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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Verso la Traversata dello Stretto: l’immensa epopea di Vandini degli anni ‘80

L’atleta dei Carabinieri Napoli riuscirà sia a migliorare il record del tempo d'arrivo, che il numero di vittorie della gara. Entrambi i primati portavano la firma di Salvatore Giannetta

La nuova serie di Traversate degli anni ‘80 è iniziata nella maniera più rocambolesca possibile. La vittoria assegnata ad ex aequo, peculiarità assoluta e mai rivista all’interno della storia, aveva rappresentato l’ultimo grande atto di Salvatore Giannetta sul gradino più alto del podio. Portato in trionfo grazie alle quattro affermazioni consecutive, il nuotatore dei Carabinieri Napoli non sarà l’unico a scandire il decennio. Dal 1981 è, infatti, Paolo Vandini ad aggiornare nuovamente il libro dei record, prendendosi il trono della gara con forza e determinazione.

Due vittorie in rapida successione

Il primo atto dell’epopea Vandini è datato 9 agosto 1981. Salvatore Giannetta vuole provare a superarsi nuovamente, centrando la quinta affermazione consecutiva. Gli spettatori, però, non assisteranno al trionfo del super campione, ma al degno tramonto di una grande stella. Campione del mondo nei 1500, Vandini parte con i favori del pronostico. La vera sfida è proprio contro Giannetta, battuto nella seconda parte di gara. All’arrivo risultano distanziati di un solo minuto, con il vincitore a 1 ora, 5 minuti e 26 secondi. Chiude il podio Fabio Bettazzoni.

La nuova era inizia col vento in poppa e Vandini riesce a sfruttare l’onda dell’entusiasmo. L’8 agosto del 1982, il nuotatore dei Carabinieri Napoli si ripete. Questa volta riesce a superarsi clamorosamente, battendo il record di 42 minuti e 25 secondi stabilito da Giannetta quattro anni prima. Con il sublime tempo di 40 minuti e 53 secondi, Vandini tocca il traguardo davanti al compagno di squadra Ciro Farina e Massimo Marra delle Fiamme Oro Roma. Giannetta non è fortunato, essendo stato squalificato.

L'exploit di Travenzoli

Il 7 agosto del 1983 gli spettatori assistono ad un grande colpo di scena. Dopo due Traversate magistralmente vinte, Vandini viene beffato sportivamente parlando da Roberto Travenzoli. Quest’ultimo chiude davanti a tutti con un ottimo tempo di 46 minuti e 21 secondi con il campione uscente a seguire. Terzo si piazza Massimo Marra delle Fiamme Oro Roma. Seconda squalifica consecutiva, invece, per Giannetta. Onore a Travenzoli, che potrà dire di aver battuto uno dei principali atleti della storia di questa competizione.

Riscatto immediato

Che sia già finita la striscia positiva? Vandini risponde con un secco e chiaro “no”, tornando alla vittoria un anno dopo. È il 12 agosto del 1984 e finalmente Giannetta si lascia alle spalle la doppia squalifica, tornando a ruggire come meglio sa fare. La lotta tra i due atleti dei Carabinieri Napoli è risolta quando il traguardo si comincia ad intravedere. Paolo Vandini batte nuovamente il compagno, questa volta con un tempo di 47 minuti e 13 secondi. Ottima prova anche di Pietro Ferri, rimasto in lotta per buona parte della gara e arrivato terzo.

Adesso è il momento della verità. Il record di uno dei suoi più grandi rivali è ad un passo dall’essere eguagliato. Le quattro vittorie di Giannetta sono a portata di mano per Vandini, che l’11 agosto 1985 non si lascia sfuggire la ghiotta opportunità. La gara non presenta battaglie finali ne colpi di scena. Vandini conduce per gran parte della nuotata, arrivando a Villa senza grossi problemi. Prima posizione conquistata con un tempo di 49 minuti e 12 secondi. In seconda posizione si piazza Pietro Ferri, migliorando così il suo personale risultato dell’anno precedente. Terzo posto per Fabio Bettazzoni. Il grande compagno Giannetta chiuderà attardato, in quinta piazza. 

La scalata di Ferri e l'affermazione di Guarnaschelli

Archiviati i quattro successi, Vandini si prenderà una pausa. In ritiro con la nazionale, il nuotatore non potrà difendere il titolo il 27 luglio del 1986. L’occasione per tutti i partecipanti è unica. Senza il grande favorito, i pronostici lasciano spazio a svariati epiloghi. La crescita di Pietro Ferri è impressionante quanto costante. Dal terzo posto di due anni fa, riesce a vincere la gara, con l’intermezzo della seconda posizione nella passata edizione. A distanziare di oltre due minuti il vincitore del 1983 Travenzoli, Ferri trionfa grazie al tempo di 48 minuti e 45 secondi.

Anno nuovo, storia vecchia. Vandini non partecipa nemmeno alla competizione del 16 agosto 1987 e la motivazione non cambia rispetto ad un anno fa. Questa volta l’occasione colossale è sfruttata da Luca Guarnaschelli, manco a dirlo dei Carabinieri Napoli. Il suo tempo è molto alto, tornando a far registrare 1 ora di gara dopo l’81. L’atleta chiuderà su 1 ora e 27 secondi, davanti a Massimiliano Mosca. I due danno vita ad una grande battaglia finale, risolta in extremis per soli due secondi. Terzo si piazza un olandese, Rob Forkinga.

Ritorno alle origini

Le due gare senza Vandini non hanno sfigurato. Gli atleti partecipanti sono riusciti a dare vita ad ottime competizioni, regalandoci altre due interessantissime pagine di storia della Traversata. A parlare, però, sono le vittorie e arrivare a 5 non è cosa da poco. Vandini ritorna a Villa il 7 agosto del 1988 e si prende la gloria eterna. Massimiliano Mosca è deciso a conquistare la vittoria, sfuggitagli per un nulla l’anno prima, ma chiuderà terzo. Davanti a lui troviamo Luca Grazioli, il quale segue costantemente a vista Vandini ma non riesce a superarlo. Il vincitore è il Paolo più conosciuto tra gli amanti della Traversata, con un tempo di 42 minuti e 33 secondi.

Vandini non si fermerà a cinque ma riuscirà ad arrivare a sei vittorie e lo farà nel modo più straordiario possibile. Il nuotatore dei Carabinieri Napoli tornerà a vincere nell'edizione dell'8 agosto 1999, quando il contesto della gara è completamente diverso. La storia narrerà le gesta di Fabio Picchi, uomo più vincente della competizione, ma Vandini riuscirà ad ottenere un successo straordinario in 41 minuti, davanti a Grazioli e Panzarini, con Picchi addiriuttra quarto. Che storia quella di Vandini. Una sentenza pazzesca che, se pur con alcune assenze, è riuscito a trionfare come nessuno prima di lui. La sua immensa epopea termina qui, ma le sue gesta sportive non verranno dimenticate. 
 

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