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Domenica, 28 Aprile 2024
La protesta

Scuola Pythagoras, disposte verifiche tecniche per riaprire entro 70 giorni

E' quanto assicurato da Brunetti al consiglio d'istituto durante il sit in di stamattina. Aule provvisorie pronte per tornare sui banchi entro la settimana

Hanno il fondato timore che la loro scuola, chiusa lo scorso 4 ottobre, non sarà più riaperta, come già avvenuto tante volte in passato nel territorio provinciale. Ma il sindaco facente funzioni Paolo Bunetti ha rassicurato la comunità della scuola media Pythagoras che la società incaricata effettuerà i carotaggi entro il limite massimo di 70 giorni, rendendo possibile il rientro nel plesso in piena sicurezza. Nel frattempo, entro la settimana si tornerà a fare lezione in presenza, rendendo rapidamente fruibili i locali reperiti all'amministrazione nell'Ic Alvaro-Scopelliti.

Plesso in sicurezza entro 70 giorni, in settimana lezioni nell'Alvaro-Scopelliti

E' questo l'esito del colloquio tra Brunetti e Mario Luvarà,  il presidente del consiglio d'istituto della Pythagoras, invitato a palazzo San Giorgio durante il sit in di questa mattina in piazza Italia. La protesta è stata organizzata perché la soluzione trovata dal Comune per dare una sede provvisoria agli studenti non è al momento una risposta sufficiente per docenti, genitori e allievi: le aule dell'Ic Alvaro-Scopelliti individuate ieri con una seconda ordinanza (la prima aveva chiuso il plesso per vulnerabilità sismica), non sono infatti ancora materialmente assegnate e dovranno essere preparate ad accogliere le 17 classi evacuate.

In particolare, essendo i ragazzi della Pythagoras smistati tra gli edifici Alvaro e Scopelliti (ex Larizza), esistono ancora disagi vari, per i quali è stata costituita una cabina di regia tra le due scuole: oltre all'allestimento e pulizia dei locali, è stato rilevato un vuoto di vigilanza delle classi nel tempo necessario ai docenti di spostarsi da una sede all'altra. Problema che sarà risolto impiegando tutto il personale Ata disponibile e anche con rinforzi da altri istituti. Vista la distanza dalla propria residenza per la maggior parte degli studenti (da Ravagnese a via Botteghelle), l'amministrazione disporrà anche un prolungamento del percorso dello scuolabus, e Atam istituirà nuove tratte per i pendolari. 

Riguardo la questione centrale del plesso Pythagoras, "l'intervento - spiega Mario Luvarà - non sarà complesso anche perché questa scuola era stata interessata pochi anni fa da altri carotaggi per un progetto dell'Università Mediterranea, e si terrà conto anche dei risultati di quelle verifiche. Ci sentiamo più tranquilli - dice ancora - ma seguiremo tutto il percorso e saremo controllori perché i tempi siano rispettati". 

La protesta in piazza e le critiche dei docenti sulla gestione del Comune

La popolazione scolastica di Ravagnese oggi è scesa in piazza per avere chiarezza sull'intera vicenda. Vincenzo Giordano, docente dell'istituto dove l'attività è stata sospesa da quasi una settimana, precisa: "La decisione di chiudere il plesso ci sembra sia stata assunta in fretta e senza le necessarie valutazioni solo perchè l'amministrazione si è resa conto che si stava ledendo il diritto allo studio dei nostri allievi".

Un cartello di protesta-3

Ed è proprio questo che contestano gli insegnanti della Pythagoras, da cui si espremono dubbi anche sulle verifiche tecniche effettuate nel plesso. Continua Giordano: "Le criticità, che nell'ordinanza si definiscono 'possibili', sono state rilevate da documentazione fotogafica e questo ci lascia perplessi, ma ci chiediamo come sia possibile avviare un intervento di verifiche statiche con i fondi dei Patti di sviluppo senza pianificare anche le soluzioni nei casi di emergenza e soprattutto senza un censimento delle strutture scolastiche della città. Eppure è risaputo - aggiunge - lo stato in cui versa la gran parte degli edifici scolastici della città, e quanto blandi e inefficaci siano stati nel tempo gli interventi da parte dell’amministrazione, cui è attribuita la manutenzione degli stessi. Ci sembra che questa amministrazione disconosca totalmente il patrimonio edilizio scolastico del quale è competente". 

Ora si vuole dare fiducia all'amministrazione sui tempi per la riapertura del plesso, anche se episodi simili hanno avuto un epilogo che non favorisce l'ottimismo: "I ritardi - conclude il docente - sono lo scenario migliore, nella nostra provincia purtroppo, quando una scuola chiude per motivi di questo tipo, spesso tutto finisce così". Di lunghe attese questo istituto ne sa qualcosa, se si pensa alla storia della palestra, consegnata qualche mese fa dopo 15 anni e di cui viene continuamente rinviato l'effettivo utilizzo.

La comunità scolastica di genitori e allievi si sente abbandonata a se stessa

L'Ic Nosside Pyhtagoras ha un'utenza di 1200 alunni per un bacino territoriale che arriva ad Armo e Pellaro, e i docenti sottolineano come l'istituto, nato in una periferia - e per questo punto di riferimento le famiglie che vivono nei quartieri di Ravagnese, Saracinello e Sant’Elia - funzioni molto bene anche sotto il profilo logistico e dei collegamenti urbani. Il disagio di essere spostati in una sede così lontana dalla zona e anche suddisivi nei vari plessi di Botteghelle, è evidente anche se il Comune ha garantito di ridurli al minimo. I tanti genitori in piazza con i loro figli stanno protestando perché non vogliono essere sballottati tra locali temporanei ma riavere la loro scuola.

"Dicono che siamo il futuro e ci negano il diritto allo studio", si legge in uno dei cartelli realizzati dai ragazzi, che sono a casa senza didattica da giovedì scorso. Senza nascondere l'indignazione, una mamma confida che la comunità scolastica si sente abbandonata a se stessa e ci dice: "Vogliamo risposte sui motivi per i quali l'edificio è stato chiuso, e se sono validi li convideremo perché nessuno vuole far stare un figlio in un ambiente pericoloso. Ma questa decisione improvvisa non l'accettiamo, devono spiegarci quali problemi ha quel plesso". A questo punto i sospetti sorgono anche attorno alle aule dell'Ic Alvaro-Scopelliti. Un'altra mamma commenta: "Le verifiche tecniche lì sono state fatte o manderemo i figli in un'altra scuola a rischio e quando lo scopriranno dovremo spostarci ancora?" Su questo punto, rappresentato dal presidente del consiglio d'istituto al sindaco, è stato risposto che l'Ic Alvaro-Scopelliti rientra negli edifici a campione oggetto del piano di verifiche, e sono stati riscontrati agibili.

Si tratta di interrogativi impossibile da non porsi per un genitore, e anche se nessuno vuole fare allarmismi la gestione del piano di verifiche di sicurezza degli edifici comunali, iniziato a giugno, sta suscitando dissenso. Una questione che, insieme al caso dimensionamento, ha fatto finire nell'occhio del ciclone l'assessorato all'istruzione, con il culmine della richiesta di dimissioni di Lucia Nucera da parte del centrodestra.

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