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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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L’annona il “pane degli dei” simbolo di Reggio: alla scoperta del frutto esotico

Curiosità e caratteristiche sulla pianta giunta in città con la dominazione spagnola in compagnia dell'imprenditrice Vincenza Nicolosi dell’Anoneto dello Stretto

Un profumo inconfondibile, un’esplosione di gusto che diventa gioia per il palato. Tutto questo è l’annona, il frutto tropicale venuto da lontano che è oggi uno dei simboli indiscussi di Reggio Calabria.

Considerato “il pane degli dei” e giunto in questi luoghi durante la dominazione spagnola intorno al XVIII secolo, questa pianta esotica ha trovato casa a Reggio grazie al clima favorevole che ha consentito lo sviluppo di una specie autoctona che oggi invade il territorio calabrese. 

Anoneto dello Stretto Nicolosi-2Ma che cos'ha di così tanto speciale questo frutto proveniente da Perù, Ecuador, Colombia e Bolivia e introvabile nel resto d’Italia? Ne abbiamo parlato con la nota imprenditrice Vincenza Nicolosi, che insieme alla mamma (nella foto), gestisce l’Anoneto dello Stretto del dottor Francesco Crispo, una delle più grosse aziende produttrici della città, situata nella zona Acciarello di Villa San Giovanni.

“La nostra azienda è nata circa 25 anni fa - racconta la Nicolosi - oggi ci occupiamo principalmente della coltivazione tropicale dell’annona, diversa da quella autoctona. Si tratta di una variante proveniente direttamente da Perù e Bolivia, ossia l’annona Cherimola- Fino de- Jete, quella invece che cresce qui è qualitativamente più bassa”.  

Questo frutto dal colore verde e dalla buccia squamosa ma dal cuore tenero, con una polpa bianca e semi neri racchiude in sé un sapore unico:  “L’annona ha delle caratteristiche olfattive che non somigliano a nessun altro frutto – continua l’imprenditrice - con note sensoriali che sanno di banana e vaniglia. E' come se si mangiasse un budino tropicale dalla polpa consistente”.  

Anoneto dello Stretto

L’annona si raccoglie da fine settembre a metà dicembre

“La raccolta dipende dalle dimensioni- aggiunge- il frutto non matura sugli alberi lo tagliamo con le forbici e lo facciamo maturare nelle cassette o al buio fino a quando diventa morbido”. Questo può avere delle dimensioni che vanno dai 200 grammi al chilo e mezzo.

Ma come si mangia l’annona?  E' un ingrediente molto usato in pasticceria per preparare il gelato, il sorbetto e i dolci ma l’esperta non ha dubbi su come mangiarlo per assaporare la sua vera essenza: “Proprio per le sue forti caratteristiche organolettiche va mangiato così com’è al cucchiaio”.

Non mancano però le prelibatezze culinarie che ne esaltano la sua unicità: “Noi realizziamo una torta della nonna con crema pasticcera a base di annona e poi c’è la confettura extra il cui segreto, oltre alla qualità e quantità della frutta, è l’esigua quantità di zucchero grezzo integrale di canna e l’uso del limone che agisce da conservante”.

Questa pianta per crescere in condizioni ottimali va “coccolata” e nel Giardino tropicale di Villa San Giovanni, che ospita anche una considerevole varietà di altre piante esotiche, ha trovato l’habitat giusto: “L’annona per crescere ha bisogno di tanta acqua ma soprattutto di sole, a Reggio ha trovato la sua casa ideale per il clima mite, inoltre è la pianta stessa che crea il proprio habitat se sta bene. 

Le piante sentono l’amore, l’azienda è casa nostra e ci mettiamo l’anima e questo loro lo avvertono. Inoltre, anche se non abbiamo la certificazione biologica applichiamo anche la fitoterapia, ovvero curiamo le piante con le piante”.

Ma il frutto esotico di Reggio dal gusto magico non è amato solo dai reggini, è richiestissimo dal Nord e incanta l'estero: “Esportiamo in tutta la Toscana e nell’alto Lazio ma le spedizioni sono arrivate anche in America, Belgio, Francia e Spagna”, conclude l'imprenditrice. Insomma, il frutto esotico dal sapore inimitabile ha conquistato proprio tutti e se c'è ancora qualcuno che ancora non lo conoscesse non gli resta che farsi ammaliare dal "pane degli dei" made in Reggio Calabria.
 

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