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In nome della musica / San Roberto

L'organetto, Rocco racconta quel suono della tradizione che piace ai giovani

Una passione tramandata dal padre oggi trasmessa ai bambini e ai ragazzi di San Roberto: "Grazie ai social questo strumento incuriosisce le nuove generazioni"

Quel suono della tradizione che profuma d'altri tempi e che racconta la Calabria ed in particolare il suo legame ben saldo con le origini. Tarantelle, stornelli, serenate e chi più ne ha più ne metta. A raccontarci il fascino dell'organetto Rocco Randazzo, maestro d'organetto per passione e per amore, a San Roberto uno dei più giovani insegnanti a portare avanti una tradizione che esiste da sempre.

Rocco ha 50 anni, nella vita lavora al Comune, ma nel tempo libero si dedica ad una passione trasmessa dal padre e che oggi attrae molti giovanissmi: "Suono per hobby dall'età di 10 anni - racconta emozionato - cercando di riprodurre il suono genuino di San Roberto e soprattutto con l'intento di  continuare uan tradizione cominciata dai nostri predecessori. Seguo circa una ventina di bambini e ragazzi dai 5 ai 19 anni circa. Questo strumento incuriosisce i giovanissimi oggi più di ieri". 

A far avvvicinare di più i giovani all'organetto senza dubbio i social e l'interesse per la musica popolare: "Molti mi hanno conosciuto attraverso i miei canali youtube - continua Rocco che precisa di essere un appassionato - la musica è la più grande forma di aggregazione e poterla fare con le nuove generazioni mi riempie il cuore. Per me è importante vedere i ragazzi esibirsi. A Natale in un momento così triste abbiamo condiviso l'esecuzione della novena. E' stata una grande emozione".

L'organetto incarna quel repertorio di tradizione orale in cui si cantavano i sentimenti e le gioie della vita quotidiana anche attraverso storie inventate sul momento o ispirate ad un personaggio cristiano: "Questo strumento - dichiara Rocco Randazzo - genera aggregazione sociale tra i giovani e spesso può essere accompagnato da altri strumenti come la lira, la zampogna, la chitarra e altri, creando sonorità inedite tipiche della musica etnica. Nella mia zona si inventano cappelletti su amicizia e sentimenti vari o ispirati a San Giorgio Martine. Fin da quando ho ricordi non c'era festa dove non ci fosse l'organetto, tra i brani più conosciuti  'Su calabrisi'".

Appartenente alla famiglia delle fisarmoniche, ma più piccolo, l'organetto anche oggi non smette di essere protagonista non solo durante feste e matrimoni ma anche nelle serenate: "Sono tornate di moda negli ultimi tempi quelle che si suonavano negli anni '70. E' importante non spegnere questa tradizione. Anche perchè attraverso la musica si trasmettono due grandi valori: il rispetto e l'educazione".

Ma cosa consigliare a chi intende avvicinarsi a questo strumento?: "Le tradizioni sono importanti e bisogna  studiare per mentenerle vive, la musica è uno straordinario mezzo di scambio e di crescita culturale. Chi ama la musica ha un cuore nobile", conclude Rocco.

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