Tutto pronto. Il giorno della prima grande esercitazione nazionale della Protezione civile è arrivato. Domani, venerdì 4 novembre, scatterà a partire dalle ore 10, la simulazione "Sisma nello Stretto", che coinvolgerà 37 comuni della Città metropolitana reggina e 19 di quella di Messina. Come base dell'allarme sarà ipotizzata una scossa sismica maggiore di quella registrata a Reggio Calabria e nell'area dello Stretto, nel 1975, a cinque chilometri dalla costa reggina.

"E' il frutto di lavoro di mesi - ha detto Fabrizio Curcio, capo dipartimento della Protezione civile - che ci consentirà di testare il sistema di protezione civile e i sistemi di coordinamento sul territorio. Testeremo una procedura che sarà utilizzata per migliorare le pianificazioni nazionali e territoriali e, per la prima volta, il sistema di allertamento alle persone, con circa 500 mila che riceveranno un messaggio di allerta sul proprio cellulare. Sarà per noi - ha aggiunto il rappresentante nazionale della Protezione civile - un momento importante di verifica su una tecnologia che stiamo testando in Italia, e in altre parti del mondo".

All'incontro con i giornalisti hanno preso parte Roberto Occhiuto, presidente della giunta regionale, Domenico Costarella, capo della Protezione civile regionale, in collegamento il presidente dell'Assemblea regionale Siciliana, Renato Schifani, e i prefetti di Reggio Calabria e Messina, Massimo Mariani e Cosima Di Stani.

Curcio ha poi ribadito l'attività operativa in campo per i danni ipotetici conseguenti al sisma che coinvolgeranno 56 Comuni e l'interrelazione che esiste tra le due regioni. "A Reggio Calabria sarà allestita la Direzione comando e controllo, Dicomac, che voi sapete - ha detto ancora - segue la riunione del Comitato operativo che si riunisce a Roma".