Un momento di spiritualità è sempre ben accetto in certe circostanze. L'emergenza Coronavirus ha privato i fedeli della possibilità di andare in Chiesa e partecipare attivamente alle funzioni. La preghiera, però, non si deve fermare mai e anche dai balconi ci si può unire per trovare conforto in Dio. Lo sa benissimo don Giovanni Zampaglione, impegnato ad attraversare Corso Saltolavecchia di Marina di San Lorenzo a bordo di un pulmino per recitare il Santo Rosario.

Munito di microfono e altoparlanti, il sacerdote reggino ha pregato insieme alla gente che, affacciata ai balconi, esponeva un drappo bianco e un lumino. Ascoltare una parola di conforto e incoraggiamento, un regalo di indubbio valore che Don Zampaglione ha deciso di regalare con gioia alla comunità.

Il percorso del sacerdote è partito dalla Chiesa della Santissima Trinità con la preghiera per tutta l'Italia: "Accendi, o Maria la lampada della fede in ogni casa d'Italia e del mondo." Spazio, successivamente, ai misteri luminosi accompagnati dalle numerose famiglie presenti sui balconi delle proprie case e affidate a Dio. L'ultima preghiera ha riguardato San Giuseppe, invocando il suo patrocino e rivolgendosi a tutti i papà, prima di concludere l'iniziativa con il canto "Resta qui con noi" eseguito da Antonino Mangiola.

"Ho chiamato tutto ciò - spiega il sacerdote - 'Flashmob religioso: Affacciati al balcone, per recitare il Rosario'. Mentre in tutta Italia ci si ritrova e ci si affaccia al balcone per cantare o suonare uno strumento, ho preferito recitare il Rosario e sentire e vedere la mia comunità rendere lode a Dio. 

Sono rimasto profondamente commosso - conclude don Zampaglione - nel vedere la mia comunità e i loro volti. Si è pregato  in maniera particolare per i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari e per tutti si è chiesto al Signore che allontani la paura e doni a tutti consolazione. La speranza è che al più presto questa distanza fisica che per ora separa tutti finisca e ci sia quell'abbraccio comunitario che tutti aspettiamo."