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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cinema e cultura

Sul treno di Calabria d'Autore rivive la storia di Cafè Express

Successo di pubblico per l'iniziatica culturale siglata dall'associazione reggina Incontriamoci Sempre

Con la conduzione dinamica del presentatore Marco Mauro, i numerosi spettatori di Incontriamoci Sempre sono partiti dalla Stazione FS di Santa Caterina per intraprendere un viaggio di andata e ritorno con il film Cafè Express (1980), diretto da Nanni Loy e interpretato da Nino Manfredi.

Sul treno di Calabria d’Autore i viaggiatori hanno affrontando un’autentica full immersion nel mondo della cultura e dell’arte, con l’artista Alessandro Allegra, nelle esperienze vissute con le Ferrovie di Stato, con il direttore tecnico Nicola Morabito e negli aspetti sociologici e antropologico-culturali, con il critico Francesco Miroddi.

Un viaggio con l’arte

Alessandro Allegra ha ripercorso insieme ai "viaggiatori" il lavoro di ricerca artistica e di straordinaria manualità pittorica che lo ha portato a realizzare le opere permanenti che caratterizzano i locali della Stazione FS di Santa Caterina, oggi, gestiti dall’associazione culturale Incontriamoci Sempre, rappresentata da Pino Strati. Particolarmente apprezzata è stata l’installazione concettuale dedicata all’attore Nino Manfredi, realizzata dall’artista con materiali di recupero vintage delle Ferrovie di Stato.

Un viaggio in treno

Nicola Morabito ha prospettato il racconto di quei viaggi giornalieri che danno sempre vita a un microcosmo, che nasce alla partenza di ogni treno per morire alla stazione di arrivo. Morabito ha trasferito agli spettatori le immagini, i ricordi e le storie di questi venditori che secondo le regole tutte napoletane dell’arte di arrangiarsi, per sopravvivere, somministravano abusivamente caffè e cappuccino nascondendosi nei bagni e scappando negli scompartimenti, per non farsi scoprire dal personale FS.

Un viaggio di "genialate"

Francesco Miroddi ha accompagnato i "viaggiatori" nel mondo di Nanni Loy, che negli anni 80’ ha aperto una finestra, per osservare la fascia sociale di quel "sotto-proletariato" già raccontato da molti registi degli anni 60’.

"Cafè Express - dice il critico Miroddi - è apparentemente un film ricco di spunti comici e impennate di drammaticità che permettono a Nanni Loy di permeare subliminalmente nella psiche degli italiani per denunciare l’operato delle Nazioni Unite, della chiesa cattolica, della malavita organizzata, della sanità italiana e dell’imprenditoria. Loy racconta di uno Stato Italiano dispotico, facendo dire all’attrice Franca Scagnetti (passeggera del treno): "lo Stato ha deciso che ci dobbiamo cacare sotto".

Anche Nanni Loy - continua Miroddi - percorre il concetto ricorrente della "genialata" degli anni 80’, che contraddistingueva molte filmografie di quel periodo storico. Nel film italiano del 1975 Amici miei - diretto da Mario Monicelli - gli amici sfociavano inaspettatamente in quegli sprazzi di genialità, di "zingarate" e "supercazzore" che venivano definite "genialate".

"Nanni Loy con il suo Cafè Express (1980) - interpretato da Nino Manfredi e da un cast di tutto rispetto - crea un vero e proprio equilibrio volto a bilanciare la "genialata" cattiva e feroce degli Amici Miei di Monicelli, contrapponendosi con la "genialata", intrisa di bontà d’animo e di sensibilità, del venditore abusivo di caffè Michele Abbagnano", conclude Miroddi.

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