Sport e sociale, termina il torneo "Io ci sono" tra Sprar e studenti reggini
Il triangolare di calcio a 5 ha visto giocare i rifugiati delle associazioni di Villa San Giovanni, Bianco e Reggio Calabria, oltre all'istituto Piria. Le partite sono state dirette da un arbitro indiano
L'ennesima iniziativa a metà tra il puro e sempre verde agonismo del pallone e l'inclusione di diverse culture e popoli è riuscita con estremo successo. Il triangolare di calcio a 5 "Io ci sono", organizzato dalla fondazione Mondo digitale in occasione della giornata mondiale del rifugiato, ha visto protagonisti i migranti degli Sprar di Villa San Giovanni, Bianco e Reggio Calabria, insieme agli studenti dell'Ite Piria e i volontari del Csi. Le partite si sono svolte sul campo dell'area sportiva dell'università Mediterranea. L'intero torneo è stato arbitrato da un direttore di gara di origine indiane.
L’evento, organizzato grazie anche al comune di Reggio, ha visto la presenza dell’assessore alle politiche sociali Lucia Nucera, il garante per l'infanzia e adolescenza della Città metropolitana Emanuele Mattia, le associazioni Arci, Libera, Csi, Inside e Unicef. A margine delle partite ha preso la parola Cecilia Stajano, responsabile innovazione nella scuola della Fondazione Mondo Digitale: “Per festeggiare il decimo anno volevamo crescere, quindi - afferma l'organizzatrice - abbiamo scelto delle Città nuove dove la questione dell’immigrazione ed integrazione viene risolta e affrontata eccellentemente. Volevamo imparare, quindi siamo venuti a Reggio Calabria per una festa incredibile".
"Qui l’integrazione si e’ fatta prima di questo evento – ha aggiunto Stajano – e siamo grati a Reggio Calabria per quello che ci sta regalando in questa giornata. Non potevamo fare una scelta migliore. Siamo contenti: Reggio Calabria deve rimanere nella Rosa delle migliori città che offrono un insegnamento per tutti ed invito a venire qui per vedere cosa stanno facendo”.