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Scambi e relazioni culturali: Le Muse scoprono San Vito dei Normanni

L’associazione culturale viaggia alla volta della Puglia e fa visita allo storico Castello Dentice di Frasso, alla scoperta di bellezze architettoniche uniche nel loro genere

Nuovo appuntamento per Le Muse fuori porta: domenica scorsa si è concluso l’anno sociale-invernale nello splendido scenario di San Vito dei Normanni, dove si sono riuniti soci e direttivo alla scoperta della dimora storica più importante di tutta la regione: il Castello Dentice di Frasso. 

Il presidente del sodalizio reggino Giuseppe Livoti ricorda “come è consuetudine delle Muse creare occasioni di scambio e di relazioni con altre realtà al di fuori del territorio calabrese e, proprio nell’ambito di un progetto di conoscenza di dimore storiche e palazzi nobiliari, si è pensato di fare un incontro presso una residenza che è ancora abitata ed animata dai suoi proprietari”. 

Una scoperta storica all’interno di bellezze architettoniche uniche nel loro genere. Il legame con il luogo e la famiglia a cui appartiene è ben constatabile; a ricevere “Le Muse”, infatti, il principe e la principessa Fabrizia e Giuliano Dentice Di Frasso, ultimi proprietari del palazzo. 

Come spiega l'associazione culturale, i primi feudatari a dimorare nel castello furono i Sambiase fino al XV secolo, successivamente i Del Balzo-Orsini, quindi Federico I D'Aragona, Principe di Altamura e di San Vito, ai quali nel XVI secolo succedettero i Palagano e nel XVII secolo il Principe di Avetrana Giovanni Antonio Albrizio. Sempre nel corso di questo secolo il feudo sanvitese diventò proprietà del Barone Ottavio Serra e successivamente di Giuseppe Belprato Marchese e, infine a seguito del matrimonio con Maria Francesca Caracciolo alla famiglia Dentice di Frasso. 

"L’ incontro - si continua - è stato preceduto dalla visita della torre, che si affaccia sulla piazza principale del paese proprio di fronte al Municipio. La struttura presenta merlature guelfe, feritoie e caditoie e si sviluppa su tre piani. Il castello, hanno ribadito i principi, si trovava in una posizione strategica sulla via consolare che da Carovigno passava per il casale di San Vito e giungeva per la via Vecchia per Oria.
L’associazione continua a descrivere la visita effettata anche alla grande architettura militare, partendo dalla torre al piano terra dove vi è una cappella recante sul portale d'ingresso lo stemma araldico che rappresenta un dentice con il motto 'Noli me tangere'". 

Successivamente, i soci Muse si sono trasferiti nella cinquecentesca residenza, caratterizzata da una serie di beccatelli ed eleganti finestre rettangolari. 

"Un itinerario lunghissimo - aggiunge l'associazione - tra fumoir e saloni che conservano sale decorate ed arredate da grandi ‘carboncini’ del pittore austriaco Pausinger (1839 - 1915) nonchè da trofei di caccia provenienti dalla Cecoslovacchia dove i Principi Dentice di Frasso erano soliti recarsi. Fra i famosi ed importanti visitatori furono ospiti anche il re Vittorio Emanuele III e la Regina Elena con il loro seguito passando da Brindisi per andare nella vicina Grecia e, ultimamente, la sig.ra Tara Gandhi, nipote di Gandhi oltre che attori del calibro di Virna Lisi. Certo i tempi sono cambiati hanno ribadito le due personalità. Per Fabrizia Dentice avvocato ed artista del decoro pirografato su vetro, conta la vera nobiltà d’animo e saperla trasmettere ai propri figli, mentre per Giuliano occorre conservare la proprio storia ed in particolare, una struttura che è testimonianza  della propria origine e dell’andamento di gusto in particolari periodi storici dal 500 in poi dei propri avi”.

La degna conclusione dell’incontro si è tenuta nella grande sala di rappresentanza, dove Le Muse hanno consegnato il gonfalone come omaggio ai principi Dentice di Frasso, “come attestazione di stima a chi consegnerà, alla società del domani, un monumento emblema di stile, storia e memoria, onore e vanto di San Vito”.  
 

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