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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Aumento prezzi biglietti ferroviari, Codacons: "Provvedimento abnorme che penalizza la Calabria"

L'associazione per la difesa dei diritti di consumatori e utenti pone l'attenzione sul sovrapprezzo applicato da Trenitalia per i viaggi su Frecciarossa, Frecciabianca e Frecciargento

L'arrivo dell'estate ha portato con sé dei cambiamenti anche sul fronte trasporti. Trenitalia ha, infatti, apportato delle modifiche legate proprio alla bella stagione, con fermate e orari rinnovati. Il Codacons ha sottolineato come già dal 13 luglio siano aumentati anche i prezzi dei biglietti, con un sovrapprezzo di 2 euro per la scelta del posto durante il viaggio. La novità in termini economici riguarda i Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca.

L'associazione vicina a utenti e consumatori parte proprio dalle nuove tariffe per analizzare la situazione: "Si tratta di un “danno ai clienti Trenitalia” ed un aumento occulto - sostiene Francesco Di Lieto del Codacons - ed annuncia un esposto all’Antitrust e all’Autorità dei Trasporti avverso “un provvedimento abnorme in quanto, a differenza degli aerei, sui treni non esistono elementi che differenzino, in maniera sostanziale, un posto dall’altro, tali da giustificare un incremento del costo del biglietto di 2 euro”.

"Ma inseguire le distanze costerà di più se ci si muove “verso sud”. Un’assurda penalizzazione per la Calabria e - prosegue la nota - per la sua vocazione turistica. Un ritornello che rimane, giorno dopo giorno, una sterile e ripetitiva dichiarazione d’intenti ma che nei fatti viene, addirittura, penalizzata. Premesso che Trenitalia opera in regime di monopolio, applicare tariffe maggiori per chi si reca in Calabria, rappresenterebbe davvero uno schiaffo per la nostra regione e per chi ci vive. E qui si aggiunge anche la beffa. Infatti la nostra regione, preso atto delle macroscopiche inefficienze delle reti ferroviarie, già si è assunta i costi per il loro “potenziamento”. Costi che, secondo l’assunto del Codacons, sarebbero illegittimamente addebitati ai calabresi che, non solo pagano il biglietto ma, soprattutto, pagano i disagi di una rete anacronistica e pericolosa. Ovviamente sulle condizioni delle linee, rimaste sconsolatamente quelle descritte da Rino Gaetano, preferiamo glissare ed occuparci dell’utilizzo dei soldi pubblici."

"La Regione Calabria ha già versato a Rfi oltre mezzo milione di euro per eseguire “lavori” sulla tratta jonica. Il rischio che si utilizzi del danaro pubblico per eseguire interventi di normale manutenzione - chiude la riflessione Di Lieto - è reale, atteso che, nonostante le nostre ricerche non vi è traccia del progetto sulla base del quale i Calabresi hanno “regalato” più di mezzo miliardo di euro a Rfi, ricevendo in cambio, soltanto degli aumenti."

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