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Consegnato a Marziale e Russo il prestigioso premio dell'Istituto Nazionale Azzurro

La cerimonia di apertura dell'INA si è svolta nel salone dei Lampadari di palazzo San Giorgio. All'evento presenti numerose autorità civili, politiche e religiose

Apertura e premiazione in grande stile per l’anno istituzionale dell'Istituto Nazionale Azzurro 2019/2020. Quest’anno hanno ricevuto il prestigioso premio dell’INA, il garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Antonio Mariziale e il caporale maggiore scelto Domenico Russo, quattro volte medaglia d’oro agli Invictus Game di Londra, perchè come "cittadini italiani, ci sentiamo loro debitori. Essi rappresentano la parte più bella e giusta della nostra società divenendo con il loro determinante lavoro, esempio tangibile di valori per le comunità".

La cerimonia, con l’alto patrocinio morale del Comune di Reggio Calabria, si è svolta nel salone dei Lampadari di Palazzo San Giorgio. L’evento, che ha visto la partecipazione di personalità appartenenti al mondo della Chiesa, della diplomazia, delle istituzioni civili, politiche e militari, è stato presentato dalla dottoressa Mariangela Zaccuri. A fare gli onori di casa, oltre al presidente Ina il cavaliere Lorenzo Festicini, il presidente del Comitato scientifico monsignor Paolo Cartolari, anche tutti i Membri del Consiglio Direttivo dell’Istituto, che hanno accompagnato gli illustri ospititi a ritirare l’ambito premio.

Festicini Lorenzo-2"La cerimonia di apertura dell’anno istituzionale- ha dichiarato il presidente Festicini (nella foto)- è un evento che si inserisce nel solco di una tradizione e che si rinnova periodicamente, offrendo all’Istituto Nazionale Azzurro che lo celebra, l’opportunità di attestare il proprio impegno nella cultura, nella ricerca  e nelle opere umanitarie e di presentare le attività poste in essere e quelle da realizzare".

Durante la cerimonia ha preso parola il sindaco della Città metropolitana Giuseppe Falcomatà che ha sottolineato: "Desidero fare un plauso al presidente, il cavaliere Lorenzo Festicini per la costante voglia di sviluppare un percorso legato al mondo del volontariato che ha fatto registrare consensi ed esperienze significative anche in ambito internazionale come per esempio in Palestina. Mi congratulo inoltre con i premiati della giornata, insigniti dal più alto riconoscimento dell’Istituto:
Antonio Marziale ed il suo impegno costante, innovativo e propositivo nei confronti dell’infanzia e dell’adolescenza, un vero e proprio punto di riferimento in questi cinque anni di amministrazione.

Il caporal maggiore scelto Domenico Russo, esempio straordinario di come ci si possa rialzare in seguito agli incidenti della vita, reagendo e mai perdendo la speranza". Giampaolo Latella, portavoce del presidente del Consiglio regionale della Calabria Nicola Irto, ha portato il saluto del massimo rappresentante dell’assemblea legislativa: "Il Consiglio regionale guarda con attenzione alle realtà del mondo associativo che, come l’Ina, concorrono al bene comune". Saluti anche da parte di Candeloro Imbalzano, già consigliere regionale che ha rinnovato la sua vicinanza all’Istituto Nazionale Azzurro, augurando sempre più prestigiosi traguardi.

Tra i momenti particolamenti ricchi d’emozione: quello di J.R. James, diplomatico americano ed ambasciatore dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio e Chios che ha mostrato particolare fascino per la nostra terra e per le risorse che la caratterizzano, e che è entrato ufficialmente, con la consegna del decreto e della pergamena, quale membro d’onore dell’Istituto. 

Momento Intenso è stato regalato da monsignore Paolo Cartolari, presidende del Comitato scientifico, intervenuto alla cerimonia con la sua lectio magistralis "anche un seme può nascere nella sabbia", che, senza sproloqui, ma con genuinità d’animo, ha raggiunto la vera essenza del suo messaggio strappando molti sorrisi alla platea.

Nel corso della cerimonia è stato presentato anche il libro "Una voce da dentro" di monsignor Giacomo D’anna, del Comitato scientifico, che oltre a raccontare la sua esperienza di cappellano all’interno delle carceri di Reggio Calabria ha sottolineato che, anche nei luoghi in cui è più facile perdere la speranza, anche lì si può ritrovare l’essenza del principio.

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