disastro piste ciclabili - Falcomatà fa una precisazione (che era circolata nell’aula Battaglia durante alcuni interventi), sottolineando la confusione tra due distinti progetti: “Abbiamo il dovere di fare chiarezza per i cittadini e l’opinione pubblica. Si è parlato di ciclovia e bike lane, ma di tratta di rup e fondi diversi, con obiettivi diversi. Le bike lane prevedono un utilizzo condiviso delle corsie stradali, quindi non sono esclusive”.

La differenza tra ciclovia e bike lane, "che può essere utilizzata da bici insieme ad auto e bus"

Si tratta dei due lotti che in realtà (almeno stando alla documentazione pubblica sin qui disponibile) fanno entrambi parte del complessivo progetto finanziato con 4,5 milioni assegnati alla città di Reggio Calabria dal Mit nell’ambito dell’apposita misura del Pnrr per la mobilità sostenibile. Di questi, il primo, per un tracciato di 6 chilometri, ha ad oggetto una bike lane da completare entro il 31 dicembre 2023; il secondo, lungo 12 km, riguarda le ciclovie vere e proprie (riservate ai ciclisti). In concreto, il caso non avrebbe motivo di esistere sulla realizzazione della bike lane e le parole del sindaco sembrano voler puntualizzare la regolarità di un percorso non esclusivo e fruibile da mezzi diversi. Ha infatti spiegato Falcomatà: "La pista ciclabile risponde a determinate normative, le bike lane, introdotte a differenza di come ha detto qualcuno, col decreto Crescita, sono la previsione di un utilizzo promiscuo della sede stradale. Significa che in quella corsia è possibile l’utilizzo con gli altri strumenti di mobilità consueti (auto e bus) anche delle biciclette".

Il sindaco ipotizza danno d'immagine alla città a causa di alcune uscite sui social

Un chiarimento che però non elimina quanto il sindaco ha già ammesso – e duramente criticato – nell’ormai famoso video social, cioè che il lavoro condotto è viziato da palesi errori tecnici. Pur riconoscendo una responsabilità politica, Falcomatà insiste nella sua censura sull’esecuzione del progetto: “Stiamo correndo ai ripari per verificare le responsabilità contabili, amministrative e penali e il danno alla città come immagine, che la nostra Avvocatura sta valutando anche riguardo alcune uscite sui social”. E riesce persino a condividere la patata bollente della vigilanza sugli atti con "tutti i consiglieri, non soltanto la giunta". Ovvero la stessa opposizione, chiamata a rilevare ogni irregolarità prima del passaggio in commissione.

Rintuzzando lo scontro politico, il sindaco cita poi i fondi di sviluppo e coesione sottoscritti dal governo con la Regione Calabria. Un successo che Falcomatà rilegge con il filtro dell’accortezza: “Fanno parte di un piano nazionale e anche le iniziative della Calabria devono seguirlo altrimenti saranno bocciate. Poi i progetti vanno eseguiti senza ritardo per evitare il commissariamento della Regione e il ritiro dei fondi, che verranno usati per altri progetti, più coerenti con le strategie della nazione, come il Ponte sullo Stretto”. In aggiunte alle ingenti risorse per la coesione che, ricorda il sindaco, sono già state dirottate per finanziare la grande infrastruttura.

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