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Salute

Riduzione del desiderio sessuale e malattie della tiroide: i consigli dello specialista

Sull'argomento è intervenuto l'endocrinologo Domenico Tromba: "Sia nell'uomo che nella donna perché vi sia una normale fertilità e vita sessuale è necessario che vi sia una perfetta funzionalità tiroidea"

La riduzione del desiderio sessuale (libido) può colpire sia gli uomini che le donne ed essere causata da condizioni patologiche, ma anche psicologiche ed emotive. Sull'argomento è intervenuto Domenico Tromba, endocrinologo, segretario regionale Ame, consigliere Ordine dei Medici di Reggio Calabria e membro cda Unime.

"Le malattie della tiroide possono avere conseguenze anche sulla vita sessuale -spiega lo specialista - sebbene se ne parli poco. Almeno il 12 % delle persone nascono con o sviluppano una malattia legata alla tiroide, che porta le ghiandole a produrre pochi o troppi ormoni tiroidei, uno scompenso che può avere effetti su altre ghiandole e sui livelli ormonali, inclusi quelli che controllano direttamente le funzioni sessuali.

Per ambedue le disfunzioni tiroidee prosegue il dott.Tromba- vengono riferite alterazioni della libido. Nelle femmine con ipotiroidismo e ipertiroidismo ci sono diminuzioni del desiderio, della lubrificazione vaginale, dell’orgasmo e della soddisfazione sessuale e si può presentare dolore durante il rapporto".

Recenti studi suggeriscono che, mediamente, almeno il 40% delle persone con problematiche alla tiroide ha fatto esperienza anche di conseguenze sul piano sessuale, sia causate direttamente dal cambiamento nel bilanciamento ormonale, sia come risultato secondario di effetti quali dolore, stanchezza o altri sintomi diretti.

"Gli uomini - afferma l'endocrinologo - possono sperimentare un tasso di disfunzione erettile più alto della media, eiaculazione precoce e eiaculazione ritardata. Le donne segnalano di avere spesso difficoltà con la lubrificazione e a raggiungere l’orgasmo. Indistintamente, si riferisce poi una diminuzione significativa del desiderio sessuale e dell’eccitazione.

L'uomo continua lo specialista – può andare incontro a una riduzione del desiderio, disfunzione erettile e a eiaculazione ritardata. Ciò si verifica perché quando la tiroide funziona poco può aumentare un ormone chiamato prolattina che nel maschio, quando è alto, influenza negativamente la funzione sessuale e riduce i livelli di testosterone, l’ormone che regola il desiderio e la potenza sessuale. 

L’impatto sulla disponibilità di ormoni sessuali influenza la qualità dello sperma e la produzione degli spermatozoi - continua - andando a incidere sulla fertilità maschile e la capacità di riproduzione. Il maschio che lamenti questi problemi oppure che abbia altri casi di disfunzione tiroidea in famiglia - dice il dott.Tromba - dovrebbe sottoporsi agli esami diagnostici per verificare la funzionalità tiroidea che comprendono il dosaggio degli ormoni tiroidei e in caso di valori al di fuori della norma, completare gli esami con dosaggio degli anticorpi anti tiroide e l’ecografia tiroidea". Dati che aiutano a completare la valutazione endocrinologica/ andrologica.

Recenti studi scientifici hanno dimostrato che il 50% dei soggetti ipertiroidei soffre di eiaculazione precoce a causa di una maggiore attivazione del sistema adrenergico.  "Sia nell'uomo che nella donna - conclude lo specialista - perché vi sia una normale fertilità e vita sessuale è necessario che vi sia una perfetta funzionalità tiroidea. Qualsiasi alterazione della funzionalità tiroidea, non corretta da adeguata terapia, comporta alterazioni della libido, della sessualità e della fertilità. "Amiamo la tiroide che è  la ghiandola della vita"".

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