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Tiroide e caduta dei capelli, ecco cosa c'è da sapere: la parola allo specialista

L'intervento dell'endocrinologo reggino dott. Domenico Tromba, consigliere dell'Ordine dei medici di Reggio Calabria e segretario regionale AME

Uno dei problemi che una persona fatica ad affrontare, uomo o donna che sia, è la caduta dei capelli. Questa difficile condizione può diventare a volte un vero e proprio dramma, che porta le persone a volersi nascondere ed a non riuscire più a vivere serenamente la propria esistenza.

Tromba Domenico-5Su questo argomento, è intervenuto il noto endocrinologo reggino dott. Domenico Tromba, consigliere dell'Ordine dei medici di Reggio Calabria, segretario regionale AME (Associazione medici endocrinologi), membro cda Unime.

"Le cause che possono provocare la caduta dei capelli possono essere svariate: un forte stress emotivo, un disagio psicologico, l'utilizzo di prodotti per capelli di bassa qualità o l'uso eccessivo di tinte e stirature, dermatiti molto estese, la reazione alla somministrazione di farmaci o cure per malattie importanti, quali ad esempio la chemioterapia".

L'aumentata caduta dei capelli si può anche riscontrare in presenza di deficit nutrizionali, infezioni, sottoposizione ad interventi chirurgici, ustioni, variazioni ormonali e diverse malattie. "Non tutti sanno - prosegue il dottore Tromba - che in alcuni casi il colpevole della caduta dei capelli può essere la tiroide. Il paziente può lamentare un cattivo stato di salute dei propri capelli sia in presenza di ipotiroidismo che di ipertiroidismo. Oltre all'eventuale aumento della caduta, che generalmente avviene a ciuffi, i capelli possono diventare fragili, lisci ed opachi.

Anche se nella stragrande maggioranza delle persone la perdita di capelli è un evento pressoché fisiologico (vedi alopecia androgenetica), non occorre sottovalutare l'ipotesi di una sottostante malattia della tiroide, specie in presenza di familiarità per questo genere di disturbi del sesso femminile. Le donne sono infatti, sono maggiormente protette dalla caduta dei capelli rispetto all'uomo, motivo per cui tale sintomo dev'essere visto con maggiore preoccupazione".

Il trattamento delle patologie tiroidee molto spesso arresta la caduta dei capelli, anche se è necessario qualche mese per apprezzare un certo miglioramento estetico. "Alcuni farmaci -spiega l'esperto endocrinologo- utilizzati nel trattamento di tali malattie - come l'eutirox (levotiroxina), possono favorire la caduta dei capelli, specie se assunti in quantità non adeguate. Tutte le patologie che causano una disfunzione della tiroide, sia come ridotta sia come eccessiva funzionalità, si traducono in un’alterazione principalmente dei capelli, ma anche della pelle e degli annessi cutanei, come peli e unghie.

Questa stretta correlazione dipende dal fatto che la tiroxina, l’ormone prodotto dalla tiroide, svolge un ruolo essenziale sull’Epidermal Growth Factor (EGF), il fattore di crescita di peli e capelli, la cosiddetta fase anagen, così qualsiasi alterazione a carico degli ormoni tiroidei si traduce in un danno, acuto o cronico, a livello degli annessi peliferi. Nell’ambito delle malattie autoimmuni, come la tiroide di Hashimoto, rientrano invece alcune patologie molto più complesse, ad esempio l'alopecia areata, che nelle forme più gravi determina la caduta di ogni tipo di annesso pilifero, quindi anche di ciglia e sopracciglia e di tutti i peli della superficie corporea, definita perciò alopecia areata universale.

Per questo motivo - conclude il dottore Tromba - se una volta individuata grazie all'endocrinologo la giusta dose terapeutica il problema persiste, è necessario  sottoporsi ad una visita dermatologica per escludere altre condizioni predisponenti".
 

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