rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Attualità

I “mostriciattoli” degli abissi: conosciamo le paurose creature luminose dello Stretto

Dalla spiaggia degli abissi a Punta Pezzo a Capo Peloro, ecco dove si possono trovare. Curiosità e mito in compagnia del biologo marino Angelo Vazzana

Il nostro viaggio alla scoperta dei fondali dello Stretto comincia dai “mostriciattoli” degli abissi. A condurci in questo itinerario di fascino e mistero, in una delle meraviglie naturali tra Calabria e Sicilia sarà Angelo Vazzana, biologo marino reggino, ricercatore subacqueo, medico e autore di una Trilogia riguardante l’area dello Stretto e fondatore del Museo del Mare.

Chi sono i pesci abissali e soprattutto quando e dove è possibile vederli spiaggiati nelle coste tra le due sponde? Sono esseri spaventosi dalle forme più svariate, che da secoli affascinano curiosi e studiosi da tutto il mondo, piccole creature dei fondali che vivono silenziosamente nelle profondità in grado di illuminarsi autonomamente grazie a cellule “speciali”,  chiamate fotofori, abitanti  dell'oscurità  che hanno trovato il loro habitat naturale grazie alla morfologia particolare che caratterizza questi luoghi.

Vazzana Angelo-2“Lo scenario dello Stretto è unico nel suo genere - specifica Vazzana, (nella foto - profilo Facebook) - noi abbiamo la fortuna di avere una vera  e propria oasi atlantica  grazie ad una conformazione particolare paragonabile a metà imbuto: in 20 chilometri abbiamo delle profondità  che vanno da 2000 metri ai 76 metri. Da una parte c’è la valle di Scilla e a sud troviamo il Canyon dello Stretto. Tra Punta Pezzo e la fossa di Ganzirri le acque di profondità arrivano in superficie portando sù la fauna abissale”.

A svolgere un ruolo cruciale sono le correnti sotto effetto delle maree che dipendono dalle fasi lunari: “Il cambio di correnti è continuo avviene ogni sei ore- prosegue lo studioso- ci sono le fasi ascendenti e montanti. Il fenomeno dello spiaggiamento si verifica in particolari giorni del mese: durante il plenilunio ma soprattutto nel novilunio ci sono le condizioni atmosferiche ideali”.

E’ tutta una questione di correnti, ciò non toglie che in altri periodi dell’anno non possa capitare di trovare in spiaggia questi affascinanti ospiti dello Stretto: “In Calabria la  corrente va a impattare l’area tra Cannitello e Punta Pezzo  e i pesci arrivano nella cosiddetta spiaggia degli abissi”. Qui il ricercatore organizza delle giornate studio proprio durante il novilunio per perlustrare la zona: “ In questa spiaggia, a Punta Pezzo, c’è un continuo apporto di fauna abissale, il  24 giugno ci dovrebbero essere le condizioni ideali per poter osservare il fenomeno”.

Mostriciattoli Stretto

Anche se la giornata perfetta resta l’Abyss day: “Cade a metà marzo  con il novilunio, quando c'è meno solarità  e la luna è più vicina alla Terra. Ci sono tutte caratteristiche affinché il processo si verifichi. Questa è l’area dell’Stretto in cui l’afflusso dei pesci abissali è maggiore anche rispetto all’altra sponda. Per quanto riguarda Messina a facilitare il fenomeno oltre al novilunio e alle correnti, anche lo Scirocco fa la sua parte. Si possono trovare infatti pesci abissali nella spiaggia tra Ganzirri e Capo Peloro”.

Ma quali sono i più particolari? “C’è il pesce ascia d’argento. Ha i fotofori  conformati lungo i bordi- specifica- ha due sfere al posto degli occhi che fungono da lenti di ingrandimento. Tutti i pesci abissali presentano una bocca ampia che somiglia ad una gabbia per intrappolare le prede che identificano come ombre nel loro cammino”.

Il pesce più caratteristico, avvolto anche dal mito e dalla leggenda, resta il pesce drago di mare dalla bocca ampia e con denti affilati posizionati anche all’esterno: “Si chiama Chauliodus skyllae, ha la forma di un drago marino allungato è simbolo della descrizione del mito di Skilla già citato nell’antichità nell’Odissea nel  527 a.c.”.

Rarissimo da trovare al punto da destare la curiosità dello studioso Berdar è il Batofilo di Gerrimo: “In questi anni ne trovato solo qualcuno è  rarissimo,  è lucente e nero e anche questo ha una dentatura particolare”.  Lo Stretto e i suoi meravigliosi abissi non smettono mai di affascinare e anche i suoi abitanti nei secoli continuano a stuzzicare la cuoriosità di visitatori vicini e lontani.


 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

I “mostriciattoli” degli abissi: conosciamo le paurose creature luminose dello Stretto

ReggioToday è in caricamento