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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Al via “Mare Sicuro” 2019, per la sicurezza della balneazione e la tutela dell’ambiente

Dal 1 giugno al 15 settembre, la ventottesima edizione dell’operazione della Guardia costiera per il sicuro svolgimento della stagione balneare

“Mare sicuro” 2019 verrà avviata il 1 giugno e terminerà il 15 settembre. Si tratta dell’operazione della Guardia Costiera che ogni anno mira a garantire la sicurezza ed il controllo delle coste durante la stagione balneare. Disposta a livello nazionale dal comando generale del corpo delle Capitanerie di porto, sarà coordinata nella regione Calabria e nella Basilicata tirrenica dalla Direzione marittima di Reggio Calabria. 

La fase della prevenzione

Nel corso della conferenza stampa di questa mattina, sono stati forniti i dettagli dell’operazione, che si articola in due fasi. Quella preparatoria, a cui tiene particolarmente il direttore marittimo contrammiraglio Giancarlo Russo, si basa su un’azione di informazione e divulgazione essenziale verso gli istituti scolastici: circa 11mila studenti sono stati coinvolti in una serie di conferenze, durante cui si è dato particolarmente risalto all’utilizzo dell’utenza di emergenza “1530”. Nell’ambito di questa fase sono stati coinvolti altresì la Croce Rossa Italiana e la federazione italiana nuoto; avviati anche corsi di riabilitazione cardio-polmonare con l’uso del defibrillatore.

La fase operativa 

La seconda fase, quella operativa, è quella che partirà il prossimo 1 giugno. Saranno impiegati circa 250, tra uomini e donne delle Capitanerie di porto della zona marittima, in missioni coordinate terra-mare. Lungo gli 847 chilometri di costa, i controlli saranno intensificati affinchè si verifichi che ogni opera realizzata sul demanio marittimo sia conforme ai previsti atti autorizzativi, nonché si prevengano o si reprimano eventuali comportamenti contrari alla sicurezza della navigazione e della balneazione.

Il personale della Guardia costiera, infatti, sarà presente ogni giorno presso le spiagge e le strutture dedicate alla nautica da diporto e le aree marine protette per attuare quelli che sono gli obiettivi primari dell’operazione: la tutela e la sicurezza della navigazione e della balneazione, dell’ambiente marino e la delle risorse ittiche.

Le dichiarazioni 

“Cerchiamo di migliorarci sempre – afferma il Direttore marittimo Giancarlo Russo - puntando molto sull’attività di prevenzione piuttosto che sulla quella di repressione, che comunque siamo costretti poi ad attuare una volta consumata l’attività illecita”.
Rimanendo in tema di prevenzione, la Guardia Costiera è stata recentemente protagonista dell’iniziativa “Plastic free”, che ha visto raccogliere circa undici tonnellate di plastica sulle coste; la finalità ultima è proprio quella di far vivere al meglio “il bene” mare, con una corretta fruizione degli specchi acquei e un’attenzione verso i bagnanti.

La campagna "Plastic free"

Solo l’anno scorso – come riporta il contrammiraglio Russo – 216mila metri quadrati di coste sono tornati liberi dall’abusivismo, più altri 16mila metri quadrati di specchi acquei. 

Presenti alla conferenza stampa di presentazione di “Mare sicuro” 2019, anche il  capo reparto operativo capitano di fregata Cesare Cama ed il capitano di corvetta Alessio Romeo, il quale si è soffermato su alcuni degli aspetti fondamentali dell’operazione.

Il capitano Romeo, infatti, invita i cittadini a fare sempre attenzione alle condizioni meteo prima di “avventurarsi” per mare, rispettando i limiti di navigazione: per il diporto, comprese le tavole a vela, si ricordano i 200 metri dalla spiaggia, 150 metri dalle scogliere a picco, 500 metri dalla costa per lo sci nautico, paracadutismo ascensionale, di piccoli gommoni trainati da unità a motore, 500 metri per le moto d'acqua, che non possono navigare oltre un 1 miglio dalla costa, con l'obbligo per il conduttore di essere munito di patente nautica, una cintura di salvataggio e un casco protettivo di tipo acquatico.

Essenziale anche per i sub rifarsi alle regole. Le loro attività non possono essere esercitate ad una distanza superiore a 50 metri dalla verticale dell'unità navale di appoggio o dal segnalamento o della barca appoggio; ad una distanza inferiore a 1000 metri dalle imboccature dei porti e dalle navi militari; a 500 metri dalle unità navali, dagli impianti di maricoltura e dalle reti da posta; negli ambiti portuali, nelle zone di mare interdette alla balneazione, ovvero in quelle interessate dalla presenza di residuati bellici, beni archeologici sommersi o da relitti di navi. 

La Guardia costiera, infine, si impegna a tutelare la pesca sportiva, che può essere praticata al di fuori delle zone destinate alla balneazione. 

Balneazione che quest’anno conosce sempre più problematiche: i divieti permanenti sono un limite ed un rischio che alcuni bagnanti ogni giorno affrontano. “Non basta un divieto, non basta un cartello – dichiara in merito il direttore marittimo Giancarlo Russo – Bisognerebbe fare riferimento alla propria capacità di discernimento e al buon senso, se poi si vuole evitare che ci si veda costretti ad affrontare problemi più seri riguardanti la salute. Il problema si può risolvere solamente con l’impegno di tutti, delle amministrazioni e degli operatori che possano far sì che quegli impianti che non funzionano o che non sono stati sottoposti alle procedure di manutenzione nel tempo possano essere ricondotti ad un normale funzionamento”.


 

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