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La storia / Villa San Giovanni

Era il 1964 quando il Maggiolino Volkswagen attraversò lo Stretto

Sono passati 59 anni da quell'impresa folle ma non impossibile e non fu l'unica

Oggi, 16 giugno, ricorre un anniversario davvero molto curioso entrato addirittura nel Guinness World Records.  Si tratta di una delle imprese più folli e colorite che hanno mai interessato lo Stretto. Era il 16 giugno del 1964 quando all'alba il Maggiolino Volkswagen di Bent Axel Schlesinger e Franz Kuen nella sua versione anfibia è riuscito a percorrere i 7 chilometri di mare tra Capo Peloro e Villa San Giovanni in 38 minuti  e procedendo a una velocità di  circa 6 km/h.  

Impresa questa coraggiosa e ben riuscita ma non fu l'unica infatti, poichè il primo esperimento fu realizzato di nascosto e al buio  in quanto senza autorizzazione e  visto il clamore dell'esperienza i due replicarono la traversata ben otto giorni dopo alla luce del sole  finendo  sul "Guinness Book of World Records", ma non finisce qui  per confermare ancora una volta che questo veicolo era talmente robusto da  attraversare anche le tumultuose acque dello Stretto a 20 anni dall'eccezionale avvenimento  Schlesinger e Kuen hanno ripetuto la traversata, era il 1984 e  oggi la storica autovettura delle glorie si trova al Museo VW di  Wolfsburg.

Ma com è stato trasformato il Maggiolone per  farne una versione galleggiante? Non fu molto difficile visto che l'auto nella sua versione originale aveva le varie parti della scocca unite da saldature a punti, bastò dunque  procedere con saldatura continua  per consentire il galleggiamento, poi  vi era la chiusura ermetica degli sportelli, scarichi modificati, il filtro dell'aria era stato spostato dentro la vettura,  il carburatore era stato posto dentro un contenitore impermeabile,  abolita  la ventola di raffreddamento e il motore si raffreddava mediante immersione ad acqua, l'impianto elettrico era protetto da  una struttura a tenuta stagna e  anche la bobina di accensione e lo sfiato del circuito dell'olio erano stati spostati all'interno dell'abitacolo.Vi era inoltre un'elica montata all'uscita dell'albero motore e per cambiare direzione era sufficiente girare le ruote anteriori.

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