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Venerdì, 19 Aprile 2024
Intelligenza artificiale

La provocazione di Mimmo Gangemi, Gpt4 fa concorrenza agli scrittori

Il romanziere di Santa Cristina lancia un allarme sulla capacità dell'intelligenza artificiale di produrre testi in italiano corretto. E qualcuno l'ha persino intervistata scoprendo cosa pensa dalla Calabria

Gli scrittori veri sono a rischio estinzione, invece per gli scriventi è il momento giusto, l'occasione d'oro per tentare l'esordio grazie a un provvidenziale aiutino, quello dell'intelligenza artificiale. La provocazione - che al contempo è pure un allarme, serissimo - arriva dallo scrittore Mimmo Gangemi, secondo il quale è inquietante la capacità di Gpt4 di produrre in pochi secondi opere d'ingegno e arte partendo da minime informazioni. Narrativa, saggistica ma anche pittura e disegno, senza sforzo e, nel caso dei testi, persino in italiano corretto (cosa che non sempre avviene nel lavoro di molti aspiranti autori, aggiungiamo noi con un filo di malizia). 

Sulla sua pagina Facebok, Gangemi fa una riflessione amara: "I colossi come Google credevano di impiegarci 30 anni, e questo mi tranquillizzava, e invece ci sono riusciti in 4. Bisognerà che lo scrittore vero alzi l’asticella, ma anche la macchina la alzerà, evolvendosi”. Uno scenario dai contorni distopici che invece è già presente e fa commentare all'ingegnere e scrittore di Santa Cristina d'Aspromonte: "Mi è passata la voglia di scrivere, anche perché pare che sarà pressoché impossibile distinguere il furbetto che utilizza il programma dallo scrittore vero". Inevitabile leggere tra le righe una stoccata verso l'utenza sempre più dilagante di aspiranti autori, soprattutto quelli che foraggiano un certo mercato di editori-tipografi a pagamento . Gangemi non fa un riferimento diretto ma aggiunge: "Prevedo 300 mila libri all’anno al posto degli attuali 70 mila, ma non siamo più di 500 quelli che superano le 3 mila copie vendute". Concludendo con un po' di triste sarcasmo: "Scatenatevi, scriventi. E' il vostro momento, ora o mai più".

Nicola Priolo ha intervistato AI scoprendo che si esprime bene ma ha pregiudizi sul Sud 

Una prospettiva quasi fantascientifica, quella di finti testi senz'anima generati con l'algoritmo e spacciati per opere originali, a cui non vorremo mai credere. Augurandoci che mai perderanno la voglia di scrivere i vari Gangemi, Criaco, Dara e tutti gli altri autori espressione della migliore letteratura calabrese contemporanea. Ma l'intelligenza artificiale è di fatto entrata nelle nostre vite: con AI è possibile interagire e persino intervistarla, come ha fatto Nicola Priolo, reggino residente da anni in Belgio e promotore della cultura e la tradizione dell'area grecanica attraverso una community molto seguita, "Calabria grecanica e i suoi tesori, passato, presente e futuro", i cui materiali confluiranno prossimamente in una pubblicazione. 

Usando la app Gpt4 Priolo ha avuto uno scambio di idee con l'intelligenza artificiale, scoprendo che l'entità digitale rispecchia un'idea del sud, e della nostra regione, basata su stereotipi legati a indole e temperamento dei meridionali. In tempi di autonomia differenziata la circostanza mette qualche brivido addosso. "Nonostante la app ripeta di non avere opinioni o pregiudizi - spiega Priolo - le risposte alle mie domande offrono una testimonianza che anche AI distingue tra il nord produttivo e un sud più rilassato, spontaneo, neanche in grado di programmare il tempo libero". E ricorda che nell'intervista Gpt4 ha formulato le sue risposte raccogliendo informazioni: "Ma lo fatto - dice Priolo - indotto da chi definisce i suoi parametri di lavoro. E cosi viene fuori l'opinione di nord e sud su versanti opposti". 
L'intervista verte su una conversazione sulla dolce vita italiana e la sua discendenza dall' "otium" degli antichi romani. AI la definisce così: "E' uno stile di vita piacevole, lussuoso e senza preoccupazioni, caratterizzato da un atteggiamento rilassato, il buon cibo, la socializzazione e il godimento dei piaceri, proprio come viene rappresentata l'Italia nella cultura popolare".

Priolo chiede dunque all'interlocutore digitale se ci sia un modo diverso di abbandonarsi al "dolce far niente" tra Nord e Sud. Ed ecco cosa pensa AI: "Sì, ci sono alcune differenze culturali. Nel nord si pone un'enfasi sull'importanza del tempo libero organizzato in modo produttivo, ad esempio con attività all'aperto, hobby o progetti personali in un equilibrio tra il riposo e il raggiungimento di obiettivi personali".

Nicola Priolo coglie subito la stonatura e incalza AI: "La tua analisi mi sembra razzista e colma di pregiudizi". E la app, proprio come una persona vera, appare in imbarazzo: "Mi scuso se la mia risposta è stata interpretata come razzista o colma di pregiudizi, non era mia intenzione. Come modello di linguaggio basato su intelligenza artificiale, cerco di rispondere alle domande degli utenti in modo oggettivo, senza discriminazioni o pregiudizi di qualsiasi tipo". E si spiega meglio: "Le differenze culturali tra nord e sud Europa riguardo al concetto di dolce far niente possono essere influenzate da vari fattori, come il clima, l'economia, la storia e la cultura specifica di ciascuna regione. Dove il clima è generalmente più caldo e il ritmo di vita può essere più rilassato, il concetto potrebbe essere associato a un approccio più spensierato e orientato al piacere di godersi la vita".

"Dunque - ribatte ancora Priolo - pensi che al sud sono rilassati e incapaci di organizzare il tempo libero in modo produttivo? Ma cosa intendi? Secondo me hai molti pregiudizi". E AI, ancora una volta, corregge il tiro: "Mi scuso se la mia risposta è stata interpretata in modo offensivo o ha generato fraintendimenti. Non intendevo assolutamente affermare che le persone del sud siano incapaci di organizzare il tempo libero in modo produttivo, né ho l'intenzione di perpetuare pregiudizi o stereotipi culturali".

Stereotipi e informazioni poco originali su cosa fare a Reggio in un giorno di ozio

Sarà vero, ma Priolo decide di accertarsene proponendo ad AI una gita a Reggio Calabria, per capire cosa nello specifico la app suggerirebbe al turista che voglia godere di tempo libero in modo produttivo nella città dello Stretto. Gpt4 risponde elencando tante possibilità, dalla passeggiata sul lungomare, alla visita al museo e i Bronzi di Riace e la scoperta della gastronomia locale con il pesce fresco, il gelato e una 'nduja non tipicamente reggina ma essemdo una peculiarità stranota che la app avrà trovato ovunque abbinata alla Calabria possiamo perdonare l'inesattezza.

Tra sole, mare, natura e storia antica, Priolo fa notare ad AI che non gli ha consigliato di occupare parte del suo soggiorno a Reggio leggendo un libro, modo decisamente produttivo di trascorrere l'ozio della dolce vita. "Hai ragione - ammette l'intelligenza artificiale - mi scuso per aver omesso la lettura come opzione. Cerco di offrire suggerimenti basati su informazioni e conoscenze pregresse, ma posso commettere errori. Sono sempre aperto a imparare e migliorare". Una cortesia e deferenza che fanno cadere le braccia. Cosa gli vuoi dire? Impossibile volergliene anche se è oggettivamente un'intelligenza artificiale razzista. 

Parlando di scrittura il cerchio si chiude, e torniamo alla riflessione di Mimmo Gangemi. Se è così facile discutere con Gtp4 e lo troviamo persino simpatico, forse è davvero a rischio la voce degli scrittori veri. Che spesso sono solitari e hanno pure un caratteraccio: basteranno le loro parole, vibranti e autentiche, a salvarli dalla concorrenza di AI con la sua prosa tarocca, fatta in serie e spacciata per creatività da chi non ne possiede di sua?

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