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Alla scoperta del Reggino

"Le Citta Visibili", l'avventura di un gruppo di volontari alla scoperta dei borghi dimenticati

Dalla passione per i viaggi nasce una realtà che valorizza la bellezza attraverso i dettagli più nascosti. Due chiacchiere con la presidente Anna Misuraca

La bellezza è sotto gli occhi di tutti, ma solo uno sguardo attento può scrutarla fino in fondo. Questo il leitmotiv dell'associazione "Le Citta Visibili", nata nel 2015 dall'amore di un gruppo di amici accumunati dalla passione per i viaggi e con l'intento di valorizzare il territorio calabrese e non solo, attraverso le sue meraviglie naturali e architettoniche andando soprattutto alla scoperta dei borghi nascosti, spesso abbandonati, quei diamanti  che racchiudono una storia  che incarna l'identità di un luogo e rappresentano l'essenza della Calabria.

A raccontarci l'esperienza di questi tour culturali la presidente dell'associazione Anna Misuraca: "La nostra realtà nasce a Lamezia Terme ma è attiva in tutta la Calabria e anche in tutto lo Stivale - afferma - cerca di cogliere, grazie al lavoro di un gruppo di volontari, professionisti che nella vita si occupano di tutt'altro di quei dettagli invisibili che solo gli appassionati riescono a vedere.

Nel periodo primavera- estate usciamo quasi tutte le domeniche per andare alla scoperta di borghi sconosciuti ma anche di quei luoghi che sorgono nelle grandi città, accompagnati da guide turistiche esperte per conoscere il territorio  che ci circonda,  a caccia di quei particolari nascosti.

Da qui il nome Le Città Visibili che trae spunto dall'opera di Calvino Le città invisibili per darne un significato diverso. Il nostro è un viaggio a 360 gradi attraverso la storia dei luoghi ma anche attraverso le sue specialità enogastronomiche. Grazie a fotografi e scrittori, che fanno parte dell'associazione, documentiamo tutto per mettere il materiale a disposizione di  chiunque volesse condividere bellezza. Uno scatto di Franz Mazza è stato pubblicato su Vanity Fair. A seguirci sui nostri canali social anche i residenti all'estero che hanno nostalgia della Calabria".

Tour culturali con "Le Città Visibili"

Ultima tappa in ordine di tempo Reggio Calabria per soffermarsi sugli edifici ricostruiti all'indomani del sisma del 1908 in  compagnia dall'architetto Giuseppe Battaglia, refente di Reggio: "La città era un cumulo di macerie - si legge nella presentazione ufficiale -solo pochissimi edifici si salvarono. Bisognava riorganizzare ex novo la città alla luce delle neonate norme antisismiche e, dunque, dell’uso del cemento armato.

L’ingegnere Pietro De Nava, autore nel 1911 del Piano regolatore che porta il suo nome, avviò la lenta ma oculata ricostruzione di Reggio. De Nava stabilì dei lotti quadrati disposti in linee parallele alla costa e alla collina: tutte le vie si affacciavano su un tratto di mare (cannocchiale a mare).  Il cemento armato fu la rivoluzionaria novità dei materiali che avrebbero preservato le costruzioni dall’incubo sismico. Iniziarono i lavori caratterizzati da diversi stili: neoclassico, neogotico, liberty, eclettico.

Nella visione dell’allora sindaco Giuseppe Valentino la città doveva essere “bella e gentile” e nessuno edificio doveva prevalere sull'altro. A tal fine venne emanato un regolamento secondo cui i diversi proprietari di un medesimo blocco dovevano attenersi ad un’armonia prospettica che avrebbe distinto le costruzioni mantenendone l’equilibrio e l’eleganza. Reggio divenne allora il simbolo di sinergie Liberty e neoclassiche, di consonanze e simmetrie stilistiche. Notiamo subito le facciate occupate da finestre, balconate in ferro battuto, decori floreali, ringhiere, pensiline; vari sono i motivi decorativi per tutta la città: greche, gigli, volute, pannelli, conchiglie in forme strane, capitelli non solo classici ma anche riecheggianti i capitelli egizi col fiore di loto".

Focus delle passeggiate "culturali" restano i borghi, tra quelli visitati spiccano i più suggestivi: "Merita attenzione- continua la presidente - Roghudi, circondato dall'Amendolea un gioello disabitato, ma anche il borgo fantasma Pentedattilo, Staiti, Condofuri, Gallicanò.

In sette anni siamo andati a conoscere da vicino tutta l'area Aspromontiana che ci invidia il mondo intero. Questi paesi ormai sono sotto i riflettori dell'interesse internazionale.  Tra i più belli dell'area gracanica c'è anche Bova che anche se non è disabitato ospita lo straordinario Museo della Lingua Greco-Calabra Gerhard Rohlfs". E la lista dei borghi , potrebbe continuare all'infinito vista la vastità del territorio Calabrese, ma quali sono le prossime sfide per il gruppo di appassionati? "Domenica saremo a Lungro in provincia di Cosenza, ma stiamo già organizzando le prossime visite nella provincia di Reggio.

In calendario ci sono San Luca con un itinerario dedicato a Corrado Alvaro collegato alla biblioteca De Nava che custodisce i suoi tesori e trekking a piedi nello splendido borgo di Africo. Ci sposteremo a breve anche in Umbria, perchè la cuoriosità  e la voglia di viaggiare ci portano fuoni dalla nostra regione".

Scopo de "Le Città Visibili" è sicuramente superare i limiti del turismo di massa: "Noi scegliamo mete - prosegue la presidente - che non rientrano nei circuiti del turismo internazionale e che non sono prese d'assalto dai turisti, posti di nicchia che ci riportano alle nostre radici. Noi siamo nati sin dall'inizio per promuovere il turismo di prossimità, quello che dopo la pandemia è divenuto il più richiesto. Oggi si privilegiano i ritmi rallentati e in questi borghi il tempo si è fermato consentendo a chiunque di godere di un'autenticità unica per riscoprirsi partendo dalle proprie origini". 

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