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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Grandi emozioni alla Giudecca di Bova nella serata dedicata alla Shoah

Nel corso dell’evento di domenica scorsa si è ribadito come la “Memoria” sulla Shoah non conosce divisioni politiche, né divergenze di intenti

Inteso e carico di emozioni l’evento di premiazione del primo concorso nazionale di poesia dedicato alla Shoah “Ricordare per non dimenticare”, ospitato a Bova, presso il quartiere della Giudecca, sezione urbana del Museo della Lingua Greco-Calabra “G. Rohlfs”.

Un incontro quello di domenica scorsa senza precedenti per il borgo calabrese, che ha visto la partecipazione dei rappresentanti politici della Regione Calabria, della Città metropolitana di Reggio Calabria, del sindaco di Bova Santo Casile, riuniti insieme al rabbino della Comunità Ebraica di Napoli, rav ing. Ariel Finzi e alla responsabile delle relazioni esterne dell’Universal Peace Federation Italia, Maria Gabriella Mieli, per riflettere sull’occasione offerta dall’organizzatrice del singolare concorso di poesia, Miriam Jaskierowicz Arman, pedagoga vocale di origine israeliana nonché presidente dell’Accademia per lo Sviluppo della Voce, Ebraismo e Kabalah, di Reggio Calabria.

Nel corso dell’evento si è ribadito come la “Memoria” sulla Shoah non conosce divisioni politiche, né divergenze di intenti. Anzi al contrario, ha evidenziato l’assessore alla cultura del comune di Reggio Calabria, Rosanna Scopelliti, il tema necessita di una sinergica collaborazione, fondamentale per trasmettere la Memoria alle future generazioni. Sulla stessa scia anche l’intervento del presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, il quale ha auspicato la rinascita di una comunità ebraica calabrese, sulla base della secolare presenza nella nostra regione di importanti comunità giudaiche fin dal IV secolo d. C.

A coinvolgere spettatori dell’incontro nel dramma della Shoah è stato l’intervento del rabbino della Comunità Ebraica di Napoli, rav ing. Ariel Finzi, che ha ricordato come l’olocausto degli ebrei non trova paragoni nella storia. La Shoah rappresenta infatti un "unicum" perché mai è stata ideata, progettata e realizzata una industria della morte così efficiente e spietata.

Il rabbino ha di seguito recitato in ebraico i versi di una canzone di un prigioniero di un campo di concentramento, versi che hanno echeggiato tra le mura della giudecca di Bova, da dove gli ebrei sono stati cacciati via, insieme a tutti i Giudei dell’Italia meridionale all’indomani degli editti di espulsione, emanati da Carlo V nel 1541.

L’evento è proseguito con gli interventi di Maria Gabriella Mieli, responsabile delle relazioni esterne dell’Universal Peace Federation Italia, Anita Nucera, presidente della Commissione pace e diritti umani del comune di Reggio Calabria e l’organizzatrice del primo concorso nazionale di poesia dedicato alla Shoah, Miriam Jaskierowicz Arman, che ha regalato al Museo di G. Rohlfs di Bova un libro di preghiere del padre, morto in un campo di concentramento tedesco, da esporre alla Giudecca di Bova.

Successivamente è stata letta la poesia di Caterina Sorbilli vincitrice del concorso, poesia immortalata in una lastra in ceramica posta nel quartiere ebraico di Bova, realizzata da Antonio Pujia Veneziano, l’artista a cui si deve l’installazione di arte contemporanea che arricchisce questo suggestivo angolo del borgo calabrese. A chiudere la serata il direttore del Museo Rohlfs di Bova, Pasquale Faenza, che ha ricordato come la Giudecca è stata riqualificata con l’intendo di attivare sinergie per il futuro del patrimonio ereditato, creare momenti di incontro e riflessione su tutti i temi legati alle identità culturali, ma anche sui pregiudizi che nel corso della storia hanno marginalizzato intere popolazioni.

Il direttore ha poi ringraziato quanti hanno patrocinato il primo concorso nazionale di poesia dedicato alla Shoah (Ambasciata di Israele; Comunità Ebraica di Napoli; l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI); Regione Calabria; Comune di Reggio Calabria; Comune di Bova e di Bova Marina; e dell’Organizzazione Nazionale Ecumenica), in particolare l’associazione Territorium che insieme al Comune di Bova hanno contribuito allo svolgimento di una delle più toccanti serate di questa estate bovese.

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