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Domenica, 28 Aprile 2024

VIDEO| "La ‘ndrangheta teme di più la cultura che non la giustizia, siamo tutti Maria Chindamo"

All'apertura dell'anno accademico dell'università Mediterranea parla la studentessa Federica Puntoriero, figlia dell'imprenditrice assassinata nel 2016

Tutti in piedi e un lungo, lunghissimo, applauso per le parole pronunciate da Federica Punturiero, studentessa al  quarto anno di Giurisprudenza della Mediterranea. 

Prende la parola subito dopo il rettore Zimbalatti nella cerimonia di apertura dell'anno accademico dell'università Mediterranea di Reggio Calabria, Federica Puntoriero parla e racconta la vita di sua madre Maria Chindamo, la giovane donna imprenditrice uccisa dalla 'ndrangheta nel 2016 a Limbadi.

 “È nell’università e dall’università che cultura e conoscenza raggiungono una motivazione “collettiva”, una inedita prospettiva di trasformazione delle storie “individuali” in una intelligenza più ampia e unificante, universale. Vorrei completare le parole di mia madre Maria Chindamo, dilatarle in questo spazio educativo, creativo e formativo, per dirvi che la ‘ndrangheta teme di più la cultura che non la giustizia.

È la cultura che ci fa comprendere il nostro ruolo nella società. L’università, poi, è il luogo dove impari che è meglio capire anziché alzare muri, dove l’individuo diventa un popolo, il quartiere un mondo, l’identità una diversità da proteggere e valorizzare. L’unica possibilità che abbiamo, per togliere alla ‘ndrangheta l’aria e le parole, i gesti e l’onore, è quella di soffocare l’ignoranza con la cultura. Io resto qui nella nostra università, la Mediterranea di Reggio Calabria! Buon anno accademico a tutte e tutti, che sia un anno di libertà”. 

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