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Passaggi segreti di una Reggio nascosta? Arillotta: "Una porta nella chiesa degli Ottimati"

Tutta la verità sulle possibili traiettorie esistenti nel passato. Lo storico: "Qualcuno raccontava di aver attraversato percorsi partendo dalle torri aragonesi verso la spiaggia"

Sono mai esistiti i passaggi sotterranei che collegavano varie parti della città? Si racconta che ci fossero dei percorsi nascosti che addirittura collegavano il castello di Reggio al mare. Ne abbiamo discusso con lo storico Francesco Arillotta, con il quale continua il nostro viaggio alla scoperta del territorio e della storia della città, tra misteri e testimonianze storiche di un passato che non c’è più.

Arillotta Franco-2La sua posizione è abbastanza chiara sull’argomento: “Qualcuno raccontava di aver percorso questi passaggi sotterranei partendo dalle torri aragonesi verso la spiaggia - precisa lo storico - personalmente, non ho mai creduto molto a questi racconti. Come è noto, infatti, le torri aragonesi furono costruite nella seconda metà del 1400 e all’epoca la città, in quella sua parte meridionale, era già da secoli tutta costruita, per cui è difficile pensare a dei passaggi sotterranei realizzati sotto case e palazzi”.

Una cosa è certa in città sin dall'antichità a prevalere erano i terrazzamenti: “A Reggio case e palazzi già a quell’epoca ed ancora in età romana erano sistemati a terrazzamenti. Inoltre, per quanto si sia scavato in tutte le direzioni e a tutti i livelli nel sottosuolo della città, nessuna traccia di questi passaggi si è incontrata. Ancora dopo il terremoto del 1783,  Reggio fu completamente sconvolta anche sotto il profilo altimetrico per la realizzazione di nuove strade e piazze: l’attuale piazza Biagio Camagna fu ricavata scavando profondamente proprio nel pendio della collina che sottostà al castello”.

Ma qualcosa potrebbe confermare l’ipotesi di traiettorie nascoste: “Un collegamento sotterraneo nelle adiacenze del castello c’era - continua il professor Arillotta - fra i documenti che parlano dell’antica chiesa degli Ottimati, che era in antico la Chiesa bizantina della Teodoto Cos, si parla espressamente di un  passaggio di questo tipo. La chiesa in questione, fino al terremoto del 1908 sorgeva sul tratto, oggi occupato dalla via Tommaso Campanella, angolo via degli Ottimati,  in prossimità dell’attuale liceo classico. Dal canto suo, il vecchio castello, la più grande costruzione militare della Calabria, ignobilmente demolita da amministratori improbabili senza giustificazione alcuna, come si può rilevare dalla planimetria qui riprodotta, arrivava fino all’attuale via Ruggero”.

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A confermare questa possibile tesi, documenti relativi alla chiesa degli Ottimati: “Qui si afferma che, alle spalle dell’altare principale della chiesa che, secondo le regole bizantine era orientata est-ovest, si apriva una porticina che dava su un passaggio segreto che sembrava dirigersi verso il castello, come è ipotizzato nella seconda planimetria qui pubblicata.

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E questa ipotesi è possibile perché sappiamo che i conquistatori normanni, per assicurarsi il dominio della città, costruirono sul pendio della collina, lato mare, il primo nugolo del grande castello, molto probabilmente collegandosi con una precedente grossa torre bizantina. Ed anche nell’intento di ostacolare la persistenza del rito greco ortodosso all’epoca radicato in città, trasformarono quella chiesa, che era sostanzialmente la cattedrale ortodossa, in  una cappella di rito latino, utilizzandola come cappella di palazzo. Niente di più facile, che abbiano collegato il castello che stavano costruendo con questa cappella palatina da raggiungere in tutta sicurezza”.

Ed i camminamenti verso il mare? “Non so cosa dire. Resta il fascino di immaginare percorsi misteriosi ìn una città che non c’è più”, conclude l’esperto.

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